A 50 anni puoi ricominciare? La risposta è SI' !

A qualsiasi età ci si conceda questa meravigliosa esperienza, ricominciare è sempre bellissimo !

Trovare il proprio scopo nella vita non è facile e sono convinta che l’incapacità di riuscirci sia uno dei motivi alla base dell‘infelicità di molte persone. Sto lavorando con decine di donne che stanno frequentando il Micaf ( il Master in Coaching al Femminile https://chiarinigloria.it/micaf  ). Le loro storie, sono tutte diverse ma tutte condividono il desiderio di rimettersi in gioco attraverso un progetto professionale che coltivano da molto tempo e al quale finora hanno rinunciato, temendo che fosse troppo tardi e convinte di non essere in grado di muoversi nel mondo complesso dell’imprenditoria e di un mercato in cui l’impronta al femminile è vincolata da un retaggio sociale alimentato da dubbi e preconcetti. Oltre a questo, si somma la scarsa autostima che ogni donna ha rispetto alle proprie capacità e al proprio destino.

Indipendentemente da ciò che facevano, queste donne hanno sentito forte il bisogno di prendere in mano la loro vita in modo concreto e di trovare il proprio scopo nella vita.

Molte donne rimangono intrappolate nella quotidianità perché conosciuta. Ricordo Elisabetta che in una sessione mi disse:
” lamentarsi per quanto non ti porti da nessuna parte allo stesso modo, ti fa sentire meno sola. Eppure di fatto, resti sola con le tue lamentele. Cambiare sicuramente ti apre porte sconosciute ma come puoi cambiare se ti chiudi al nuovo ?”
Elisabetta, 51 anni e commessa in una grande catena di supermercati, era determinata nel trovare un modo per reinventarsi nonostante le possibilità economiche fossero poco favorevoli. Ma era molto più forte il desiderio di dare uno scopo alla sua esistenza e che fosse il Suo Scopo: quello scopo che regala il sorriso a chi si addormenta alla sera sapendo di aver dato un senso allo scorrere inesorabile del tempo.

La verità? Non mettersi in gioco e non rivoluzionare la propria vita solo per paura, è l’errore più grande che possiamo commettere: là fuori ci sono un’infinità di vite e di esperienze, che aspettano soltanto noi. E non dovremmo mai limitarci a inseguire obiettivi e realizzare sogni perché qualsiasi sia la nostra età anagrafica, nulla ci sarà impossibile se siamo tenaci.

 

 

E i 50 anni in questo senso, possono rappresentare il momento perfetto per rimettersi in gioco, una sfida che molte donne oggi si pongono.

Ricominciare può essere davvero bellissimo a questa età: il nostro bagaglio è ricco come non mai !

Chi ci impedisce allora di configurare questa età come il momento perfetto per cambiare e rivoluzionare la nostra vita? Sia che si tratti di un nuovo amore, di un’esperienza lavorativa o di quel viaggio senza data di ritorno, che abbiamo sempre sognato, ma che per paura abbiamo rimandato.

Desiderare di cambiare vita, dopo gli “anta” non è così inusuale, e anzi, la paura può trasformarsi in un grande alleato, nell’energia e nella forza di cui abbiamo bisogno per dare voce a tutti i sogni incompiuti.

Cambiare vita è sempre possibile: si può a 30 anni, a 40 o a 50, in qualsiasi momento, ma con la stessa voglia di sentirsi realizzate e felici, di ritrovarci, di dare voce alle nostre passioni o ai talenti.

Certo, il cambiamento in qualche modo scombussola la routine, la nostra e quella delle persone che con noi la condividono, soprattutto nei casi in cui ci sono dei figli o una relazione stabile. Ma questo non può essere un freno o un impedimento, perché cambiare comporta il miglioramento personale e solo sentendoci realizzate potremmo rendere più felice la nostra vita e di conseguenza i rapporti con le nostre relazioni. Proprio per tale motivo, il primo modulo del Micaf è quello dedicato a Te, alla tua identità, ai tuoi valori, ai tuoi bisogni e ai tuoi obiettivi: senza una identità chiara e solida, rischi di perdere tempo e risorse mentre avendo chiaro quello che vuoi e chi sei, la traiettoria del tuo cambiamento diventa certo e definito. ( https://chiarinigloria.it/micaf )

Come trovare lo scopo della vita?

Il Micaf non dà risposte: non esistono “formule magiche” quando si parla di realizzazione personale. Ognuno ha le proprie coordinate.

Tuttavia, allo stesso modo, il processo è similare proprio perché l’essere umano è unito da paure, da incertezze, da sensi di colpa e dalla convinzione di non farcela.

Ti voglio dare alcune indicazioni che possono esserti utili per fare un piccolo passo verso il processo di cambiamento per la tua felicità: inizia a farti le giuste domande.

Una su tutte: qual è lo scopo della mia vita?

Cos’è quella cosa che ti fa sentire realizzata, che ti fa sentire parte del mondo e che ti dà la misura che tutto ha un senso? Leggi queste 8 domande e rispondi onestamente. Sono domande che in momenti diversi della mia vita mi sono posta e mi hanno aiutato a trovare le coordinate della mia felicità.

1. Cosa ami fare?

Credo che la primissima domanda che dovresti porti se vuoi capire qual è lo scopo della tua vita debba riguardare in qualche modo ciò che ami.

L’amore è alla base di tutto, l’amore è la felicità.

Cosa ti piace fare? Cosa ti fa sorridere? Quali attività svolgi senza provare alcun fastidio, noia o sofferenza? Nel mio caso sono la scrittura e il sostenere donne nel migliorare la loro vita: potrei stare con loro tutto il giorno e tutti i giorni e non mi stancherei mai ! Quando mi sono resa conto di avere questa sana “dipendenza” ho capito che tante situazioni avvenute nella mia vita mi stavano indicando chiaramente qual’era il mo posto nel mondo ed è stato molto naturale farlo diventare la mia professione se pur all’età di 44 anni !

Ricordo Cristina che iniziò il suo percorso confusa, delusa e arrabbiata per la frustrazione di dover lavorare in un call center dove nemmeno veniva pagata adeguatamente. Scarsa autostima di sé e la convinzione che all’età di 46 anni il gioco era fatto, le avevano tolto la speranza i puntare su un cambiamento. Attraverso il suo personale percorso, in pochi mesi ha ritrovato la fiducia in sé, ha scardinato paure e sensi di colpa e oggi lavora con la sorella titolare di un istituto di bellezza come receptionist: oggi è un riferimento per tante clienti oltre che per sé stessa !

Pensa a ciò che ami fare, compila una lista delle attività che ti piacciono e studiatela per un po’ in silenzio e in solitudine. È probabile che su quella lista ci sia il tuo scopo della tua vita.

2. Se potessi scegliere, che lavoro vorresti fare?

Questa è una domanda chiave, perché il lavoro, che ti piaccia o no, occupa gran parte della tua vita. Il lavoro è ciò che farai per diverse ore al giorno per diversi decenni della tua vita. Si dà pochissimo supporto ai giovani nella scelta del lavoro (scelta, non ricerca del primo impiego che capita!) quando in realtà sarebbe fondamentale insegnargli che trovare il lavoro giusto significa avvicinarsi moltissimo alla propria felicità.

Se potessi scegliere, che lavoro vorresti fare? È davvero importante la risposta. Potresti desiderare un lavoro molto ben pagato oppure un lavoro che ti dia molto tempo libero. Un lavoro sicuro o un lavoro adrenalinico. Un lavoro che ti lasci spazio e tempo per le tue passioni oppure un lavoro che sia la tua passione.

3. Quali sono i ricordi più felici che hai?

Fermati e dedica un minuto a ripensare ai momenti migliori della tua vita. Guarda quel breve filmato mentale e renditi conto che lo scopo della tua vita si trova proprio lì, in mezzo a quei ricordi. D’altronde, pensa a quanto sarebbe bello vivere solo momenti come quelli che reputi i più felici della tua esistenza… vorrebbe forse dire che hai trovato il tuo scopo nella vita?

Alla fine, secondo me, lo scopo riguarda sempre essere felici e diffondere felicità.

4. Quando ti sei sentita a casa?

Cresciamo convinti che “casa” sia il luogo in cui siamo nati ma il concetto di “casa” va oltre a ciò che si trova scritto sulla nostra carta d’identità. Ma sentirsi a casa non è solo una questione di luoghi. “Casa” è un mix di sensazioni che avverti, quando sei in un certo posto, ma soprattutto quando sei con certe persone. Mi sono sentito a casa ascoltando Cinzia mentre mi raccontava di come dopo sole 4 sessioni del suo percorso, aveva lasciato andare la rabbia verso due genitori che l’avevano fatta sentire inadeguata. Questo l’ha condizionata per anni facendola sentire “mai abbastanza” e poco amata. Immagina cosa ha significato per lei lasciare andare questa convinzione e accettare i suoi genitori per il modo in cui l'avevano amata, (se pur in modo differente da quello che lei avrebbe voluto), ma che non vedeva perché posseduta dalla rabbia!

Pensaci un attimo: quand’è che ti sei sentito davvero a casa? Chi o cosa ti ha dato quella sensazione? Lo scopo della tua vita lo trovi rispondendo a queste due domande, perché puoi avere tanti obiettivi in questo tuo percorso esistenziale ma certamente vuoi riuscire a sentirti a casa.

5. Pensa alle persone che stimi: perché le ammiri?

In questa società iper-competitiva siamo spinti sempre di più verso l’isolamento e la solitudine, una situazione che ci porta a diventare schiave dei proprio ego. Confrontarsi è la cura a questo male, perché ci insegna prima di tutto l’importanza dell’umiltà e poi ci fa capire che le persone sono un valore e non un ostacolo. Di più: le persone sono una fonte di ispirazione che ti può aiutare a trovare le coordinate della tua felicità.

Pensa alle persone che stimi: per quale motivo le guardi con ammirazione? Quali sono le caratteristiche che apprezzi? Perché vorresti assomigliare a loro (pur restando sempre te stesso)?

Non ti vergognare di prendere spunto da coloro che stimi, o addirittura di chiedere loro consigli di vita e professionali: le persone sono una risorsa straordinaria. Metti da parte l’ego e analizza con umiltà gli esempi di successo che hai intorno. Sarà molto più facile capire qual è la direzione giusta da dare alla tua vita. Sai, nel mio percorso di studio sono sempre andata alla fonte: sono sempre andata a chiedere ai trainer che in quel momento mi stavano guidando e che avevo scelto. Se volevo essere come loro, dovevo chiedere e capire !

6. Cosa sai fare bene?

Ci sono persone dotate di un talento naturale: certe cose le sanno fare proprio bene. Io sono contro ogni tipo di etichetta, quindi non ti dirò mai che se hai un talento devi concretizzarlo anche se questo ti farà odiare la vita. Ma voglio che ci pensi un attimo e se trovi qualcosa che sei davvero bravo a fare, dovresti considerare l’idea di dedicarti anima e corpo.

Perché se trovi qualcosa che ti viene facile e naturale, avrai una vita poco faticosa e avrai quasi sicuramente molto tempo libero per te stessa. La formula è questa: se non ti rende infelice e se lo sai fare bene, allora potrebbe essere lo scopo della tua vita.

7. Se nessuno ti giudicasse, cosa faresti della tua vita?

Una domanda a cui pochi rispondono onestamente. Immagina di esserti trasferita dall’altra parte del mondo. Sei sola e nessuno ti conosce. Non sanno nemmeno come ti chiami. Come riprogrammeresti la tua vita? Cercheresti lavoro nello stesso ambito in cui lavori ora? Avresti gli stessi hobby? Organizzeresti le tue giornate nello stesso modo?

Se alla domanda iniziale rispondi immaginando una vita completamente diversa da quella che hai ora, allora c’è un problema. Lo scopo della tua esistenza non si trova in quello che fai ora ma in quello che vorresti fare se nessuno ti giudicasse. Se è così, poniti un’altra domanda: vuoi vivere da “giusto”, ovvero da colei che ha sempre mantenuto le aspettative degli altri, oppure vuoi vivere semplicemente “felice“? Ancora oggi mio papà ha difficoltà a capire in cosa consiste la mia professione: lo scrivo sorridendo con tutta la mia comprensione verso mio padre che amo e che stimo. Se mi fossi fatta condizionare dalla paura del suo giudizio, forse oggi tu non staresti leggendo questo articolo. Ma oggi, faccio esattamente quello che mi riesce meglio e mio papà nonostante faccia fatica a comprendere, oggi mi legge, mi guarda e scambia qualche commento con mia mamma: naturalmente a mia insaputa !

8. Quali sono i cambiamenti che vorresti vedere nel mondo?

La felicità non è una strada a senso unico. La felicità è uno scambio: non puoi ottenerla se non impari a donarne un po’. Non ragionare in modo unilaterale, pensando solo alla tua realizzazione personale.

Sei una donna e dalla notte dei tempi, Sei Per la Vita.

Ragiona in modo più ampio e universale: vuoi dare un senso al tuo percorso su questa Terra? Allora pensa a cosa potresti fare di concreto per lasciarla in uno stato migliore rispetto a quello in cui l’hai trovata.

 

C’è chi trova il proprio scopo nell’aiutare gli altri, chi vuole salvare il Pianeta dall’inquinamento, chi vive per ridurre gli sprechi, chi per salvare persone che si sono perse, chi per condividere positività e portare qualche sorriso in più … Lo scopo della tua vita si trova anche e soprattutto in ciò che puoi dare.

E Tu, che scopo vuoi dare al Nuovo Anno ?

Ti abbraccio con Affetto, Gloria - https://chiarinigloria.it/micaf

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Quanto e' importante per la tua felicita' che le persone ti ascoltino?

ACADEMY COACH DONNA - PROFESSIONE COACH

QUANTO E' IMPORTANTE PER LA TUA FELICITA', CHE LE PERSONE TI ASCOLTINO?

Scopriamo insieme le strategie più semplici per crescere in modo sistematico e costante i tuoi successi e per vivere in abbondanza ogni giorno.

Vuoi diventare una brava coach?

Sei  titolare o responsabile di un’azienda?

Sei una mamma o una compagna ?

Punto 1: sai quanto è importante rivolgerti ad una persona chiamandola per nome ?

Quante volte ti è accaduto di chiamare la tua amica con un nomignolo, di chiamare il collega per cognome, di chiamare un particolare parente con un soprannome e quante volte ti è capitato di iniziare una conversazione bypassando il nome dell'interlocutore e ponendo la tua concentrazione sui contenuti del messaggio che volevi trasmettere, ancora prima di dare importanza alla persona con la quale ti interfacciavi ? Avviene anche in ambiente scolastico tra alunni e alunni, tra maestro e alunni o tra colleghi o subordinati.

SEI UNA MAMMA, UNA COMPAGNA, UNA PROFESSIONISTA O UNA COACH?

Quante volte parlando con i tuoi figli, li chiami con diminutivi oppure vai diretta al discorso, senza chiamarli per nome ? Ricordi quanto tempo hai impiegato per scegliere il loro nome  e forse hai pure insistito perché fosse proprio quel nome!  Pensa a quanta attenzione e riflessione hai dedicato nel decidere di chiamare tuo/a figlio/a esattamente con quel nome  che lo accompagnerà per tutta la vita e a come quel bambino si riconosce  fisicamente, mentalmente e dal punto di vista intimo e personale ogni qualvolta si sente chiamato con il suo nome !

Nelle coppie di innamorati,  accade che un individuo perda la sua individualità e ciò si manifesta anche nel sentirsi chiamare con appellativi affettuosi e teneri, come “amore“, “tesoro” anziché col proprio nome.  E’ sbagliato ? NO !! Ma è altrettanto importante ricordarci che chi abbiamo accanto è soprattutto una persona e come tale ha la sua individualità che prescinde dal nomignolo che gli attribuiamo ! In sostanza lui/lei  “è” , nonostante ciò che rappresenta per noi !

Spesso frequentiamo tante persone ma chiamiamo per nome solo poche di loro. Quante volte nell'ambiente di lavoro vengono chiamati colleghi o subordinati col cognome ! Utilizziamo soprannomi, a volte il cognome dimenticandoci il lor nome di nascita . Eppure il nome di una persona è di fondamentale importanza: una semplice parola racchiude in sé stessa tutta la storia di un individuo, la storia della sua famiglia d’origine, la sua individualità. Rivolgersi a qualcuno chiamandolo per nome è un modo per farlo/a sentire importante, per catturare la sua attenzione,  per non etichettarlo in un modo o nell’altro e per essere ascoltati con maggiore efficacia.

Chiamare per nome il tuo coachee  (nel caso tu voglia diventare una brava coach),  ti mette in una posizione di risalto e la persona si sente altamente considerata.

Con la mia cliente stiamo affrontando uno dei pilastri portanti del Master Academy Coaching per Donne : come attirare l'attenzione  e come mantenere alta la motivazione nel considerarti la migliore delle professioniste.  Numerose sono le tecniche che stiamo studiando insieme e questa, nella sua semplicità, nasconde profondi significati con altrettanti risvolti efficaci e inimmaginabili !

PUOI STUDIARE LE TECNICHE PIÙ’ MODERNE AL MONDO, ma quanto ti mancano gli strumenti per farti percepire come la migliore, la tua credibilità rimane in ombra e nonostante i tuoi infiniti sforzi, ottieni risultati nettamente inferiori  ai tuoi meriti e alle tue aspettative.

Può sembrare banale ma come hai imparato leggendo gli articoli del mio blog, (https://chiarinigloria.it/blog) oggi sai benissimo che  nella semplicità e nella “banalità” si cela la formula del successo personale  e professionale della tua vita.

Il “semplice” chiamare una persona per nome riesce a destare l’attenzione della persona stessa e a restituire ad essa importanza e individualità: chi si sente chiamato si veste finalmente del proprio essere.

Le parole hanno un effetto straordinariamente potente: curano o annientano, sollevano o distruggono. Il nome di ogni individuo è il suo miglior abito: quell’abito cresce,  si adatta, si evolve e da luce alla tua esistenza, indipendentemente dallo scorrere del tempo !  Riconoscere una persona col suo nome, è una gran cosa: vuol dire rispettarla, sentirla, ascoltarla. Vuol dire: io sono qua per te.  La naturale conseguenza è che aumenti in modo esponenziale la possibilità di essere ascoltata e capita ! E per essere una brava coach         (infatti una delle mie clienti che oggi è una studentessa del Master Academy Coaching Donna, VUOLE DIVENTARE LA MIGLIORE DELLE COACH! ), imparare ad essere ascoltata per poi guidare la persona verso i suoi obiettivi in modo efficace,  è di fondamentale importanza !

 

Dobbiamo riprenderci la valenza fondamentale del nostro nome d’origine per riprendere le nostre radici, perché solo avendole ben piantate, nel cuore e nell’anima è realmente possibile  dare vita a rami forti, espansi,  liberi e indipendenti da tutto e da tutti.

Soltanto l’uomo di cui viene pronunciato il nome è vivo”

PER ESSERE UNA BRAVA COACH, DEVI INNANZITUTTO RICONOSCERE L'INDIVIDUALITÀ’ DELLA PERSONA CHE CON FIDUCIA SI  AFFIDA  A TE. CREARE RAPPORT E'FONDAMENTALE PER MERITARTI IL PRIVILEGIO DI ESERCITARE UNA PROFESSIONE DI SUCCESSO CHE TI DA’ IL  “POTERE”  DI CONTRIBUIRE AL  MIGLIORAMENTO PERSONALE E PROFESSIONALE DELLA VITA DI OGNI ESSERE UMANO.

E’  Il lavoro più bello al mondo, se ne conosci I FONDAMENTALI !

 

SE ANCHE TU COME ME E COME TANTE MIE CLIENTI,   VUOI CONTRIBUIRE IN MODO SICURO AL SUCCESSO DELLA TUA VITA E AL SUCCESSO DELLA VITA DI TANTE PERSONE DIVENTANDO LA MIGLIORE DELLE COACH, CHIEDI INFORMAZIONI : TI CONTRATTERÒ'' PERSONALMENTE !


Autostima e mania del controllo

L’eccessiva mania di controllo: un pericolo per la TUA autostima.

Iniziamo con qualche esempio concreto. La vita quotidiana è la migliore palestra per imparare le lezioni più utili e funzionali alla nostra felicità.

Restare in osservazione, in ascolto e concedersi il tempo di guardare la vita con curiosità, è il modo più semplice ed immediato per riconoscere che in ognuno di noi c’è già tutto quello di cui abbiamo bisogno per fare della nostra vita, il più straordinario capolavoro al mondo !

 

In che modo Paola ha perso la stima si sé come donna e come professionista attraverso il peso della mania di controllo.

Paola, mamma, compagna e titolare d’azienda è vittima del senso del controllo da sempre: sin da giovane sacrificava tempo, passioni e  amicizie per rispettare in modo diligente e attento pianificazioni che coinvolgevano tutte le aree della sua vita.

Maniaca della perfezione e della precisione, Paola viveva in costante stress e in balia di stati d’animo pericolosi: rabbia, frustrazione, insoddisfazione e regole che solo apparentemente le davano sicurezza e ordine. Peccato che il suo umore fosse condizionato da “come” il suo controllo era funzionale ed efficace rispetto al raggiungimento dei suoi obiettivi personali e professionali. Peccato che di fronte ai mancati risultati, si sentisse inadeguata a “non abbastanza”. Peccato che la sua ostinata precisione facesse "terra bruciata" intorno a lei facendola sentire spesso sola.

 

Le  persone amano stare con persone felici e Paola si era dimenticata quanto fosse bello sentirsi felice e libera: l’ansia decideva per lei !

 

Il controllo, dunque, è una sorta di autoinganno: ogni volta che abbiamo l’impressione di esercitarlo, in realtà lo abbiamo appena perso, perché la nostra ansia ha deciso per noi. Lo scorso febbraio lei stessa mi ha contattata e mi ha chiesto uno specifico percorso di coaching con l’obiettivo di liberarsi dal peso di un quotidiano in cui stress e tensione erano diventati una costante penalizzando la sua vita privata e la sua attività lavorativa. Paola, consapevole che stava perdendo i suoi affetti più cari e stanca di assumersi responsabilità e doveri, aveva perso motivazione ed entusiasmo nei confronti alla sua una professione, una professione da sempre scelta con passione (titolare di una grande azienda metalmeccanica).
Paola decide di lavorare su di sé per alleggerirsi quel senso del dovere e del controllo che condiziona il successo della sua vita  mettendo a rischio la sua stessa salute e perdendo in autostima e sicurezza.
Nutrire la tua autostima significa anche sperimentare la paura di fidarsi e di affidarsi per comunicare a prendere fiducia prima verso te stessa e poi verso gli altri.
Grazie al superamento delle nostre paure, riconosciamo la nostra forza nel cambiamento e con fiducia ci muoviamo nell'ambiente in cui viviamo. Attraverso la capacità di passare da uno step a quello successivo, il nostro senso di sicurezza cresce insieme alla sensazione di conoscere ancora più in profondità il nostro valore e il valore di chi ci è accanto ogni giorno.

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Quando il controllo è alleato della nostra autostima ?

Se per controllo si intende una forma adeguata di verifica dell’andamento delle cose, possiamo considerarlo una strategia funzionale e utile.
Quando, invece, diventa un bisogno molto radicato nella vita della persona e la sola idea di perderlo genera spaesamento, inquietudine, nervosismo e confusione, allora parliamo di un aspetto problematico.
Andare in tilt quando un’amica ritarda di pochi minuti, essere intolleranti ai dettagli fuori posto, sentirsi turbati da un imprevisto o da tutto quello che non è sotto il proprio diretto esame, sono esempi comuni di ipercontrollo e lo stress ne diventa la naturale conseguenza.
Non si tratta solo di cercare di fare le cose sempre in modo “calcolato”, attraverso regole, programmi e schemi accurati e ripetitivi, ma anche di voler a tutti i costi sorvegliare o “guidare” le azioni altrui ( e talvolta le vite altrui !!).

 

I facilitatori della mania di controllo che oscurano la nostra autostima.

Ecco che si manifestano fattori facilitatori all’eccessiva mania di controllo che ci fa perdere di vista la nostra capacità di gestire ogni situazione in virtù di un’autostima che dovrebbe essere forte e presente:

- intolleranza per l’incertezza e l’ignoto;
- difficoltà a gestire lo stress;
- timore di commettere errori o perfezionismo;
- eccessivo senso di responsabilità;
- eccessivo bisogno di sicurezza;
- sfiducia negli altri.

Il bisogno di controllo si accompagna spesso a intransigenza, perfezionismo, rigidità e distacco. La persona si sforza di fare ordine, di prevedere l’imprevedibile, di non farsi trovare impreparata. Non si tratta di impegno e di responsabilità, ma di un’urgenza interiore.
Il bisogno di controllo aiuta a mantenere l’immagine ideale di sé, di indipendenza ed efficienza, ma diventa una maschera che soffoca la vitalità della persona, bloccando la spontaneità e lo slancio.
Iniziano a delinearsi un concetto associato ad una bassa autostima: l'insicurezza verso l'immagine di noi stesse e la presa di mania del controllo che in realtà ci rende schiave.

Avere autostima significa possedere una sicurezza su cosa fare e come comportarsi in una determinata attività e avere la tranquillità di sapere (in linea generale) cosa potrebbe accadere (controllo dell’ambiente).
La nostra autostima cresce quando impariamo a mollare il peso del senso di controllo in cambio della gioia nel sentirci sicure di contare su di noi imparando ad essere  flessibili nel posticipare impegni, nel permetterci di sbagliare e nel riconoscere il nostro valore indipendentemente da quanto siamo “brave” o “ belle”.

 

In che modo il controllo impoverisce la nostra autostima.

Il bisogno di controllo blocca il contatto con le proprie emozioni profonde (paura, sensi di colpa, rabbia, tristezza). Non a caso la persona ipercontrollante appare emotivamente trattenuta e rigida.  Tra le paure più profonde c’è quella di deludere, di sbagliare, di essere da meno, di mostrarsi vulnerabili, di tradire la stima o la fiducia di qualcuno di significativo.  In questo stato, l’autostima che vive di emozioni generate dai risultati che impattano sulla nostra felicità e sul nostro sentirci persone capaci, ne paga un caro prezzo: vittime di autocontrollo e di regole, subiamo il giudizio verso noi stesse sentendoci in costante rincorsa verso un’iillusoria perfezione togliendoci la gioia del vivere belle emozioni.

 

Come nutrire la tua autostima lasciando andare la mania di controllo.

Non si può “controllare il bisogno di controllo” bensì imparare ad allentare la presa.  Lasciare andare.

- Lasciar andare non significa smettere di agire, ma sviluppare la capacità di seguire il flusso delle azioni in piena fiducia di sé. Significa imparare ogni tanto a lasciare accadere ciò che accade, far sì che per un po’ le cose seguano il loro corso spontaneamente, senza il nostro intervento. Molto spesso l’imprevisto può rivelarsi una svolta sorprendentemente positiva. E in questo terreno abbiamo l’opportunità di dare spazio alla crescita della nostra autostima che gode della libertà di alimentarsi anche dai nostri “insuccessi” consapevole che anche da essi diventiamo persone migliori e più capaci, oltre che più felici.

- Lasciare andare vuol dire anche imparare a uscire fuori dall’ordinario, dalla routine cadenzata e iper calcolata: limitarsi al conosciuto vuol dire spegnersi lentamente.

- Altrettanto significativo risulta imparare a delegare. Fidarsi e affidarsi. Accettare che altri facciano al posto nostro e a loro modo. L’idea di bastare a se stessi, portata allo stremo, si scontra inevitabilmente con l’amara realtà del sovraccarico emotivo.
Piuttosto che focalizzarsi sul non commettere errori, risulta più utile ampliare la consapevolezza sui propri bisogni, che sono all’origine delle nostre scelte/decisioni.
te lo ricordo: Il controllo,  è una sorta di autoinganno: ogni volta che abbiamo l’impressione di esercitarlo, in realtà lo abbiamo appena perso, perché la nostra ansia ha deciso per noi.

 

La sana autostima nel sano controllo della tua vita.

All’interno di queste situazioni limite, c’è chi invece riesce ad assumere l’atteggiamento ideale della sana autostima attraverso il sano controllo di sé e delle aree della propria vita.

In che modo ?

- Accettazione totale di sé: si nutre la sensazione di sentirsi accettati, con i propri limiti e difetti certi che “il meglio deve ancora venire”: nutrimento meraviglioso per a nostra autostima.
- Consapevolezza di sé: si conoscono esattamente i propri punti di forza, di debolezza e i propri obiettivi e su quelli si traccia un piano d’azione preciso e determinato.
- Auto efficacia percepita: si è convinti di poter riuscire a gestire specifiche situazioni con successo e forza,  consapevoli che siamo responsabili e possiamo controllare solo una parte dei comportamenti e delle azioni verso un certo obiettivo. Comprendere che fattori esterni alla nostra volontà possono interferire nei risaltati delle nostre decisioni, ci mette in pace rispetto ad eventuali fallimenti ( in un matrimonio non puoi controllare il tuo amato/a. Tu puoi fare la tua parte al meglio e poi augurarti che lui/lei faccia altrettanto).

 

L'autostima di Paola, stava pagando il  caro prezzo del  "faccio tutto io perché mi fido solo di me”. SOLO LASCIANDO ANDARE, HA RIPRESO IL CONTROLLO DI SE'.

L’’autostima è l’atteggiamento favorevole o sfavorevole che si ha verso se stessi.

Paola, vittima del “faccio tutto io perché mi fido solo di me”, stava perdendo di vista la cosa più importante: la gioia della condivisione, del sentirsi supportata da persone che amava e che la stavano "allontanando" per il disagio e la reale difficoltà nel confrontarsi con una persona pretenziosa e inflessibile. La sua autostima ne stava pagando un caro prezzo.

L’ipercontrollo non è  sinonimo di diligenza, senso del dovere e scrupolosità. E’ piuttosto il risultato di credenze disfunzionali che possono diventare una gabbia, causando il persistere di quell’ansia da cui ci si tenta di proteggere.

Paola ha seguito in modo determinato ogni passo del suo meraviglioso percorso di coaching. Oggi ha recuperato rapporto con la sua famiglia e in azienda la guardano tutti con maggior rispetto e il sentirsi supportata attraverso la libertà di delegare,  ha svoltato completamente le sue giornate.

 

E’ nel momento stesso in  cui credi di avere tutto sotto controllo che in realtà hai perso il controllo e nello stesso tempo fai strike con la tua autostima che viene disintegrata dai birilli colpiti dall’ansia, dalla frustrazione e della paura di fallire.

 

 

Nel prossimo articolo : rimedi per accrescere la tua autostima e per mollare l’ansia del controllo.


Scopri come è importante migliorare la tua autostima per abbracciare il cambiamento e vivere in sicurezza

Scopri come migliorare la tua autostima impatta in modo importante sulla qualità della tua vita privata e professionale.

 

Abbiamo visto insieme quanto è importante, per vivere ogni cambiamento in modo positivo, allenarti a nuove abitudini e imparare a nutrirti di pensieri belli e sani. E’ fondamentale che tu abbia un’ autostima degna di una super eroina . E’ il grado della tua autostima determinare la tua insicurezza o la tua sicurezza , a farti raggiungere maggior successo professionale e a darti la libertà di decidere in virtù del tuo bene. ( Ti invito a leggere il primo articolo , "La stanza del cambiamento” - parte I) .

IN CHE MODO MIGLIORI LA TUA AUTOSTIMA  ?

Oggi voglio darti delle indicazioni pratiche ed efficaci per allenarti da ora a migliorare la tua autostima in modo da rafforzare la fiducia in te stessa e soprattutto, in modo da decidere al netto da giudizi altrui o aspettative disilluse.

1 - Vivi la vita in modo da impressionarti. Sì, in modo da impressionarti !! C'è solo un modo per migliorare la tua autostima: guadagnare il tuo rispetto. Molte volte cerchiamo di impressionare gli altri, ma stiamo solo perdendo tempo. La persona che devi veramente impressionare sei te stessa: migliorati e fissa ii tuoi obiettivi.
Vivi la vita con integrità e autodeterminazione restando fedele a ciò che ti genera entusiasmo: diventerai contagiosa e chi ti è accanto ti seguirà con rispetto.
Quando possibile, allontanati dalle persone che ti mancano di rispetto. Può essere difficile, ma con la pratica ci riuscirai e impara a liberarti dal paura del giudizio altrui. (Scrivimi in privato e ti darò strategie utili e semplici).

2 - Fissa in modo furbo i tuoi obiettivi e agisci per raggiungerli. Fa che siano obiettivi ambiziosi.

Rifletti:

“ Meglio puntare alla luna. Mal che vada, sarai è comunque arrivata in mezzo alle stelle “

Muoviti in funzione di essi in modo graduale, fissando dei micro-obiettivi che ti renderanno il processo molto più semplice e soprattutto fa che sia divertente !

Stai vivendo una professione che ti mette sotto pressione e ti genera stress ?
E’ una buona motivazione per dare spazio alle tue vere passioni: dedicarti a ciò che ti appassiona ti darà la carica e l’energia necessaria per concentrarti e agire con determinazione e lucidità. Questo è ciò che nutre la tua anima.
Sfrutta i tuoi punti di forza e rinforza i tuoi talenti naturali.

3 - Dai valore alle passioni innocue e gratificanti e costruisci la tua miglior vita sociale: il giardinaggio, la pittura, la moda, la danza, il fai da te, i giochi e la lettura sono tutti hobby che alimentano la tua autostima in modo importante. Inoltre ti permetteranno di stringere relazioni con altre persone che condividono i tuoi interessi e fisserai una buona base su cui costruire una vita sociale appagante e in linea col tuo “sentire” .

4 - Aiuta il prossimo: stupisciti di quanto è gratificante offrire il tuo tempo e le tue capacità alle persone che ne hanno bisogno.

5 - Trasferisci in totale fiducia le tue capacità e i tuoi talenti: ai tuoi collaboratori, ai tuoi figli, alle tue amiche a chi ami. Insegnare a qualcuno la tua specialità ti farà capire quanto hai da offrire e ti stupirai di quanto “dare ti porta ad avere”.

6 - Incoraggia l'attività di chi lavora con te e fallo in modo da eliminare la competitività. Costruisci quel clima di fiducia che ti permette di diventare una leader a cui ispirarsi. Elogia ogni passo dei tuoi cari e dei tuoi collaboratori verso il successo invece di attendere la perfezione. Impara a non vivere ogni insuccesso come una catastrofe.

 

FAI UN PASSO ALLA VOLTA E DATTI IL TEMPO DI ALLENARTI !!

Ecco indicazioni importanti che se applicate in modo costante, ti faranno da sostegno nella costruzione della tua migliore autostima.

Un passo alla volta ! Datti la possibilità di fare il viaggio consapevole che anche i viaggi più lunghi, si fanno un passo alla volta !
Passo dopo passo e meta dopo meta, sentirai una profonda soddisfazione per ogni tuo risultato.

- Scegli con cura la tua agenda: il colore che più ti piace, la forma, la grafica etc. Lei sarà la tua più fedele compagna e conserverà i tuoi progressi, le tue idee, accordi definiti o da definire, ciò che hai imparato o quello che vorresti imparare.

- Fissa i piccoli successi giornalieri: sono il nutrimento per la crescita della tua autostima. Non sarà la vittoria finale a darti il coraggio di superare le avversità nella vita, ma tutto l'allenamento che ti ha permesso di entrare a far parte della squadra e tutte le partite che hai giocato.

- Riconosci i blocchi reali dei tuoi atteggiamento e agisci per migliorarli. Impara a perdonare te stessa.

- Coltiva il tuo senso dell'umorismo, soprattutto riguardo a te stessa. Sii ironica e guarda sempre le cose dalla giusta prospettiva.
Non permettere mai a nessuno di privarti dell'orgoglio.

- Evita gli obiettivi autodistruttivi e abbi cura della tua salute emozionale e fisica:
le emozioni sono il nutrimento della tua anima e influiscono in modo importante sul tuo benessere fisico e mentale.

- Pensa sia al lungo termine che al breve termine.
Disegna la tua vita e proiettati verso il tuo futuro e verso i tuoi sogni: ricorda che più imparerai ad allenare la pazienza e più ti allenerai a fare un passo alla volta , maggiore sarà la possibilità di imparare come superare gli imprevisti che ti separano dal tuo obiettivo.

- Fissa la tua stella maestra e impara come navigare nelle acque della tua vita in sicurezza. Impara come cavalcare le onde prima che siano loro a travolgere la tua vita e ricorda: come si mangia un elefante ? Si mangia un pezzettino alla volta !!

 

Nel prossimo articolo per Te, il TEST DELL'AUTOSTIMA !!
Verifichiamo insieme il tuo livello di autostima, ovvero la valutazione che inconsciamente dai a te stessa e GRATUITAMENTE la mia consulenza per TE !!

 

Conto su di Te per commenti e se vuoi, scrivi di cosa vorresti leggere !  Questa è la nostra casa !!!

Gloria


In che modo migliorare la tua autostima ti porta vantaggi personali e professionali.

ORA PIÙ CHE MAI FERMATI E RIFLETTI‼️

È la tua opportunità di cambiare e di fare tue scelte diverse per una vita diversa.
Fissa i tuoi piedi e scopri in che modo nutrire la tua autostima ti genera vantaggi,anche nel gestire situazioni di emergenza.
A contribuire al processo di formazione dell’autostima vi sono due componenti: il sé reale e il sé ideale.
Il sé reale è la visione oggettiva delle tue abilità; detto in termini più semplici corrisponde a ciò che tu realmente sei.
Il sé ideale corrisponde a come vorresti essere.
Il tuo grado di autostima é misurato dai risultati delle tue esperienze confrontati con le aspettative ideali.
Maggiore è la distanza tra chi sei oggi e tra chi vorresti essere e minore è il livello di autostima che rimane bloccato e condizionato da insoddisfazioni e frustrazioni. 😔
La presenza del tuo "sé ideale" puoi girarlo in tuo favore facendolo diventare uno stimolo alla tua crescita in quanto ti sprona nel fissare obiettivi da raggiungere, ma può anche generarti delusioni ed altre emozioni negative se lo senti molto distante da quello reale.
👊Per ridurre questa discrepanza, HAI una soluzione semplice, furba ed efficace:
MIGLIORA TE STESSA e punta in modo certo e solido al TUO FUTURO dominando gli stati d'animo e le emergenze che la vita inevitabilmente ti presenta, a volte senza preavviso.
Fare TUA un'alta autostima, significa FARE, INVESTIRE E CONSAPEVOLIZZARE IL VALORE E I VANTAGGI che hai nel migliorare i tuoi punti deboli, vincendo le tue paure, sentendoti unica, importante e dando luce ai tuoi punti di forza.
Avere un'alta autostima significa imparare come "puntare i piedi" certa di ciò che SEI, credere in TE STESSA, avere una maggiore autonomia, indipendentemente dagli eventi esterni dominando il TUO STATO D'ANIMO e non facendoti dominare dalla paura che ti fa decidere in modo poco sano ‼️
🚀Lo scrivo da tempo :
lavoro con imprenditrici che migliorando la loro autostima guidano con maggior sicurezza la loro professione.
‼️Oggi più di ieri è necessario migliorare noi stessi per godere dei vantaggi e dei doni meravigliosi che la vita ci riserva, facendoci trovare pronti a gestire stati d'animo di paura e di confusione.
Facciamo la nostra parte per vivere in presenza

#SIALLAVITA🌈


Donne Professioniste che Amano

LA CHIAVE, è in lo fai e nella tua capacità di farlo percepire.
Lo scrivo spesso: affiancati di persone con le quali condividere valori intenti e professionalità

Decidi da che parte stare e chi stare perché poi accadono che danno luce e valore, ripagandoti in termini di gratificazione personale e professionale.

Profondamente grata a Maria Elena Tosatto, collega, amica, compagna di studi,
insegnate illuminata e donna straordinaria.

La mia professione : professione essere umano.

Maria Elena parla di Gloria Chiarini: testimonianza

professione essere umano.


VUOI SENTIRTI SUPPORTATA O SOPPORTATA ?

LA PROFONDA diversità in UNA VOCALE

Non te lo diranno mai: ci tengono al loro lavoro e al loro stipendio!!

Sei convinto/a che il tuo comportamento sia professionale, credibile e ammirevole.

Invece …
mi trovo sempre più spesso a parlare con imprenditrici che mi contattano per “fare” coaching lamentando seri problemi di rapporto con il loro team, soci, e collaboratori e con tutto il conseguente strascico di
- di risultati - bruciori di stomaco - notti insonni e inca@@ature di ogni genere ) …

In completa fiducia, adottano atteggiamenti che ritengono “assolutamente vantaggiosi" per l`azienda e che però sono recepiti dal team come arroganti, spavaldi, eccessivi, odiosi.

- Paranoie di lavoratori con bassa con bassa autostima?
- Esasperazioni di collaboratori stressati e inadeguati?
- Tutta colpa di dipendenti sempre più permalosi e suscettibili?

Uhm … Forse! O forse no.

Chi gestisce oggi un team (piccolo o grande, non fa differenza), ha la responsabilità di dare valore aggiunto, di prendere coscienza dei mutamenti, di adattarsi a questi cambiamenti e porsi domande su come migliorare e approcciare con più efficacia i propri collaboratori per ottenere e mantenere un sistematico vantaggio comune !!

Non te lo diranno mai ed è comprensibile.

È l'istinto di sopravvivenza ma attraverso una analisi esterna, scopri un mondo che quando conosciuto, ti permette di agire con efficacia.

Fissa ora la Tua Analisi in Azienda!