Mamme, donne e uomini.
Per la prima volta mi trovo a scrivere degli uomini all'interno di un articolo il cui focus resta la valorizzazione del genere femminile.
Mamme, donne e uomini.
Ho scelto con sicurezza, determinazione e passione di dedicarmi alle donne, non perché ritengo che la donna sia superiore all’uomo e non perché sottovaluto l'importanza dell'uomo, ma anzi, credo che la donna sia la chiave del cambiamento e sono certa che grazie al lavoro che può fare su si sé potrà ispirare e guidare anche quell’ energia maschile che è complementare all'energia femminile e che insieme creano la vita stessa.
Essere donne, mamme e lavoratrici è un'impresa nell'impresa e avere al fianco uomini illuminati diventa esaltante e motivante per tutte noi!
Sicuramente nell'ambito lavorativo si intrecciano in modo importante la vita familiare e personale. Gli impegni nel gestire una propria attività, la difficoltà nel restare in aziende le cui realtà sono vecchie e superate, piuttosto che il dover coordinare le attività quotidiane di una casa e di una famiglia, convincono spesso la donna a rinunciare ai propri sogni e ai propri desideri, complici la mancanza di tempo e un retaggio culturale educativo ancora intimamente ancorato nella vita e nell'anima della donna.
Quello che noto nelle sessioni di coaching con donne e professioniste che si rivolgono a me per capire come superare paure, ansie, limiti, convinzioni e per avere un metodo efficace al rinforzare la fiducia in sé stesse è che uno dei il blocchi più imponenti è l'assenza di un uomo che le sappia sostenere, incoraggiare e riconoscerne il valore perdendo così egli stesso l'opportunità di ricevere quell'amore che tanto teme di perdere all’idea che la propria compagna realizzi il sogno della propria vita. L'elemento che può destabilizzare un uomo è vedere che la propria donna cambia col trascorrere del tempo dimenticandosi che il cambiamento è parte integrante della vita stessa di un essere umano.
Restare “tali e quali” equivale a cessare di vivere precludendosi la grande opportunità di guardare, di imparare, di conoscere, di crescere e di diventare migliori: dovrebbe essere lo scopo della vita di ognuno di noi, ma in realtà il cambiamento della propria compagna fa paura forse ancora di più del proprio cambiamento. Viene percepito in modo distruttivo: genera insicurezza, confusione, dubbi, “film mentali” inesistenti. E’ l'inizio di una fine preannunciata. Io stessa l’ho vissuta in prima persona quando decisi di realizzarmi professionalmente all’età di 44 anni.
Nulla di quello che scrivo è letto sui libri ma è parte del mio vissuto e delle storie di tante mie clienti.
Una donna felice è una donna migliore, una moglie migliore, una mamma migliore e una compagna che resterà accanto al proprio uomo per il resto della propria vita con infinita gratitudine, gentilezza, amorevolezza e stima nei confronti di un uomo che ha saputo amarla e valorizzarla al di là di quello che riteneva giusto e oltre le proprie convinzioni.
La versatilità e la capacità di organizzare le nostre giornate quando ci sentiamo appagate ha dell'immaginabile!
Una donna felice,
- è una donna che si sveglia ogni mattina con entusiasmo,
- è una donna che sorride,
- è una donna che racconta la propria vita al mondo,
- è una è una donna che ispira i propri figli,
- è una donna che sostiene il proprio compagno,
- è donna fedele e grata.
- E’ una donna forte e coraggiosa capace di guidare, di ascoltare e di comprendere con pazienza.
Una donna realizzata professionalmente è una donna che risuona nella gioia ed è contagiosa in ogni ambiente.
Una donna che si sente realizzata, è capace di magie nella propria quotidianità: dedica spazio e tempo al proprio uomo e educa alla libertà individuale.
Tutto questo diventa possibile grazie allo stato emotivo che risuona nel proprio cuore e alla sensazione che nutre la propria anima: la sensazione di essere vista, capita, riconosciuta e valorizzata per quello che è e non per quello che fa.
L'idea più frequente e più comune è che si possa essere o una donna in carriera o una buona madre e che le due cose non possano essere affiancate.
Invece alcuni studi hanno dimostrato che le madri lavoratrici sono più intuitive nel prendere di petto le situazioni di difficoltà e questo proprio grazie alla loro predisposizione in quanto madri.
Diventare madri è un privilegio, un mistero e allo stesso tempo è una magia. Mettere al mondo un figlio è un'esperienza unica e potente. Quando gli occhi di una madre incontrano gli occhi del proprio figlio appena nato, il mondo si racchiude in quello sguardo e nulla sarà più importante. Ma questo non significa che parallelamente una donna non possa realizzarsi professionalmente e possa dedicarsi come faceva prima, se non meglio, alla propria attività e al proprio uomo, il quale, dovrà egli stesso capire che nulla sarà come prima ma molto meglio!
Egoismo ed egocentrismo non sposano la buona riuscita di una famiglia.
Il tempo sarà distribuito in modo diverso: una piccola vita dipende dalla coppia genitoriale e la stessa felicità di mamma e papà contribuisce alla felicità di quel bimbo o bimba.
Eppure molte donne si trovano a fronteggiare pregiudizi e convenzioni vecchie e limitanti.
Sono quelle stesse convinzioni che tolgono alla collettività la possibilità di vivere in un mondo migliore in cui la libertà di esprimere se stessi vince l'egoismo di definire cos'è giusto e cosa non lo è per la vita altrui.
Le mamme lavoratrici si ritrovano a dover gestire le emergenze familiari. Questo perché nella maggior parte dei casi gli uomini ritengono che “certe mansioni” come ad esempio il cambio del pannolino la notte, le riunione scolastiche, le lavatrici di casa, il pranzo o la cena da organizzare piuttosto che la visita dal pediatra siano compiti esclusivamente femminili.
Sia chiaro: laddove è possibile condividere la gioia nel mantenere i ruoli tradizionali è bello ma mi chiedo..
- potrebbero unirsi ruoli tradizionali ai ruoli più attuali in cui anche la donna possa sentirsi sostenuta e insieme vincere nella comunicazione e nella crescita dei propri figli?
E ancora, laddove è la donna che agisce, è possibile avere accanto un uomo che semplicemente le chieda: “hai bisogno di aiuto? “ o le dica: “sei davvero in gamba. Ti amo.”
E invece no. Nella maggior parte dei casi l’uomo è pieno di aspettative legate ad una tradizione che confina la donna senza darle lo spazio per occupare il proprio posto sul palcoscenico della vita. Quel palcoscenico i cui spettacoli sono straordinari proprio per la partecipazione di più parti.
Ma come sarebbe stato se….
- ci fosse stato più rispetto e se il proprio compagno valorizzasse la propria compagna come egli stesso vorrebbe sentirsi valorizzato?
"Ama il prossimo tuo come te stesso” recitava un vecchio "saggio."
E come sarebbe….
- se la donna sentisse importanti le proprie idee e le proprie opinioni anziché sentirsi giudicata o sminuita?
- Se si sentisse amata incondizionatamente? Quando poni delle condizioni alla tua donna, limiti l’amore stesso.
- Se tu ti fermassi un po' più spesso ad ascoltarla in modo attivo, facendole delle domande per creare una conversazione propositiva e costruttiva anziché giudicante?
- Se tu la considerassi “meno scontata”, meno ovvia?
- Se tu la apprezzassi ogni giorno nelle più piccole cose anziché
“abituarti alle piccole cose”?
Lei è la madre dei tuoi figli, ti ha scelto, ti ha voluto, l'hai scelta, l'hai voluta.
Ma è innanzitutto un essere umano.
Le persone cambiano.
Le situazioni cambiano, la vita stessa cambia. Adattarsi al cambiamento pare essere il modo più intelligente che unisce persone intelligenti nel vivere la meravigliosa esperienza chiamata Vita. Ancor di più quando si è genitori.
Tocca a noi donne chiederci come poter contribuire a costruire quel pezzettino di mondo in cui i nostri figli possono manifestare i propri talenti in modo sicuro e autentico.
Tocca a noi donne prendere decisioni importanti e talvolta scegliere una strada piuttosto che un'altra anziché restare confinate in ambienti e situazioni che fanno vivere una vita diversa da quella che si vorrebbe.
Toccano ad ognuna di noi vivere al meglio il proprio ruolo insieme al dono della maternità.
Essere madre non significa solo cambiare pannolini, scaldare biberon o litigare con gli omogeneizzati. Quello è solo l’inizio.
Essere madre significa cambiare la propria vita, il proprio tempo e il proprio modo di pensare per i propri figli.
Felice festa della mamma.
8 Maggio 2022
Gloria Chiarini, mamma e mental coach per donne. Cell. 3282560986
Vendita, donne e professioniste: come fatturare?
SEI UNA DONNA E UNA PROFESSIONISTA? SAI VENDER-TI?
Sembra un titolo provocatorio: sai venderti? Eppure senza vendita non c'è fatturato!
Puoi percepirlo in modo negativo ma in realtà l'arte di vendere rappresenta una dote che, se sai sfruttare efficacemente, può portarti risultati straordinari, soprattutto nella tua professione.
Nei percorsi di coaching che ho strutturato in favore di donne e professioniste, ( https://www.facebook.com/groups/897439591041344 ) quando si lavora sulla capacità di farsi pagare adeguatamente emerge sempre la paura di essere troppo costose e di perdere clienti... in alcuni casi addirittura hanno difficoltà ad emettere fattura vivendolo come un senso di colpa!
Non sei merce di scambio, non sei una donna "vendibile" ma sicuramente se sei una professionista, hai un valore in quanto tale e il tuo prodotto/servizio merita di essere promosso, sponsorizzato e venduto ad un prezzo adeguato. Allo stesso modo in quanto professionista meriti di essere riconosciuta anche in termini economici oltre che personali.
- Quale valore ti dai?
- Come lo trasmetti?
- Riesci a vendere, a farti pagare e a festeggiare in agenda appuntamenti di obiettivi raggiunti?
- Sei soddisfatta del tuo fatturato?
- Sei una donna in crescita?
- Sei una professionista e una donna felice?
Immagina di essere un prodotto: il prezzo del tuo prodotto\servizio coincide con il valore che ritieni di meritare?
SEI UNA DONNA E UNA PROFESSIONISTA?
La vendita efficace: tu ci riesci?
Capita spesso di non riuscire a trasmettere il nostro valore, specialmente durante appuntamenti particolarmente importanti: quegli appuntamenti in cui hai difronte il tuo cliente ideale, quello perfetto con cui potresti fare davvero un lavoro super! In questi momenti, la tensione e l’ansia hanno la meglio sulla propria sicurezza interiore: la paura, mischiata all'insicurezza e ad una scarsa autoconsapevolezza, ad una bassa autostima, e AL BISOGNO DI SOLDI CHE SPOSA LA PAURA DI RESTARNE SENZA, compromettono la tua comunicazione, l'efficacia della vendita e la buona riuscita del rapporto professionale!
Di solito queste difficoltà si scatenano in un colloquio di lavoro, in video call dove parli ad un potenziale cliente o in appuntamento:
la mancanza di una preparazione adeguata prima dell'appuntamento determina il mancato risultato dello stesso.
La vendita del tuo prodotto\servizio inizia giorni prima dell'incontro! Se vuoi capire come il prima condiziona il dopo, scrivimi in privato e SCOPRI il meccanismo inconscio che limita le tue performance di donna e di imprenditrice!
Quando dall’altra parte c’è una persona che non conosce il tuo trascorso professionale, si basa su quello che trasmetti in quell’istante.
Vendita, se tu fossi un prodotto…
Nel mercato del lavoro, tutto è negoziazione. Riuscire a trasmettere il proprio valore è fondamentale per ottenere dei risultati, soprattutto di questi tempi in cui la concorrenza è tanta e gli standard di selezione sono molto alti.
Per riuscire a vendersi è necessario lavorare su due elementi:
- comprendere quale valore senti di avere;
- essere capace di trasmetterlo anche al tuo pubblico in modo efficace e persuasivo.
Comunica senza lasciarti trasportare dalle emozioni, valorizza le caratteristiche e i benefici unici del tuo prodotto: sono quello che ti fanno emergere.
Vendita, il prodotto da posizionare sul mercato è il più prezioso di cui disponi: te stessa.
Cambia punto di vista e non chiederti: “Capiranno come sono fatta, quello che offro o quello che intendevo dire?”
Ribalta la situazione: “Sono capace a comunicare? I feedback che ricevo sono soddisfacenti? Dimostro quanto valgo?”
Tutto parte da te, sei tu che inizi l’asta, che ti presenti e che fai la prima offerta. In base alla tua descrizione iniziale, gli altri decidono se abbandonare o rilanciare.
Partendo da questo presupposto, pensa a te stessa come ad un prodotto da posizionare sul mercato!
In ogni azione di marketing devi pensare: cosa ti distingue dalla concorrenza?
Pensa alla tua peculiarità e dimostrala!
SEI UNA DONNA E UNA PROFESSIONISTA?
Sei capace di vendere?
Senza vendita non c'è fatturato!
Fatturare è fondamentale per tutte le donne e le professioniste che vogliono far fruttare il proprio business. Come vincere la paura di non saper vendere, di perdere clienti e fatturato?
SCARICA IL PDF CHE HO CREATO PER TE: SEI CAPACE DI VENDERE?
https://chiarinigloria.it/download/vendita.pdf
E come sempre, da donna a donna, scrivimi subito e fissa la tua prima sessione gratuita insieme a me. Cell. 3282560986
Professione Donna al Femminile.
Siamo tutte imprenditrici.
Tutti siamo imprenditori di noi stessi, come ha sottolineato il premio nobel per la pace Muhammad Yunus. Ci siamo nati, così.
Tutti gli esseri umani sono imprenditori. Quando vivevamo nelle caverne, eravamo tutti lavoratori autonomi… trovare il cibo, sfamarci. È lì che comincia la storia dell’umanità. Con l’arrivo della civilizzazione, l’abbiamo soppressa. Siamo diventati “lavoratori” perché ci hanno dato questa etichetta, “siete lavoratori”. Ci siamo dimenticati che siamo imprenditori. – MUHAMMAD YUNUS
Essere start up di se stesse significa:
- che la nostra vita è un work in progress e possiamo decidere di sfruttare ogni giorno per crescere in favore nostro e di quello che amiamo fare.
- Per vivere appieno la nostra vita dobbiamo prenderci un impegno costante e disciplinato con la nostra crescita personale.
Quali sono i fondamenti per una imprenditrice dinamica e moderna?
START UP = CRESCITA.
Se il tuo reale desiderio è quello essere una start up, concentrati sulla crescita permanente. E' necessario:
- identificare il proprio vantaggio competitivo;
- sviluppare una capacità di adattamento;
- coltivare il proprio network;
- creare costantemente opportunità per il cambiamento;
- assumersi il rischio.
1) Identificare il proprio vantaggio competitivo.
Identificare e coltivare il proprio vantaggio competitivo significa concentrarsi sull’insieme delle passioni che più ci è proprio e coltivare quelle competenze che si sposano con le nostre passioni e le esigenze del mercato.
2) Impara ad adattarti.
Sviluppare una capacità di adattarsi significa lavorare a un progetto mentre parallelamente gettiamo le basi per un piano B in caso le cose vadano male, e avendo già da parte un piano Z, ossia un salvagente in caso di disastro. (La nostra costante crescita personale si dimostra la sola formula vincente.)
3) Coltivare il network.
Espandere e sfruttare il proprio network è la chiave di tutto. Mentre lavoriamo ai nostri progetti di vita, dobbiamo necessariamente dedicare del tempo alle relazioni, professionali e personali.
4) Creare opportunità per il cambiamento.
Questa fase è la più stimolante: richiede innanzitutto l'essere curiose e affamate di miglioramento e di felicità.
5) Assumiti il rischio.
L’imprevedibile fa parte del processo d'impresa e l’unico modo di prevederlo è assumerti costantemente dei piccoli rischi, così da essere pronta ad affrontare le difficoltà e governarle anziché farti governare da esse e sprofondare nello sconforto e nella paura facilitando un circolo vizioso dal quale poi uscirne è più difficoltoso della difficoltà stessa.
Il Micaf è Donna ed è un processo di crescita costante, tutta al femminile.
Il Micaf è nato con il preciso intento di esprimere la bellezza del mondo femminile, intesa come crescita evolutiva volta alla rieducazione e al riconoscimento delle caratteristiche naturali di ogni donna che, al giorno d’oggi, ancora troppo spesso vengono perdute o confuse. Lo scopo è consentire di sviluppare il proprio potenziale attraverso la piena consapevolezza e promuovere quello che per sé stesse è importante al di là di sensi di colpa, paura del giudizio, rabbie represse, delusioni e mancanza di un metodo concreto e misurabile. Il modo esiste e ne sono la testimonianza decine di donne che grazie al coraggio di investire in sé stesse oggi stanno rimettendo in strada la loro vita con ordine, disciplina e chiarezza.
La consapevolezza di “Essere Donna.”
Solo attraverso la piena consapevolezza di come ci si sente, si può comprendere quanto importante sia il ruolo delle donne, sia per loro stesse sia per il mondo intero. Il Micaf è un percorso concreto e adatto solo a chi ha la reale intenzione di lavorare su di sé: chiede alla donna di abbandonare modalità e stereotipi, chiede alla donna di mettersi in discussione, chiede alla donna il coraggio di essere.
È un percorso tutto al femminile, strutturato in modo da poter rispondere a tutto ciò che una donna chiede per sé.
Il Micaf è rivolto a tutte le donne che vogliono riscoprire la loro autentica bellezza e il loro vero coraggio.
Anche io voglio “Essere Donna.”
Micaf ti guida in modo costante alla realizzazione della tua indipendenza emotiva, alla tua auto realizzazione, ti da sicurezza, fiducia in se stesse e nei tuoi talenti, consapevolezza, equilibrio, armonia, conoscenza e maggiore consapevolezza.
Donne che hanno fatto della loro Vita un'impresa di successo.
Nata nel 1997, a soli 11 anni Malala e inizia a scrivere in un blog per conto della BBC raccontando il regime talebano. Le sue lotte per i diritti civili e il diritto all’istruzione delle donne in Pakistan la rendono subito una voce importante, tanto che nel 2012 è vittima di un attentato terroristico operato dai talebani pakistani. Nel 2014 le viene insignito il premio Nobel per la Pace. E’ la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace della storia.
Marie Curie, fisica e chimica polacca, è stata l’unica donna a vincere due Nobel, una per la Fisica nel 1903 e una per la Chimica nel 1911 e la sola, insieme a un altro studioso, a vincere due Nobel in due ambiti diversi. Fu inoltre la prima donna ad avere una cattedra alla Sorbona, prestigiosa università francese.
Tra le donne forti non poteva mancare la scrittrice diventata una delle donne più potenti al mondo. Prima di diventare una delle scrittrici più famose, J.K. Rowling viveva una vita fatta di stenti economici, di solitudine e di depressione. Harry Potter come lei stessa ha più volte dichiarato, fu scritto nelle pause pranzo oppure, quando era senza lavoro, nel pub del cognato. Una volta finito il primo libro, fu rifiutato da 12 case editrici. Ora J.K. Rowiling è una delle donne più ricche e potenti al mondo.
Rosa Parks
Nel 1955, una donna afroamericana venne arrestata perché si era rifiutata di cedere il suo posto in autobus ad un bianco. Questa donna era Rosa Parks. Il suo gesto coraggioso è stato ed è tuttora un simbolo fortissimo per tutto il movimento dei diritti civili e delle lotte per la liberazione degli afroamericani.
Bell Hooks
Una delle voci più importanti dell’attivismo attuale afroamericano è quella di Bell Hooks. Scrittrice, femminista, donna forte e attivista, i contributi di Bell Hooks nel mondo dell’attivismo politico sono stati e sono tuttora essenziali per tutti i movimenti di liberazione della comunità afroamericana.
Alexandra David-Neel
Dopo una breve carriera da cantante d’opera, Alexandra David-Neel, a 40 anni, decide di partire per l’Asia per essere la prima donna a raggiungere Lhasa, città più importante del Tibet, a piedi. Ce la fa, travestita da mendicante. Orientalista e scrittrice, i suoi libri sull’Asia ancora oggi sono un punto di riferimento per gli appassionati e gli studiosi dell’Oriente e delle sue tradizioni.
Rita Levi Montalcini
La neurologa Rita Levi Montalcini, nata a Torino nel 1903, vince il Nobel per la Medicina nel 1986. Donna di enorme ingegno e grande saggezza, da bambina è stata costretta ad emigrare in Belgio per la persecuzione razziale contro gli ebrei. Nel corso della sua lunghissima carriera e lunghissima vita, Levi- Montalcini ha dato contributi importantissimi nel mondo della medicina e della politica.
Siamo tutte imprenditrici e siamo tutte connesse al bene della Vita.
Sono donne e sono state tutte imprenditrici autentiche e coraggiose: hanno coltivato network, hanno creato opportunità di cambiamento, hanno rischiato in prima persona e hanno identificato il proprio vantaggio competitivo nella loro passione: hanno vissuto per essa e hanno deciso in modo coraggioso.
Il successo della tua vita personale e professionale è insito nella tua capacità di decidere in modo coraggioso. Percorri fieramente il tuo viaggio che è unico e insostituibile. Diversamente percorrerai il viaggio di altri rinunciando a te stessa. Accedi da subito gratuitamente a Gruppo Privato Micaf e scopri la magia del Femminile grazie alla quale se vuoi puoi vivere una vita eccellente e libera da condizionamenti esterni. https://www.facebook.com/groups/897439591041344
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Buon lavoro - Gloria Chiarini -
Autostima: Dire di NO come prima forma di Libertà.
IL NO COME PROFONDISSIMA FORMA DI REALIZZAZIONE DI TE STESSA.
SEI CAPACE DI DIRE DI NO?
Cosa ti blocca? Qualunque sia l’origine di questo atteggiamento, sicuramente incidono la bassa autostima che hai di te, la scarsa fiducia in te stessa, la paura di deludere e allo stesso modo il bisogno di sentirti importante.
IL PREZZO CHE PAGHI E' ALTO!
Dire di "no" per la maggior parte delle persone non è facile. C’è qualcuno che fa del "no" il proprio baluardo. Quelli che rispondono subito con un "no", di solito sono una minoranza e sono persone che spesso sono diffidenti ma la maggior parte di noi fa fatica a dire di "no", magari non in tutti gli ambiti della propria vita ma in alcuni accade regolarmente.
Sembra molto più facile dire di "si": dire di "no" fa temere di deludere, genera il timore di esser giudicate male o di perdere quella opportunità. Spesso diciamo di "si" anche quando non ne abbiamo voglia oppure, quando non abbiamo ben compreso che cosa comporterà quel "si", tant'è che poi accade che diciamo di "sì" ad una richiesta che poi non riusciamo a soddisfare col risultato che il senso di colpa lo scontento dell'altro/a diventano maggiori.
LA PAURA E' QUELLA DI DELUDERE MA COSI' FACENDO PERDI FIDUCIA E STIMA IN TE STESSA.
Spesso diciamo di "sì" perché non abbiamo ben chiare le motivazioni per dire di "no" oppure le abbiamo chiare e temiamo le conseguenze. Moltissime forme di ansia e di attacchi di panico sono un NO: quel "no" che la persona ha taciuto al lavoro, alle aspettative degli altri, alle richieste che vengono fatte. Molto spesso l’infelicità e l’ansia è un gigantesco NO taciuto e represso. E quando le persone se ne rendono conto, ecco che la paura perde potere. Per imparare a dire di "no" è necessario ricordare due concetti: identità e riconoscimento.
IL NO DETTO IN FAVORE DELLA NOSTRA IDENTITÀ E DEL NOSTRO RICONOSCIMENTO.
C’è una buona parte della nostra esistenza nella quale abbiamo bisogno di essere viste, riconosciute e validate dalle altre persone: genitori, amici, insegnanti ed è fondamentale per la costruzione della nostra identità e per fissare le basi della nostra autostima nutrendo la fiducia in noi stesse. Poi viene il tempo in cui è necessario che ci individuiamo e diveniamo qualcuno con delle caratteristiche precise ma spesso abbiamo paura di dedicarci allo sviluppo della nostra identità e cerchiamo costantemente il riconoscimento dicendo sempre di "si."
Pensiamo che se diremo di "sì", gli altri ci apprezzeranno, capiranno quello che per noi è importante e ci ameranno, perciò avremo un riconoscimento della nostra identità. In realtà un'identità forte acquisisce riconoscimento per il solo fatto che ha delle caratteristiche ben precise.
Giunge un tempo in cui è necessario dire di "no" per dare modo alla Tua identità di esistere.
Quando dici di "no", non stai deludendo qualcuno. Stai cominciando ad essere quella che sei e a permettere alla tua identità di essere RICONOSCIUTA.
Quando stai dicendo di "no" (naturalmente a ragion veduta), stai dicendo di "si" a quello che ami, stai dicendo di "si" ai tuoi sogni, stai dicendo di "si" alla tua realizzazione.
Ogni volta che dici di "si" ad un lavoro che non ti piace, stai dicendo NO alla tuo sogno di realizzazione!
Ogni volta che dici di "si" ad una persona con la quale non ti senti in sintonia, stai dicendo di "no" alla possibilità di avere una relazione più profonda con qualcun altro.
Ogni volta che dici di "si" a tantissimi impegni e a tantissime richieste che arrivano dal tuo ambiente, stai dicendo di "no" a ciò che ami.
ESERCIZIO
Comincia a ribaltare il paradigma: ogni vota che dici di SI, chiediti a che cosa della tua vita stai dicendo di "no" e sarà più facile capire se è il momento di dire di "si" o se è il momento di dire di "no."
L’IMPORTANZA DI AVERE PIENA FIDUCIA IN TE STESSA E DI ALIMENTARE LA TUA AUTOSTIMA.
Tanto più sei in fiducia di te, tanto più la tua autostima è forte.
Tanto più la tua identità è forte, maggiore è la libertà nel dire dei "no" che si dimostreranno funzionali alla tua piena realizzazione al tuo riconoscimento.
Buon lavoro.
Mi chiedo quanto è importante per te stessa migliorare la tua autostima e imparare a dire di no liberandoti da sensi di colpa e trovando finalmente il modo di decidere in tuo favore!
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Gloria - Cell. 328 2560986
In quale area della tua vita vuoi diventare eccellente?
INSOMMA, VUOI VIVERE LA TUA VITA COME UNA SORTA DI DESTINO CASUALE O IN FUNZIONE DI UN PIACEVOLE VIAGGIO CHE SCEGLI OGNI GIORNO CON ENTUSIASMO?
L’arrivo dell’anno nuovo è un momento molto importante per tutte noi: è perfetto sia per fare un resoconto di ciò che abbiamo vissuto negli ultimi 365 giorni, sia per darci nuovi obiettivi e continuare a migliorare e crescere per dare sicurezza alla nostra vita personale e professionale.
IN QUALE AREA DELLA TUA VITA VUOI MIGLIORARE ?
Quasi tutti hanno almeno un'area della loro vita da migliorare, cambiare o sviluppare. Ed è risaputo che, quando sei insoddisfatta in una o più aree della tua vita, questa insoddisfazione si riflette nel tuo quotidiano.
Un problema irrisolto, si può trasformare in un altro problema personale ancora più grande generando scarsa fiducia di sé, disistima, paure, blocchi, insicurezze, e comportamenti di rinuncia a quello che per te è veramente importante.
E’ tutta una questione di competenze, non di capacità, e ancora meno quindi, di fortuna o destino. In definitiva, anche tu puoi avere una vita straordinaria in tutti i settori della tua vita. Che si tratti di far conciliare la tua attività professionale con la tua vita privata e viceversa, che si tratti di vivere in modo sicuro, di avere una famiglia o una vita sentimentale e affettiva felice, di avere soddisfazione nel lavoro, nella carriera, non importa.
Importa quanto è importante per Te.
Se mi stai leggendo, ci conosciamo bene. Sono una Mental coach per donne da ben 10 anni e lavoro esclusivamente con Donne e Professioniste. La scelta di dedicarmi in modo privilegiato solo alle donne è nata grazie al forte desiderio di guidarle e sostenerle verso una vita piena e in cui possano sviluppare in modo concreto il loro potenziale, mantenendo il loro ruolo di donne. Sono mamma di due ragazzi e credo profondamente che solo con l’esempio possiamo guidare i nostri figli ad una vita grata e concreta. Tutto parte da noi stesse e da quanto siamo pronte a migliorarci per guidare con l’esempio dimostrando la nostra ferma intenzione nel vivere una vita piena.
La perfezione non esiste e come scrive Virginia Satir ( una psicoterapia che adoro ):
Sono decine le Donne e le professioniste che ho avuto il privilegio di guidare nei percorsi di coaching e grazie all'accediami che ho fondato ( https://chiarinigloria.it/micaf/ ).
In ogni percorso e al raggiungimento dei propri obiettivi si rinforza la consapevolezza del valore aggiunto nel mio metodo di lavoro: siamo tra donne,
parliamo la stessa lingua e capirci diventa naturale.
Proprio per questo i percorsi di coaching al femminile che fanno parte del MICAF, ( https://chiarinigloria.it/micaf ) sono la concreta opportunità per capire in che modo vivere una vita da 10 lavorando sulle aree che oggi abbassano la media di una vita che meriti di vivere a pieni voti !!
Le scelte che hai a disposizione sono tre:
- accetti e subisci una vita diversa da quella che vuoi rinunciando ad esprimere te stessa;
- puoi decidere di intervenire con strategie “placebo” su quello che oggi ti affligge e renderlo più sopportabile rinunciando a riconoscere il tuo valore;
- oppure, puoi capire in che modo lasciare andare situazioni personali o professionali che ti stanno strette o che ti mettono in ombra puntando sul migliorare quelle aree che oggi ti chiedono aiuto e sostegno.
ORA LA BUONA NOTIZIA!
Ho strutturato un questionario specifico con l'obiettivo di fare chiarezza sull'area della tua vita che oggi ti penalizza facendoti vivere una vita diversa da quella che sogni.
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Compilando il questionario,
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Anno 2020: un anno da ricordare.
SEMPLICEMENTE GRAZIE
Cara,
siamo arrivate insieme al capolinea di un anno che ricorderemo per tutta la vita e che probabilmente le prossime generazioni studieranno sui libri MA,
capiranno cosa ha significato per ognuno di noi questo anno cosi diverso?
Probabilmente no e se così fosse, vorrà dire che la libertà sarà di nuovo una condizione naturale e non un comportamento punito e sanzionabile.
Un anno assurdo vero ma straordinario per alcuni aspetti. A gennaio pianificavamo come sviluppare il nostro lavoro, la meta delle vacanze, feste e compleanni.
La strana abitudine di vivere per il domani trascurando il presente !
LA VERITÀ'
La verità è che ci siamo ritrovati prigionieri delle nostre stesse case, quelle case che da tempo avevano bisogno di cura...ecco allora che i garage hanno ritrovato ordine, gli armadi si sono alleggeriti, le pareti di casa tinteggiate, i giardini si sono trasformati in aree di relax in cui abbronzarsi e trascorrere pomeriggi. Ci siamo improvvisate parrucchiere e abbiamo imparato a farci la tinta ai capelli da sole e sperimentare maschere di pulizia viso come non ci fosse un domani ! Studiare e lavorare in cucina, in camera o in sala si è rivelata tutto sommato, una comodità !
A quale prezzo ?
Abbiamo compreso il valore degli abbracci, di una stretta di mano, di un contatto: quel contatto che ci rende umani e che fino a pochi mesi fa, era ovvio. Quel contatto che sentiamo per la prima volta quando nasciamo e che ci viene dato dal calore della nostra mamma. Quel contatto che è atavico, oggi ci è stato tolto. Ancora una volta, abbiamo imparato che nulla è ovvio. Ancora una volta, i cellulari sono diventati uno strumento per sfogare le proprie frustrazioni (perdendo l'ennesima opportunità di contagiare con sentimenti di speranza, di ascolto e di silenzio).
Il vero problema era trovare "il lievito di birra !"
Se ci pensi, tutto 'sta storia, ha un aspetto tragicomico ma di comico c'è ben poco: molte famiglie hanno perduto familiari e hanno vissuto sulla loro pelle il dolore delle morte e la paura di essere contagiati da un virus sul quale è stato detto di tutto e il contrario di tutto.
SI. E' stato un anno strano eppure in modo umile e con quella curiosità che mi guida da sempre, sono stata in ascolto, in osservazione e in assenza di giudizio. Ho "guardato" da lontano e con stupore, giorno dopo giorno ho notato dettagli e particolari invisibili ad alcuni, su un palcoscenico calcato da tanti: erano troppo impegnati nel darsi da fare per rimanere su quel palco. La paura di essere sconfitti e di non essere visti, era forte. Eppure più guardavo quell'angolo ignorato dalla più parte, più ne ero attratta: era l'angolo di una nuova luce, di una bella opportunità,
di un diverso modo di andare alla vita!
Giorno dopo giorno ne percepivo il potere: più mi avvicinavo a quella luce e maggiore era la distanza tra me e "quella roba" che tanti avevano messo in palcoscenico pur volendola distruggere eppure,
più ne parlavano, maggiore era il potere che gli davano!
Ecco, a me non interessava. Non per superficialità ma perché mi piaceva molto di più quell'altra manifestazione: quella sensazione che mi faceva sorridere, che mi stimolava , che mi faceva ancora una volta sentire diversa dal resto del mondo ma ormai, ci sono allenata:
per me è uno stato di normalità la mia diversità.
Di fatto, la mia professione ha navigato come mai. Nella mia rotta, nel mio mondo ho conosciuto donne che come me, sentivano, vedevano e volevano cose diverse: donne che stanche di una vita vissuta in ombra, sentivano risuonare in modo prepotente il il bisogno di lasciare andare situazioni sfavorevoli che fino quel momento le avano bloccate, imprigionate, deluse e solo apparentemente sconfitte. La reazione al contesto che stava contagiando l'intera umanità, per ognuna di loro è stata una benedizione: finalmente hanno preso i mano la loro vita pur consapevoli che era necessario partire proprio da sé stesse, lavorare sulle proprie insicurezze, sulle loro ferite ma basta al dolore:
il loro era ed è un SI ALLA VITA !
Oggi è a Te che dedico questa lettera, a te che mi hai scritto, che mi hai contattata per chiedermi in che modo superare la paura di non farcela, a te che mi hai scritto per capire come condurre una professione bloccata da un cambiamento sociale ed economico imprevisto quanto nuovo, a te che mi hai chiesto come trasmettere attraverso i social la tua competenza e la tua esperienza, a te che mi hai chiesto come sganciarti da esperienze passate che pesavano ancora sul presente, a te che mancava la fiducia in te stessa, a te che avevi paura di parlare perché condizionata dal giudizio, a te che mi segui e commenti con interesse quello che scrivo, a te che mi scrivi in privato e mi ringrazi, a te che vedi in me una donna a cui ispirarsi eppure quello che faccio è condividere la mia vita in favore della tua.
Il mio è un grazie intimo e profondo: da donna a donna grazie, grazie per la fiducia che mi hai concesso.
Cosa voglio augurarti per il nuovo anno ?
Voglio augurarti la libertà di vivere fedele ai tuoi sogni e a quello aggiungo: che tu possa realizzarli guidata da quella luce che mi ha guidata in questi mesi. Ti auguro che quella luce possa toccare la tua vita e che ti possa guidare con occhi diversi verso un mondo in cui il rispetto per la vita umana e per la vita, possano prevalere sulla convinzione che le cose non cambiano: come ho scritto più volte, le cose cambiano quando sei Tu a farle cambiare. Ti auguro ancora una volta di avere la voglia di capire in che modo migliorare con lo scopo di vivere la Tua Vita al meglio, seguendo le tue inclinazioni e sviluppando tuo potenziale.
SE NON TI RITROVI ANCORA IN UNA DONNA CHE RISPLENDE NELLA GIOIA DELLA SUA ETÀ, SAPPI CHE PUOI RECUPERARE IL TEMPO PERDUTO: AMARE E FARTI AMARE, GIOCARE, RACCONTARE, CRESCERE ANCORA E REALIZZARTI VIVENDO CON PIENEZZA UNA VITA PER NULLA FINITA, PREPARANDOTI COSÌ AD ANDARE SICURA PER LA TUA STRADA CON LA SERENITÀ DI UN'ESPERIENZA PIENA.
Qua sopra, una delle classi del Micaf. ( https://chiarinigloria.it/micaf ). Sono donne e professioniste con vite diverse, ambizioni diverse, età diverse ma hanno un obiettivo comune:
scoprire il modo più efficace per realizzare sé stesse, per dare sicurezza al loro futuro e per contribuire in modo importante al bene della vita.
Ti abbraccio.
Buon Natale Amica mia e che il nuovo anno sia il tuo miglior anno.
Semplicemente Grazie - GLORIA -
Che donna sei ?
15 luglio 2020, ore 22.38: ultima sessione di una giornata piena, ricca e stupefacente per l'abbondanza che ogni donna porta nella mia vita : abbondanza di vita e di amore.
Le ascolto con attenzione e gratitudine. Lei si chiama Immacolata, è mamma e moglie. Abita a Torino. Ha occupato una posizione prestigiosa in Fiat: erano gli anni d'oro, erano gli anni che garantivano tranquillità e lavoro in modo sicuro. Oggi la situazione è nettamente diversa. Trova il mio contatto telefonico attraverso il mio sito e mi telefona in modo deciso. La nostra è una chiacchierata bella, gioiosa, interessante, sincera e profonda. Riconosco in loro un potenziale potente.
Ogni volta che una donna, una mamma, una professionista mi contatta, mi chiedo immediatamente:
"Come posso farle vedere, sentire e percepire quello che oggi resta in ombra perché lei stessa si è messa in ombra, rinunciando a vivere con successo e coraggio la sua stessa di vita?"
Mi contattano decine decine di donne, ognuna con la propria storia, con le loro emozioni, con la loro voglia di affrontare paure rimandate, col desiderio di realizzarsi a prescindere dall'età, dal contesto in cui vivono e nonostante difficoltà economiche o personali ! Sono donne che finalmente si mettono al primo posto con determinazione e con gioia.
Sono donne che oggi vogliono investire nella persona più importante al mondo : loro stesse.
- Daniela, imprenditrice di 60 anni, sta fissando i pilastri del suo futuro professionale.Mi chiede di "formarla" per esercitare la professione che sente fortemente sua:
PROFESSIONE COACH AL FEMMINILE
Vuole diventare una guida per altre donne che desiderano migliorare la loro Vita privata e professionale. Ho strutturato personalmente il Master ACADEMY COACHING AL FEMMINILE: è il frutto dell'esperienza di lavoro di ben 10 anni! Oggi la sua crescita e il suo futuro sono certi, altamente motivanti e ricchi di entusiasmo!
- Martina: ha detto basta ad un impiego in cui la sua identità e la sua libertà erano messe a tacere. Con coraggio si è svincolata da una vita che la metteva all'angolo. Oggi vuole trovare il suo posto nel mondo e stiamo lavorando sulla fiducia in sé stessa e sul valore della sua autostima, mettendo sul podio quello che la fa sentire veramente felice.
- Immacolata, 58 anni.
Mamma, nonna e impiegata amministrativa di una grande società. Una donna la cui vita sentimentale e lavorativa si è incrociata con la vita di persone che le hanno tolto dignità e rispetto. Una donna che oggi mi dice : " Mi piace mangiare "del mio" e vivo delle piccole ma importanti cose. Oggi voglio che Immacolata riprenda in mano la propria vita. "
Sono donne che vedono e comprendono la grande opportunità del cambiamento sociale che è in corso e sono donne che rispondono al cambiamento stesso nel solo modo possibile se vuoi vincere : attraverso il tuo cambiamento.
Libertarti da pesi e zavorre che ti tengono bloccata per andare verso una vita che sia a beneficio della tua felicità, della tua libertà e del tuo successo è possibile nella misura in cui sei una donna che ama la vita e in nome di essa, cerca il modo per imparare ad amare sé stessa realizzandoti personalmente e professionalmente.
Sono queste le donne destinate a vincere.
E TU, CHE TIPI DI DONNA SEI ?
Il punto non è perderti. Il punto è quanto vuoi ritrovarti!
IL PUNTO NON è PERDERTI, IL PUNTO è’ QUANTO VUOI RITROVARTI.
10 luglio 2020
Ho terminato da poco la sessione con una donna, mamma e imprenditrice che sta fissando i pilastri del suo futuro professionale.
Sono avvolta dall’emozione nel sentire e vedere come una donna può godere del suo successo, quando investe sulla persona più importante al mondo : SE STESSA.
Come donna e come professionista, mi sento tanto fortunata.
Credo anche di essermela cercata e meritata la “fortuna” che oggi dà forza alla mia vita, facendomi sentire felice e gratificata in ogni area della mia vita.
Ho vagato insistentemente. Ho camminato il mio sentiero con determinazione. Risuonava in me la certezza che la mia missione era prendermi cura delle Donne, riportarle al loro successo in modo sicuro e liberarle da una vita che le mette in ombra nella convinzione che non esiste via d’uscita!
Abbandonare quegli schemi che per tanto tempo tempo hanno condizionato la tua vita, è impegnativo: richiede uscire da un’ apparente sicurezza. Eppure quella stessa apparente sicurezza è la prigione in cui tantissime donne si chiudono gettando la chiave e rinunciando a vivere un mondo in cui oggi più che mai, sono chiamate a vivere in modo attento e vivace !
E’ stato un percorso intenso quello che ho scelto all’età di 44 anni. E’ stato un percorso deciso e voluto con tutta me stessa. E’ stato il miglior percorso della mia vita: mi ha portata ad esercitare una professione che oggi amo intimamente e infinitamente !
Ci vuole coraggio per seguire la propria strada nonostante le tempeste. Quel coraggio a volte ti manca e non per poca volontà: ti manca perché’ manca la fiducia in te stessa, manca la stima di te stesse e manca la motivazione che ti spinge a muoverti nonostante gli ostacoli, la confusione e l’indecisione nel percorrere la tua strada.
Quante volte ti sei sentita persa?
Quante volte ti sei sentita sola e giudicata?
Quante volte hai rinunciato ai tuoi sogni per paura di fallire?
Quante volte ti sei detta “era meglio che…”
Quante volte ti sei chiesta “perché’ tutte a me?”
Quante volte hai fatto un passo avanti e tre indietro perché ‘travolta paura?
QUANTE VOLTE…hai rinunciato alla tua felicità?
IL PUNTO NON è PERDERTI ! IL PUNTO E’ QUANTO VUOI RITROVARTI!
Quando una donna arriva da me e mi porta i suo “carico da novanta”: delusioni sentimentali, obiettivi professionali ambiziosi, mancanza di autostima, difficoltà nel gestire le relazioni, incapacità nel decidere o semplicemente voglia di migliorare la propria vita, quello che le chiedo è: “quanto sei disposta a risalire e a metterti al centro del tuo mondo?”
Ci vuole flessibilità, determinazione, passione e coscienza di te stessa: la tua felicità è strettamente connessa al nostro volere. Tu sei il centro del tuo sistema, sia familiare che professionale. Sei tu l’artefice delle situazioni che crei e sei tu l’artefice del tuo successo. Trovare la via d’uscita più veloce e sicura è possibile nella misura in cui punti su di te ed è una tua responsabilità. Usa su di te le tue potenzialità, la tua energia, le tue risorse, la tua unicità, il tuo carisma, e poi vai nel mondo e promuovi te stessa: il mondo ti restituisce quello che tu dai, quando impari a starci in fiducia. Non sai come fare ? Inizia ad investire sulla persona più importate al mondo: TE STESSA. Così ho fatto io all’età di 44 anni.
Oggi riconosco di essere stata e di essere una donna coraggiosa.Ho avuto fiducia nella vita anche quando la vita mi ha “lavorata” , e ho avuto fiducia in me stessa .
Non chiedermi come: credo sia un dono che la vita mi ha riservato per mantenere alto l’impegno che da anni ho preso nei confronti del mondo femminile. Allo stesso modo sono certa che ogni donna può fare sua la capacità di fare della propria vita il successo più straordinario, in favore di sé e del mondo stesso.
AUTOSTIMA E FIDUCIA
Oggi sono mossa e nutrita dalla stessa fiducia che vive dentro di me e che mi guida nel sostenere donne nel loro miglior percorso: il percorso verso una vita felice e realizzata da ogni punto di vista, sia economico che personale e professionale.
Sono Donne: vogliono una guida che le conduca fuori da quel labirinto in cui fatica e sacrificio rendono difficile decidere e agire in piena sicurezza di sé stesse.
Il coraggio che mi ha guidata in ogni attimo della mia vita e che mi ha sostenuta nel realizzarmi come donne e come professionista, oggi lo uso in TUO favore, solo se sei una donna che punta sulla persona più importante al mondo: TE STESSA.
Quante volte ti sei sentita persa?
Quante volte ti sei sentita sola e giudicata?
Quante volte hai rinunciato ai tuoi sogni per paura di fallire?
Quante volte ti sei detta “era meglio che…”
Quante volte ti sei chiesta “perché’ tutte a me?”
Quante volte hai fatto un passo avanti e tre indietro perché ‘travolta paura?
QUANTE VOLTE….hai rinunciato alla tua felicità?
IL PUNTO NON è PERDERTI ! IL PUNTO E’ QUANTO VUOI RITROVARTI!
Gloria Chiarini – Mental Coach per Donne – Cell. 3282560986
Autostima e mania del controllo
L’eccessiva mania di controllo: un pericolo per la TUA autostima.
Iniziamo con qualche esempio concreto. La vita quotidiana è la migliore palestra per imparare le lezioni più utili e funzionali alla nostra felicità.
Restare in osservazione, in ascolto e concedersi il tempo di guardare la vita con curiosità, è il modo più semplice ed immediato per riconoscere che in ognuno di noi c’è già tutto quello di cui abbiamo bisogno per fare della nostra vita, il più straordinario capolavoro al mondo !
In che modo Paola ha perso la stima si sé come donna e come professionista attraverso il peso della mania di controllo.
Paola, mamma, compagna e titolare d’azienda è vittima del senso del controllo da sempre: sin da giovane sacrificava tempo, passioni e amicizie per rispettare in modo diligente e attento pianificazioni che coinvolgevano tutte le aree della sua vita.
Maniaca della perfezione e della precisione, Paola viveva in costante stress e in balia di stati d’animo pericolosi: rabbia, frustrazione, insoddisfazione e regole che solo apparentemente le davano sicurezza e ordine. Peccato che il suo umore fosse condizionato da “come” il suo controllo era funzionale ed efficace rispetto al raggiungimento dei suoi obiettivi personali e professionali. Peccato che di fronte ai mancati risultati, si sentisse inadeguata a “non abbastanza”. Peccato che la sua ostinata precisione facesse "terra bruciata" intorno a lei facendola sentire spesso sola.
Le persone amano stare con persone felici e Paola si era dimenticata quanto fosse bello sentirsi felice e libera: l’ansia decideva per lei !
Il controllo, dunque, è una sorta di autoinganno: ogni volta che abbiamo l’impressione di esercitarlo, in realtà lo abbiamo appena perso, perché la nostra ansia ha deciso per noi. Lo scorso febbraio lei stessa mi ha contattata e mi ha chiesto uno specifico percorso di coaching con l’obiettivo di liberarsi dal peso di un quotidiano in cui stress e tensione erano diventati una costante penalizzando la sua vita privata e la sua attività lavorativa. Paola, consapevole che stava perdendo i suoi affetti più cari e stanca di assumersi responsabilità e doveri, aveva perso motivazione ed entusiasmo nei confronti alla sua una professione, una professione da sempre scelta con passione (titolare di una grande azienda metalmeccanica).
Paola decide di lavorare su di sé per alleggerirsi quel senso del dovere e del controllo che condiziona il successo della sua vita mettendo a rischio la sua stessa salute e perdendo in autostima e sicurezza.
Nutrire la tua autostima significa anche sperimentare la paura di fidarsi e di affidarsi per comunicare a prendere fiducia prima verso te stessa e poi verso gli altri.
Grazie al superamento delle nostre paure, riconosciamo la nostra forza nel cambiamento e con fiducia ci muoviamo nell'ambiente in cui viviamo. Attraverso la capacità di passare da uno step a quello successivo, il nostro senso di sicurezza cresce insieme alla sensazione di conoscere ancora più in profondità il nostro valore e il valore di chi ci è accanto ogni giorno.
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Quando il controllo è alleato della nostra autostima ?
Se per controllo si intende una forma adeguata di verifica dell’andamento delle cose, possiamo considerarlo una strategia funzionale e utile.
Quando, invece, diventa un bisogno molto radicato nella vita della persona e la sola idea di perderlo genera spaesamento, inquietudine, nervosismo e confusione, allora parliamo di un aspetto problematico.
Andare in tilt quando un’amica ritarda di pochi minuti, essere intolleranti ai dettagli fuori posto, sentirsi turbati da un imprevisto o da tutto quello che non è sotto il proprio diretto esame, sono esempi comuni di ipercontrollo e lo stress ne diventa la naturale conseguenza.
Non si tratta solo di cercare di fare le cose sempre in modo “calcolato”, attraverso regole, programmi e schemi accurati e ripetitivi, ma anche di voler a tutti i costi sorvegliare o “guidare” le azioni altrui ( e talvolta le vite altrui !!).
I facilitatori della mania di controllo che oscurano la nostra autostima.
Ecco che si manifestano fattori facilitatori all’eccessiva mania di controllo che ci fa perdere di vista la nostra capacità di gestire ogni situazione in virtù di un’autostima che dovrebbe essere forte e presente:
- intolleranza per l’incertezza e l’ignoto;
- difficoltà a gestire lo stress;
- timore di commettere errori o perfezionismo;
- eccessivo senso di responsabilità;
- eccessivo bisogno di sicurezza;
- sfiducia negli altri.
Il bisogno di controllo si accompagna spesso a intransigenza, perfezionismo, rigidità e distacco. La persona si sforza di fare ordine, di prevedere l’imprevedibile, di non farsi trovare impreparata. Non si tratta di impegno e di responsabilità, ma di un’urgenza interiore.
Il bisogno di controllo aiuta a mantenere l’immagine ideale di sé, di indipendenza ed efficienza, ma diventa una maschera che soffoca la vitalità della persona, bloccando la spontaneità e lo slancio.
Iniziano a delinearsi un concetto associato ad una bassa autostima: l'insicurezza verso l'immagine di noi stesse e la presa di mania del controllo che in realtà ci rende schiave.
Avere autostima significa possedere una sicurezza su cosa fare e come comportarsi in una determinata attività e avere la tranquillità di sapere (in linea generale) cosa potrebbe accadere (controllo dell’ambiente).
La nostra autostima cresce quando impariamo a mollare il peso del senso di controllo in cambio della gioia nel sentirci sicure di contare su di noi imparando ad essere flessibili nel posticipare impegni, nel permetterci di sbagliare e nel riconoscere il nostro valore indipendentemente da quanto siamo “brave” o “ belle”.
In che modo il controllo impoverisce la nostra autostima.
Il bisogno di controllo blocca il contatto con le proprie emozioni profonde (paura, sensi di colpa, rabbia, tristezza). Non a caso la persona ipercontrollante appare emotivamente trattenuta e rigida. Tra le paure più profonde c’è quella di deludere, di sbagliare, di essere da meno, di mostrarsi vulnerabili, di tradire la stima o la fiducia di qualcuno di significativo. In questo stato, l’autostima che vive di emozioni generate dai risultati che impattano sulla nostra felicità e sul nostro sentirci persone capaci, ne paga un caro prezzo: vittime di autocontrollo e di regole, subiamo il giudizio verso noi stesse sentendoci in costante rincorsa verso un’iillusoria perfezione togliendoci la gioia del vivere belle emozioni.
Come nutrire la tua autostima lasciando andare la mania di controllo.
Non si può “controllare il bisogno di controllo” bensì imparare ad allentare la presa. Lasciare andare.
- Lasciar andare non significa smettere di agire, ma sviluppare la capacità di seguire il flusso delle azioni in piena fiducia di sé. Significa imparare ogni tanto a lasciare accadere ciò che accade, far sì che per un po’ le cose seguano il loro corso spontaneamente, senza il nostro intervento. Molto spesso l’imprevisto può rivelarsi una svolta sorprendentemente positiva. E in questo terreno abbiamo l’opportunità di dare spazio alla crescita della nostra autostima che gode della libertà di alimentarsi anche dai nostri “insuccessi” consapevole che anche da essi diventiamo persone migliori e più capaci, oltre che più felici.
- Lasciare andare vuol dire anche imparare a uscire fuori dall’ordinario, dalla routine cadenzata e iper calcolata: limitarsi al conosciuto vuol dire spegnersi lentamente.
- Altrettanto significativo risulta imparare a delegare. Fidarsi e affidarsi. Accettare che altri facciano al posto nostro e a loro modo. L’idea di bastare a se stessi, portata allo stremo, si scontra inevitabilmente con l’amara realtà del sovraccarico emotivo.
Piuttosto che focalizzarsi sul non commettere errori, risulta più utile ampliare la consapevolezza sui propri bisogni, che sono all’origine delle nostre scelte/decisioni.
te lo ricordo: Il controllo, è una sorta di autoinganno: ogni volta che abbiamo l’impressione di esercitarlo, in realtà lo abbiamo appena perso, perché la nostra ansia ha deciso per noi.
La sana autostima nel sano controllo della tua vita.
All’interno di queste situazioni limite, c’è chi invece riesce ad assumere l’atteggiamento ideale della sana autostima attraverso il sano controllo di sé e delle aree della propria vita.
In che modo ?
- Accettazione totale di sé: si nutre la sensazione di sentirsi accettati, con i propri limiti e difetti certi che “il meglio deve ancora venire”: nutrimento meraviglioso per a nostra autostima.
- Consapevolezza di sé: si conoscono esattamente i propri punti di forza, di debolezza e i propri obiettivi e su quelli si traccia un piano d’azione preciso e determinato.
- Auto efficacia percepita: si è convinti di poter riuscire a gestire specifiche situazioni con successo e forza, consapevoli che siamo responsabili e possiamo controllare solo una parte dei comportamenti e delle azioni verso un certo obiettivo. Comprendere che fattori esterni alla nostra volontà possono interferire nei risaltati delle nostre decisioni, ci mette in pace rispetto ad eventuali fallimenti ( in un matrimonio non puoi controllare il tuo amato/a. Tu puoi fare la tua parte al meglio e poi augurarti che lui/lei faccia altrettanto).
L'autostima di Paola, stava pagando il caro prezzo del "faccio tutto io perché mi fido solo di me”. SOLO LASCIANDO ANDARE, HA RIPRESO IL CONTROLLO DI SE'.
L’’autostima è l’atteggiamento favorevole o sfavorevole che si ha verso se stessi.
Paola, vittima del “faccio tutto io perché mi fido solo di me”, stava perdendo di vista la cosa più importante: la gioia della condivisione, del sentirsi supportata da persone che amava e che la stavano "allontanando" per il disagio e la reale difficoltà nel confrontarsi con una persona pretenziosa e inflessibile. La sua autostima ne stava pagando un caro prezzo.
L’ipercontrollo non è sinonimo di diligenza, senso del dovere e scrupolosità. E’ piuttosto il risultato di credenze disfunzionali che possono diventare una gabbia, causando il persistere di quell’ansia da cui ci si tenta di proteggere.
Paola ha seguito in modo determinato ogni passo del suo meraviglioso percorso di coaching. Oggi ha recuperato rapporto con la sua famiglia e in azienda la guardano tutti con maggior rispetto e il sentirsi supportata attraverso la libertà di delegare, ha svoltato completamente le sue giornate.
E’ nel momento stesso in cui credi di avere tutto sotto controllo che in realtà hai perso il controllo e nello stesso tempo fai strike con la tua autostima che viene disintegrata dai birilli colpiti dall’ansia, dalla frustrazione e della paura di fallire.
Nel prossimo articolo : rimedi per accrescere la tua autostima e per mollare l’ansia del controllo.
RICONOSCI COME ELABORARE A TUO VANTAGGIO IL LUTTO DEL CAMBIAMENTO
NULLA SARA’ MAI COME PRIMA
In Giappone c’è un detto:
“L’uomo coraggioso non è l’uomo senza paura, quello è l’uomo incosciente; l’uomo coraggioso è l’uomo che passa attraverso le proprie paure."
Cara lettrice,
oggi a casa nostra, immaginandoci sedute a sorseggiare una buona tazza di tè, voglio darti strumenti importanti per poter guardare al momento presente in modo fiducioso e propositivo, al netto di paure e confusione che sento respirare ogni giorno dalle numerose call che fisso con clienti e persone che mi contattano per ricevere sostegno rispetto a come gestire la loro vita professionale e personale.
L’attuale momento che siamo chiamati a vivere, è un vero e proprio lutto epocale.
Con “lutto” intendiamo qualsiasi evento vitale che suppone il distacco da qualcosa o qualcuno di significativo per noi. Può essere la perdita di una persona cara, la fine di una relazione affettiva, perdere il posto di lavoro o addirittura lasciarsi alle spalle un ruolo che ci ha identificato e ci ha fatto sentire realizzate o ancora la decisione di fermarsi e di capire come RI-cominiciare. Tali eventi presuppongono la brusca scomparsa di un legame, l’estinzione di una realtà affettiva e professionale che siamo costrette a ricostruire, o la decisione di fissare un nuovo inizio che ci dia modo e spazio di farci trovare il nostro nuovo posto nel mondo.
Sebbene affacciarsi al cambiamento possa risultare faticoso e sfidante,è necessario ricordare il piccolo grande dettaglio: la capacità di resilienza dell’essere umano è immensa. Sebbene la vita “ci lavori”, quando diventiamo consapevoli e determinate nel voler fare chiarezza rispetto a noi stesse, ecco che fissare il presente per andare verso un futuro in cui il nostro posto nel mondo sia meritevole della nostra evoluzione, diventa possibile.Intuire, comprendere e accettare che nulla è come prima ci mette nella posizione di considerare i vantaggi e i benefici che impattano sulla nostra nuova vita.
Quanto è difficile andare verso il cambiamento ?
E’ difficile nella misura in cui accettare il nuovo, implica lasciare il vecchio e con esso certezze e sicurezze che sono tra i sei bisogni umani di ogni individuo. Fare questo passaggio richiede coraggio, richiede evolverci e avere una consapevolezza di sé rispetto a nuovi scenari e nuovi modi di vivere la collettività e la propria sfera personale. La paura è legittima: nasce dall'ignoto, dall’ affacciarsi ad una diversa realtà, a nuovi bisogni, a nuovi meccanismi. Prendere coscienza del nuovo è il primo passo per governare te stessa anziché essere governata dal cambiamento. Vivere il lutto, stare nel dolore e lavorarlo su di te, ti permette di fermarti, di scoprire una rinnovata consapevolezza e di trovare la migliore soluzione su cui fissare i nuovi pilastri del tuo successo.
Ecco allora che la fine di una relazione si trasforma in una straordinaria opportunità per imparare a conoscersi preparandoti ad accogliere un nuovo amore, ecco allora che la decisione di rivedere la tua professione si trasforma in una opportunità per scegliere l’'attività che alimenta il tuo entusiasmo, ecco allora che accettare il cambiamento di un contesto sociale in cui ogni precedente sicurezza viene a mancare, si trasforma in una opportunità per ri-creare la tua diversa realtà in cui puoi fissare valori diversi, nuove regole, nuovi modi di vivere, godendo del privilegio di lasciare andare quello che pur sentendo pesante, sopportavi per inquietudine o per solitudine.
Guardare, ascoltare, sentire per capire come decidere.
Oggi siamo obbligati a fermarci e a guardare “fuori” se vogliamo ri-cominciare.
Per fare questo, è necessario elaborare il lutto di ciò che è stato in prospettiva di quello che è e che sarà.
Se prima il denaro la faceva da padrone, oggi quel senso di potere dettato dal denaro scricchiola come mai prima d’ora. Pur arrancandolo, cercandolo, volendolo e piangendo, oggi il denaro assume un valore diverso. Abbiamo la possibilità di liberarci dalla schiavitù a cui ci aveva condotto. La libertà oggi sta proprio nel “nulla sarà’ mai come prima” e nonostante la resistenza di alcuni, la percezione è di tutti. Negare il passaggio in essere, equivale a rimanere ingabbiati in una realtà superata in cui esiste poco spazio per la felicità dell’essere umano: a chi resta aggrappato al vecchio è riservata una mera sopravvivenza condizionata dalla rabbia del “perché proprio a me” o dal puntare il dito contro tutti e tutto tranne che verso di sé.
Come fare ad accettare a tuo vantaggio il “nulla sarà mai come prima?”
Dobbiamo dare tempo al cervello di adattarsi ad una realtà che è cambiata e dare il modo e il tempo a noi stesse ad aprirci a nuovi pensieri che siano allineati al nostro sentito mutamento E’ necessario imparare ad elaborare il lutto in corso.
Come fare , che atteggiamento adottare, che sentimenti scegliere ?
È un’esperienza altamente individuale: non esiste un modo giusto o sbagliato per vivere un lutto.
La tua reazione alla perdita dipende da moltissimi fattori, inclusa la tua personalità, le tue esperienze di vita e il tipo di rapporto che hai con te stessa (dal tuo grado di autostima e di fiducia ).
Quello che devi sapere prima di tutto è che questo processo ha bisogno di tempo. E’ importante essere paziente con te stessa.
I falsi miti che voglio Tu fissi nella tua mente
- Il dolore andrà via velocemente se lo ignori. No. Il dolore merita ascolto.
- E’ importante “essere forti” di fronte alla perdita e al cambiamento: è molto più utile darti il permesso di vivere la tua fragilità e mollare una rigidità che ti toglie energia e salute.
Il lutto passa attraverso delle fasi specifiche: puoi negare la realtà per sopravvivere al cambiamento che fatichi ad accettare o che ti fa paura; puoi provare la rabbia, che spesso è direttamente proporzionale al dolore che senti; puoi fare di tutto per far sì che la tua vita ritorni come prima, rimpiangendo un passato che senti scivolare via e provando talvolta il senso di colpa per cose non fatte, per cose non dette o per scelte rimandate. E’ a questo punto che il sentimento di vuoto prevale, il dispiacere e la paura entrano nel tuo modus operandi generando confusione, frustrazione , depressione e ansia.
E’ rimanendo in questo sentimento di dolore, avendo il coraggio di attraversarlo che ti permetti di aprire la porta alla fase di rinascita in cui l'accettazione diventa la chiave del tuo più intimo cambiamento. Non esiste un tempo “giusto” per viverTi il lutto. Questo processo dipende da molteplici fattori quali la tua personalità,, i tuoi valori, le tue regole, la capacità di rivedere le tue convinzioni.
Come superare il lutto ?
1) Vivi a fondo ciò che provi.
Riconosci il tuo dolore, la tua paura. Puoi provare a sopprimere le tue emozioni distraendoti, ma non puoi evitarle per sempre. Per guarire devi riconoscere la tua sofferenza e viverla a fondo con i tuoi tempi. Non fuggire dalle emozioni dolorose, sono là per ricordarti chi eri e chi sei
“Tu chiamale se vuoi emozioni”: ci sono, si muovono, ci muovono. Oppure, a volte, ti bloccano. La paura, è un’emozione che tende a fermare l’azione, manda facilmente in evitamento. La sua funzione è proteggerci dai pericoli, salvaguardare la nostra sopravvivenza; il vero problema è che scatta anche su una base immaginaria, non solo su fatti concreti. Tra essere sequestrati dalle paure, magari immaginarie, e pretendere di non averne, impossibile e rischioso, la terza via è passare dal cuore.
2) Esprimi ciò che provi.
Il tuo processo di guarigione è unico per te. Nessuno può dirti qual è il modo migliore per affrontare questo periodo così difficile. Potresti aver voglia di piangere da sola, scrivere o pensare a quello che avevi e che oggi senti poco certo. Puoi esprimere ciò che provi anche alle persone che ti stanno vicino: in questo modo condividi il il tuo dolore e ne dimezzi il peso.
3) Fissa nuovi hobby ed interessi.
Ritagliati uno spazio ed un tempo nel corso della giornata per stare sola in un luogo tranquillo e pensare alle cose che puoi fare per prenderti cura di te stessa in modo gioioso. Sii creativa.
4) Non permettere a nessuno di giudicarti (ed evita di farlo anche tu stessa.
Concedi a te stessa di sentire le tue emozioni senza giudicarti: è ok essere arrabbiata, è ok non aver voglia di parlare, è ok piangere oppure non piangere. Anche se gli altri non sono in grado di comprenderti fino in fondo e ti potranno far sentire giudicata, questo è il tuo mondo e puoi permetterti di viverlo come vuoi (evitando di far del male a te stessa o ad altri, sia chiaro).
5) Prenditi cura della tua salute fisica.
Il corpo e la mente sono strettamente connessi. Quando ti senti in salute fisica sarai maggiormente in grado di prenderti cura di te stessa anche a livello emotivo. Ho già sottolineato in altri articoli sui miei canali social, come l’esercizio fisico sia un ottimo rimedio ai sintomi depressivi e ansiosi.
6) Se temi di non farcela, rivolgiti al professionista che senti maggiormente in linea col tuo essere e con i tuoi valori.
Coach e terapeuti sono un valido strumento in un periodo così difficile come quello che stiamo attraversando. Con il loro aiuto, puoi imparare come vivere tutte le intense emozioni che seguono il cambiamento, ricostruire nuovi schemi, nuove abitudini e tornare alla tua vita riscoprendo nuove relazioni e nuovi obiettivi.
Riprendi in mano la tua vita personale e professionale. E’ il tempo del cambiamento.
Come ci si prepara a un tuffo?
Buttandosi dal trampolino! Formati, apprendi, impara: questo è fondamentale. Buttati, mettiti in gioco, sperimenta, esplora; apri la mano/la mente e lascia andare il “palloncino” della “formazione perfetta”, non esiste. All’inizio ti sentirai impreparata, insicura, farai qualche errore, è naturale; grazie a tutto questo diventerai più competente. L’importante è che tu faccia esperienza e che tu impari, anche dai tuoi errori. Questo è l’unico modo per scoprire il Tuo valore, con umiltà e con coraggio, con impegno e con fiducia.
Spero possa averti dato degli strumenti in più per comprendere ciò che provi e per attraversare questo periodo così SFIDANTE.
Se però ti rendi conto di non farcela da sola, chiedi aiuto. Fallo ora e preparati al tuo miglior futuro.
Ti abbraccio e ti lascio qui sotto il questionario da compilare: scopri e fai chiarezza sul come stai vivendo questo momento di forte cambiamento sociale ed economico.
Ricevi la mia consulenza via mail :
ti voglio dare strumenti di analisi efficaci per aiutarti ad affrontare al meglio le tue paure e per sostenerti nella realizzazione della tua sfera personale e professionale.
Gloria