Autostima e mania del controllo

L’eccessiva mania di controllo: un pericolo per la TUA autostima.

Iniziamo con qualche esempio concreto. La vita quotidiana è la migliore palestra per imparare le lezioni più utili e funzionali alla nostra felicità.

Restare in osservazione, in ascolto e concedersi il tempo di guardare la vita con curiosità, è il modo più semplice ed immediato per riconoscere che in ognuno di noi c’è già tutto quello di cui abbiamo bisogno per fare della nostra vita, il più straordinario capolavoro al mondo !

 

In che modo Paola ha perso la stima si sé come donna e come professionista attraverso il peso della mania di controllo.

Paola, mamma, compagna e titolare d’azienda è vittima del senso del controllo da sempre: sin da giovane sacrificava tempo, passioni e  amicizie per rispettare in modo diligente e attento pianificazioni che coinvolgevano tutte le aree della sua vita.

Maniaca della perfezione e della precisione, Paola viveva in costante stress e in balia di stati d’animo pericolosi: rabbia, frustrazione, insoddisfazione e regole che solo apparentemente le davano sicurezza e ordine. Peccato che il suo umore fosse condizionato da “come” il suo controllo era funzionale ed efficace rispetto al raggiungimento dei suoi obiettivi personali e professionali. Peccato che di fronte ai mancati risultati, si sentisse inadeguata a “non abbastanza”. Peccato che la sua ostinata precisione facesse "terra bruciata" intorno a lei facendola sentire spesso sola.

 

Le  persone amano stare con persone felici e Paola si era dimenticata quanto fosse bello sentirsi felice e libera: l’ansia decideva per lei !

 

Il controllo, dunque, è una sorta di autoinganno: ogni volta che abbiamo l’impressione di esercitarlo, in realtà lo abbiamo appena perso, perché la nostra ansia ha deciso per noi. Lo scorso febbraio lei stessa mi ha contattata e mi ha chiesto uno specifico percorso di coaching con l’obiettivo di liberarsi dal peso di un quotidiano in cui stress e tensione erano diventati una costante penalizzando la sua vita privata e la sua attività lavorativa. Paola, consapevole che stava perdendo i suoi affetti più cari e stanca di assumersi responsabilità e doveri, aveva perso motivazione ed entusiasmo nei confronti alla sua una professione, una professione da sempre scelta con passione (titolare di una grande azienda metalmeccanica).
Paola decide di lavorare su di sé per alleggerirsi quel senso del dovere e del controllo che condiziona il successo della sua vita  mettendo a rischio la sua stessa salute e perdendo in autostima e sicurezza.
Nutrire la tua autostima significa anche sperimentare la paura di fidarsi e di affidarsi per comunicare a prendere fiducia prima verso te stessa e poi verso gli altri.
Grazie al superamento delle nostre paure, riconosciamo la nostra forza nel cambiamento e con fiducia ci muoviamo nell'ambiente in cui viviamo. Attraverso la capacità di passare da uno step a quello successivo, il nostro senso di sicurezza cresce insieme alla sensazione di conoscere ancora più in profondità il nostro valore e il valore di chi ci è accanto ogni giorno.

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Quando il controllo è alleato della nostra autostima ?

Se per controllo si intende una forma adeguata di verifica dell’andamento delle cose, possiamo considerarlo una strategia funzionale e utile.
Quando, invece, diventa un bisogno molto radicato nella vita della persona e la sola idea di perderlo genera spaesamento, inquietudine, nervosismo e confusione, allora parliamo di un aspetto problematico.
Andare in tilt quando un’amica ritarda di pochi minuti, essere intolleranti ai dettagli fuori posto, sentirsi turbati da un imprevisto o da tutto quello che non è sotto il proprio diretto esame, sono esempi comuni di ipercontrollo e lo stress ne diventa la naturale conseguenza.
Non si tratta solo di cercare di fare le cose sempre in modo “calcolato”, attraverso regole, programmi e schemi accurati e ripetitivi, ma anche di voler a tutti i costi sorvegliare o “guidare” le azioni altrui ( e talvolta le vite altrui !!).

 

I facilitatori della mania di controllo che oscurano la nostra autostima.

Ecco che si manifestano fattori facilitatori all’eccessiva mania di controllo che ci fa perdere di vista la nostra capacità di gestire ogni situazione in virtù di un’autostima che dovrebbe essere forte e presente:

- intolleranza per l’incertezza e l’ignoto;
- difficoltà a gestire lo stress;
- timore di commettere errori o perfezionismo;
- eccessivo senso di responsabilità;
- eccessivo bisogno di sicurezza;
- sfiducia negli altri.

Il bisogno di controllo si accompagna spesso a intransigenza, perfezionismo, rigidità e distacco. La persona si sforza di fare ordine, di prevedere l’imprevedibile, di non farsi trovare impreparata. Non si tratta di impegno e di responsabilità, ma di un’urgenza interiore.
Il bisogno di controllo aiuta a mantenere l’immagine ideale di sé, di indipendenza ed efficienza, ma diventa una maschera che soffoca la vitalità della persona, bloccando la spontaneità e lo slancio.
Iniziano a delinearsi un concetto associato ad una bassa autostima: l'insicurezza verso l'immagine di noi stesse e la presa di mania del controllo che in realtà ci rende schiave.

Avere autostima significa possedere una sicurezza su cosa fare e come comportarsi in una determinata attività e avere la tranquillità di sapere (in linea generale) cosa potrebbe accadere (controllo dell’ambiente).
La nostra autostima cresce quando impariamo a mollare il peso del senso di controllo in cambio della gioia nel sentirci sicure di contare su di noi imparando ad essere  flessibili nel posticipare impegni, nel permetterci di sbagliare e nel riconoscere il nostro valore indipendentemente da quanto siamo “brave” o “ belle”.

 

In che modo il controllo impoverisce la nostra autostima.

Il bisogno di controllo blocca il contatto con le proprie emozioni profonde (paura, sensi di colpa, rabbia, tristezza). Non a caso la persona ipercontrollante appare emotivamente trattenuta e rigida.  Tra le paure più profonde c’è quella di deludere, di sbagliare, di essere da meno, di mostrarsi vulnerabili, di tradire la stima o la fiducia di qualcuno di significativo.  In questo stato, l’autostima che vive di emozioni generate dai risultati che impattano sulla nostra felicità e sul nostro sentirci persone capaci, ne paga un caro prezzo: vittime di autocontrollo e di regole, subiamo il giudizio verso noi stesse sentendoci in costante rincorsa verso un’iillusoria perfezione togliendoci la gioia del vivere belle emozioni.

 

Come nutrire la tua autostima lasciando andare la mania di controllo.

Non si può “controllare il bisogno di controllo” bensì imparare ad allentare la presa.  Lasciare andare.

- Lasciar andare non significa smettere di agire, ma sviluppare la capacità di seguire il flusso delle azioni in piena fiducia di sé. Significa imparare ogni tanto a lasciare accadere ciò che accade, far sì che per un po’ le cose seguano il loro corso spontaneamente, senza il nostro intervento. Molto spesso l’imprevisto può rivelarsi una svolta sorprendentemente positiva. E in questo terreno abbiamo l’opportunità di dare spazio alla crescita della nostra autostima che gode della libertà di alimentarsi anche dai nostri “insuccessi” consapevole che anche da essi diventiamo persone migliori e più capaci, oltre che più felici.

- Lasciare andare vuol dire anche imparare a uscire fuori dall’ordinario, dalla routine cadenzata e iper calcolata: limitarsi al conosciuto vuol dire spegnersi lentamente.

- Altrettanto significativo risulta imparare a delegare. Fidarsi e affidarsi. Accettare che altri facciano al posto nostro e a loro modo. L’idea di bastare a se stessi, portata allo stremo, si scontra inevitabilmente con l’amara realtà del sovraccarico emotivo.
Piuttosto che focalizzarsi sul non commettere errori, risulta più utile ampliare la consapevolezza sui propri bisogni, che sono all’origine delle nostre scelte/decisioni.
te lo ricordo: Il controllo,  è una sorta di autoinganno: ogni volta che abbiamo l’impressione di esercitarlo, in realtà lo abbiamo appena perso, perché la nostra ansia ha deciso per noi.

 

La sana autostima nel sano controllo della tua vita.

All’interno di queste situazioni limite, c’è chi invece riesce ad assumere l’atteggiamento ideale della sana autostima attraverso il sano controllo di sé e delle aree della propria vita.

In che modo ?

- Accettazione totale di sé: si nutre la sensazione di sentirsi accettati, con i propri limiti e difetti certi che “il meglio deve ancora venire”: nutrimento meraviglioso per a nostra autostima.
- Consapevolezza di sé: si conoscono esattamente i propri punti di forza, di debolezza e i propri obiettivi e su quelli si traccia un piano d’azione preciso e determinato.
- Auto efficacia percepita: si è convinti di poter riuscire a gestire specifiche situazioni con successo e forza,  consapevoli che siamo responsabili e possiamo controllare solo una parte dei comportamenti e delle azioni verso un certo obiettivo. Comprendere che fattori esterni alla nostra volontà possono interferire nei risaltati delle nostre decisioni, ci mette in pace rispetto ad eventuali fallimenti ( in un matrimonio non puoi controllare il tuo amato/a. Tu puoi fare la tua parte al meglio e poi augurarti che lui/lei faccia altrettanto).

 

L'autostima di Paola, stava pagando il  caro prezzo del  "faccio tutto io perché mi fido solo di me”. SOLO LASCIANDO ANDARE, HA RIPRESO IL CONTROLLO DI SE'.

L’’autostima è l’atteggiamento favorevole o sfavorevole che si ha verso se stessi.

Paola, vittima del “faccio tutto io perché mi fido solo di me”, stava perdendo di vista la cosa più importante: la gioia della condivisione, del sentirsi supportata da persone che amava e che la stavano "allontanando" per il disagio e la reale difficoltà nel confrontarsi con una persona pretenziosa e inflessibile. La sua autostima ne stava pagando un caro prezzo.

L’ipercontrollo non è  sinonimo di diligenza, senso del dovere e scrupolosità. E’ piuttosto il risultato di credenze disfunzionali che possono diventare una gabbia, causando il persistere di quell’ansia da cui ci si tenta di proteggere.

Paola ha seguito in modo determinato ogni passo del suo meraviglioso percorso di coaching. Oggi ha recuperato rapporto con la sua famiglia e in azienda la guardano tutti con maggior rispetto e il sentirsi supportata attraverso la libertà di delegare,  ha svoltato completamente le sue giornate.

 

E’ nel momento stesso in  cui credi di avere tutto sotto controllo che in realtà hai perso il controllo e nello stesso tempo fai strike con la tua autostima che viene disintegrata dai birilli colpiti dall’ansia, dalla frustrazione e della paura di fallire.

 

 

Nel prossimo articolo : rimedi per accrescere la tua autostima e per mollare l’ansia del controllo.


L'importanza del femminile rispetto al cambiamento

“LE DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO NON HANNO MAI AVUTO BISOGNO DI DIMOSTRARE NULLA SE NON LA LORO INTELLIGENZA” - (Rita Levi Montalcini) -

Sperimenta la sensazione atavica nel sentirti preziosa come un diamante, immensa come il mare e forte come un uragano.

Oggi più di prima, sei Tu Donna la prima ad accompagnare e sostenere l'uomo verso il cambiamento.
Lavoro con tantissime donne. Noto, sento e annuso il crescente desiderio e bisogno di riappropriarsi della loro essenza attraverso quel senso di appartenenza che le fa sentire uniche e importanti. C’è bisogno di sentirci protette e sollevate dal ruolo appartenente “al vecchio tempo”: un ruolo ricercato con ostinazione nella convinzione che renderci simili agli uomini ci avrebbe fissato il nostro posto nel mondo. A conti fatti, abbiamo pagato un caro prezzo e mi vien da dire che alla luce di un oggi in cui le relazioni personali e professionali sono per lo più accomodanti e insoddisfacenti, abbiamo perso la partita “alla grande”. La bellezza che madre natura ci ha riservato, resta il primo valore al quale ricorrere per recuperare il nostro ruolo e restituire all’uomo il suo ruolo accanto a noi, come madre natura ha disegnato dalla notte dei tempi. E’ il nostro femminile a riportarci a madre terra: come in lei, anche in noi si semina la vita e allo stesso modo ce ne prendiamo cura con un istinto che ci appartiene in modo atavico.

Cosa stride oggi, cosa risuona in modo stonato e fastidioso rispetto al femminile perduto ?

Si è generata una confusione di ruoli appellandosi al l'illusoria certezza che per vivere una vita libera e indipendente, che per ottenere successo e affermazione personale e professionale, fosse necessario baipassare la tua natura, dimenticandoti che il successo della tua vita è conservato e alimentato dal tuo femminile: dal tuo saper amare, dal saper essere accogliente, dalla capacità di mediare per un fine comune, dal creare squadra, dal comunicare con i sentimenti e dal capire che ascoltando il tuo intuito, riesci a vedere ancora prima di capire.
Ho seguito più di 70 donne professioniste e non che, impaurite e confuse dalla realtà sempre più frenetica e travolte da problematiche aziendali, sentivamo di mettere a rischio la loro vita personale e i risultati della loro attività. Fare impresa oggi significa considerare che l’azienda è una realtà complessa e che come la famiglia, si poggia sulle relazioni, sui ruoli, sugli ordini che è importante rispettare.

Come fare ?

Società. famiglia, azienda: in ognuna di essi, la donna occupa un ruolo fondamentale e ne uscirà vincente mantenendo il suo ruolo di donna e attingendo alla risorsa più potente: il suo femminile.

Solo in questo modo, tutti ne usciremo vincenti e l’uomo potrà recuperare il suo posto nel mondo.

Il mondo sta attraversando una fase di profondo cambiamento che va di pari passo con i mutamenti culturali e sociali del nostro tempo: nulla sarà mai come prima.
Sono sempre di più le donne che oggi decidono consapevolmente di investire su se stesse e sul proprio valore, rifuggendo una realtà che sentono distante in termini di gioia e realizzazione personale o professionale.
Attraverso il lavoro che fanno su di sé’, colgono l'opportunità di imparare come abbracciare il cambiamento riappropriandosi del loro ruolo di donna e costruire relazioni più solide e vere, più originali e svincolate dagli ormai superati stereotipi sociali.
Ha prevalso fino ad oggi la durezza ed è proprio la durezza e questo voler “dimostrare” che esisti che ha legittimato l'uomo a "rimanere fuori dal gioco" .
L'uomo ha perso la sua identità e di fronte a questo sentirsi “fuori dal gioco”, reagisce chiudendosi difensivamente in sé, evitando ogni forma di confronto o mostrando aggressività e attaccando prima di essere attaccato.

Quando il principio maschile e femminile non si incontrano e non si integrano, predomina la volontà di potere: l’uno sull’altro e sulla realtà circostante. E soprattutto non c’è riconoscimento del valore, né da parte dell’uomo verso la donna, né da parte della donna all’uomo, né della ricchezza che può derivare da un diverso modo di essere e di vedere la realtà. È necessario riscoprire il valore dell’incontro tra uomo e donna, la diversità complementare tra loro e di come la fecondità del principio femminile sia in grado di arricchire l’orientamento razionale del principio maschile: pur avendo evoluzioni differenti nella modalità di approccio all’esistenza, uomo e donna non possono fare a meno l’uno dell’altro, ai fini dell’autorealizzazione.

Come recuperare il nostro femminile ?

È necessario, riscoprire il valore dell’incontro tra uomo e donna, la diversità complementare tra loro e di come la fecondità del principio femminile sia in grado di arricchire l’uomo. Uomo e donna non possono fare a meno l’uno dell’altro, ai fini dell’autorealizzazione.

Oggi la Donna assume un ruolo determinante nel cambiamento che siamo chiamati a fare: la donna torna a casa e lavora da casa, torna ad essere madre in casa e a ritrovare un dialogo perso per mancanza di tempo. Oggi siamo chiamate a guidare i nostri uomini con dolcezza, ed è quella dolcezza che, quando è sostenuta dall’amore, è capace di miracoli. Oggi siamo chiamate all'ascolto e a fissare nuove regole che mettano in protezione le nostre figlie dai nostri stessi errori in modo tale che da garantire loro la possibilità di vivere secondo natura ricordando che in noi vive il dono e il privilegio più forte al mondo: la preservazione della Vita.
Oggi è la donna col suo femminile che è chiamata a rivedere sé stessa:e ne ha la il coraggio. Le rivoluzioni sono state sostenute dalle donne che rimanevano a casa mentre l’uomo era in guerra. Eppure senza quelle donne a casa, le guerre forse non si sarebbero vinte. Oggi è la donna che col suo sguardo e col suo cuore può fissare le regole di un nuovo gioco, un gioco in cui la nostra affermazione personale e professionale passa dal nostro essere madri della vita anche verso l’uomo che in questa condizione, recupererà la sua identità sostenendo con la sua forza e la sua razionalità , quello che noi costruiamo : quella forza e quella razionalità che sono necessarie quanto la nostra emotività.

Il cambiamento:

Il cambiamento è in corso e se ti manca il coraggio di abbracciarlo voltando pagina, la sola cosa che ti rimane da fare è giocare in solitaria rinunciando al dono più prezioso che un uomo può fare ad una donna : la sua protezione.
E allora permettigli di amarti e permettiti di sentire quanto è affascinante essere donna.
Torna al piacere di farti corteggiare, torna ad abbracciare i tuoi figli e il tuo uomo e fai lo stesso con la tua professione. Vivila come fosse il tuo più grande amore, con dolcezza e indossando il tuo miglior abito ! Torna ad accogliere l’uomo: fatti offrire la cena e sii eccitata nel guardarlo mentre vuole conquistarti: gioca con lui ! Cucina per lui, di affidarti alle sue braccia, ascoltalo orgogliosa della fiducia che nutre in te. Torna a farti bella, abbi cura di te nonostante gli anni scivolano come sabbia al vento. Torna a dirgli "ti amo” e torna ad occupare il tuo posto nel mondo .

Sperimenta la sensazione atavica nel sentirti preziosa come un diamante, immensa come il mare e forte come un uragano. Questa è la tua opportunità per mollare il peso di una vita rigida e in solitudine verso te stessa. In Te vive la Vita. Sei collegata intimamente alla natura e al ciclo lunare. Sei la rappresentazione di un potere sottile, cosmico, universale, misterioso e mutevole. Quando ami sei capace di raggiungere lo stato di estasi e lui, è colui che ti conduce verso quel portale. Non confondere il farti amare con l'essere debole. Quando coesistono rispetto e stima , la vera debolezza è castrare la tua naturale essenza.
C'è bisogno che l'uomo "torni a casa". Nella tua umanità, nella tua femminilità, nel tuo saper amare è scritto il disegno per svoltare gli equilibri di un mondo che oggi nonostante una innegabile evoluzione, rende soli entrambi i mondi, eppure... in costante ricerca di amore.

Come andare in modo nuovo verso il cambiamento forte del tuo femminile ?
Chiediti quanto hai “ascoltato” con la voglia di ascoltare, quanto hai “sentito” con il desiderio di sentire, quanto hai guardato in religioso silenzio al netto di paure e condizionamento eterni.
Ascoltare, sentire e guardare non significa sopportare in silenzio. Significa restare presente.
Chiediti in che modo hai agito per far funzionare “quella” relazione, in che modo hai deciso per guidare i tuoi collaboratori in un clima ideale al bene comune. Chiediti quanto hai fatto per costruire un dialogo amorevole e sincero, chiediti quanto sei stata risoluta ma altrettanto condiscendente, chiediti quanto sei stata dolce e paziente.

Vuoi fare ancora tutto da sola ?

Non è necessario fare tutto da sola. Abbi il coraggio di fermarti. In che modo? Ascoltati, guardati e stai presente.  Il coraggio è dentro Te e se ne senti il bisogno, impara a chiedere: impara a mollare la rigidità che ti toglie la libertà di manifestare il tuo femminile.

Nulla sarà mai come prima e nel prossimo articolo te ne parlo.

Un abbraccio e buon cambiamento !!
Gloria.


L’Autostima rappresenta il valore che dai a te stessa

Carissima amica mia,
è già trascorso un mese dalla nascita del progetto SI ALLA VITA: abbiamo parlato di quanto l'autostima è un pilastro fondante per sostenere la nostra realizzazione privata e professionale. Strettamente connessa alla nostra autostima è il nostro sentirci donne certe e consapevoli del ruolo che abbiamo da sempre nel mondo ma che da pochissimo tempo ci viene continuamente “richiesto” dallo scorrere della vita stessa. L’attuale situazione che stiamo vivendo, è il forte richiamo al ritorno del nostro ruolo di madri, di donne, di detentrici del potere più grande al mondo che è la procreazione, al continuità la preservazione della vita !! Se pensi solo alla magia che si cela nel generare una vita umana, ti diventa chiaro quanto siamo potenti e indispensabili alla vita stessa !! Una carissima formatrice che stimo e alla quale mi sto affidando per innalzare la mia evoluzione e la mia crescita personale, mi disse queste parole che oggi conservo con gratitudine.
“Quando ci sono state le guerre, chi si tirava su le maniche erano le donne, la forza del femminile è potente: mentre gli uomini seminano più donne, la donna genera un figlio alla volta !! E genera la vita.”

Ti confido anche un mio intimo ricordo.
Io ero legatissima alla mia cara nonna materna . Ricordo che quando avevo bisogno di confidarmi con lei, ci chiudevamo nella sua camera, mi faceva sedere sul letto ed con i suoi piccoli occhi azzurri nascosti da un grande paio di occhiali color beige, mi guardava con quell'aria ferma e attenta che solo una nonna può possedere: è quell’aria che si respira grazie ad una vita fatta di sacrifici e di tribolazioni in cui fatica sopportata superava in gran misura le comodità e il comfort. Eppure in lei si percepiva una saggezza che pochi intellettuali oggi possono vantare. Quella volta mi disse:

“Gloria ricordati che non tutti gli uomini vanno e vengono ma i figli restano e i figli sono la vita nostra e sono il futuro del mondo.”

(L’articolo della prossima settimana è dedicato a come grazie al recupero del nostro femminile, possiamo guidare l’uomo al cambiamento in favore della vita.)
Oggi più che mai, il ruolo del femminile vuole essere la chiave del cambiamento in essere.

( QUA SOTTO TI ALLEGO IL POST PUBBLICATO SUL MIO PROFILO FACEBOOK IN CUI SCRIVO DI QUANTO IL RUOLO DEL FEMMINILE IMPATTA OGGI IN MODO CERTO E DETERMINATO SUL CAMBIAMENTO CHE STA PROVOCANDO PAURA E INSICUREZZA VERSO UN FUTURO APPARENTEMENTE FATTO DI INCERTEZZA MA DI FATTO, MOLTO PIù LIMPIDO SE GUARDATO CON OCCHI DIVERSI.)

https://www.facebook.com/gloria.chiarini.52/posts/10216013144593488

Ho seguito tante donne il cui desiderio era migliorare la propria condizione, impegnandosi ogni giorno per conciliare i tempi della loro vita personale con quelli della vita professionale. Sono mogli, madri, colleghe, amiche, sorelle, figlie. Sono piene di talento e disposte a grandi sacrifici per metterlo a frutto, quasi mai consapevoli del loro grande valore, sempre protese ad aiutare gli altri e capaci di occuparsene con amore.
Le donne hanno l’innata capacità di approfondire questioni complesse. Lo fanno da quando "sta in piedi" il mondo e la mia nonna me lo ricordava ogni volta: sette figli, un’azienda da condurre, un marito perso precocemente eppure la sua lucidità rispetto al suo ruolo come donna e come esempio a cui ispirarsi, le ha fatto mantenere quella dolcezza e quella sensibilità che è la forza più potente e che appartiene ad ogni donna consapevole che uomini e donne sono diversi, che la donna ha per natura delle qualità esclusive: l'accoglienza, il saper ascoltare, la comprensione, l’empatia, la fermezza, la presenza, la capacità di essere resiliente rispetto al bene e alla giustizia. La “modernità” e le comodità hanno fatto perdere il valore della femminile lasciando spazio all’illusione che per occupare il nostro posto nel mondo dovevamo essere come gli uomini ma in questo modo, abbiamo perso.

L’uomo ha un suo ruolo ben specifico e grazie a quel ruolo, possiamo essere noi stesse !!! La natura è perfetta e i ruoli sono perfetti. Se vogliamo vincere dobbiamo “tornare a casa” pur con l’ambizione di raggiungere il nostro successo professionale, ricordandoci quanto siamo intuitive e coraggiose, ma è necessario o tornare a casa, ri_fissare nuove regole e riassaporare il piacere di sentirci donne.
Per fare questo, dobbiamo ripartire da noi stesse. Ritrovare il la fiducia in noi, sentirci sorelle e sentirci parte di un progetto tanto grande che è la conservazione del genere umano pur investendo nella nostra crescita personale per vivere in modo certo la nostra unicità.
La formazione professionale è una necessità, ma la crescita personale è una scelta di vita.
Louise L. Hay, scrittrice statunitense e autrice del bestseller mondiale “Puoi guarire la tua vita”, ( che ti consiglio di leggere e che io ho letto ben 3 volte !), ha scritto che “rafforzare il potere delle donne è la cosa migliore che possiamo fare per il pianeta. Quando le donne vengono represse, tutti perdono. Quando le donne vincono, tutti noi vinciamo”.
Il potere del femminile è in quell’energia intensa e sublime, che bisogna imparare ad accrescere dall’interno, per farne il perno di un cambiamento che è anche miglioramento della propria vita. Rispetto alla generazione precedente e alla mia cara nonna, le donne oggi hanno sicuramente accesso con maggiore facilità agli studi universitari, hanno migliori opportunità di lavoro, possono decidere chi sposare e chi amare, ma quanto si sentono libere di seguire davvero la voce della loro anima?

Come fare ?
L’unica strada percorribile sembra essere quella della comprensione di sé, della conoscenza del mondo, della cultura che lo rende bello, della crescita personale che sostiene ogni cosa.
La crescita di cui parlo e che fa parte del processo di trasformazione che accompagna le donne che seguo nei miei percorso di coaching, ha il potere di aprirti gli occhi e permette alla tua mente di pensare, di sviluppare idee autonome al netto da qualunque pregiudizio sociale.
Le mie clienti questo lo sanno bene. Per questo molte di loro hanno smesso di vivere rassegnate una condizione di accettazione ed hanno iniziato a vivere nella condizione del “fare” per vivere nella gioia.
Esiste tuttavia nel sociale un divario ancora troppo grande tra il talento di cui dispongono e la capacità di metterlo a frutto, tra il potenziale che possiedono e la capacità di sfruttarlo.
Al di là di quale sia la loro condizione economica o psicologica, non riescono ad usare propriamente il potere interiore di cui sono dotate.
Ciò perché un conto è conoscere i meccanismi che regolano certi processi, un conto è saperli applicare con regolarità, facendone uno stile di comportamento e di vita.
Servono gli attivatori del “sapere”, che oltre a generare azione, sappiano valorizzare i punti deboli e trasformarli in punti di forza, spingendo a realizzare progetti e sogni ad ogni età e in ogni luogo.
I tempi sono cambiati e maturi perché il maschile e il femminile imparino come convivere armoniosamente, contribuendo insieme a realizzare quel l'impalcatura morale di cui tanto hanno bisogno le prossime generazioni.

Tra delusioni e speranze, le donne hanno sempre accettato la sfida di migliorare la propria condizione. Lo hanno fatto faticando il doppio degli uomini, senza mai abbandonare la voglia di essere madri e mogli.
Sono ben sette anni che lavoro con le donne: ne ho aiutato più di 200 a migliorare la loro forma fisica ritrovando l’amore per se stesse; ho aiutato più di 70 professioniste a realizzarsi e ad alleggerirsi dal peso di un’attività che toglieva loro entusiasmo e motivazione. Oggi sto aiutando donne nel ritrovare quella centratura e quella sicurezza che l’attuale pandemia sta facendo tremare e cadere, generando paura e confusione. Ognuna di loro, è fonte di ispirazione continua:
arriva il momento in cui sono capaci di prendere in mano la loro vita, nonostante i condizionamenti, anche inconsci, che subiscono ogni giorno e di investire tempo e denaro per smontare blocchi e per imparare come governare la loro vita anziché esserne vittima.

Mia nonna direbbe: “E’ la donna che "disfa" o regge la famiglia”.
Oggi mi vien da dire: “E’ la donna che tornando a casa, regge e sostiene il futuro della vita”

(Nel prossimo articolo ti scrivo di come, grazie al recupero del nostro femminile, possiamo guidare l’uomo al cambiamento in favore della vita.)

***
Amica mia, ti abbraccio e ti auguro una buona giornata. Se anche Tu decidi di vedere la meravigliosa opportunità che questo momento storico ci sta regalando, fissa la tua consulenza on-line: per l’intero mese di aprile e di maggio ho deciso di favorire ogni donna che vede nel cambiamento uno strumento importante per dare una svolta al proprio futuro distinguendosi come donna nel proprio ruolo e riscoprendo il potere che c’é in Te.

In che modo ?

Dandoti l'opportunità di fissare la mia personale sessione di coaching di un’ora anziché ad euro 250.00, solo euro 70.00 !!

In che modo ?

Scrivendomi in privato al numero 328 2560986 oppure una mail al mio personale indirizzo mail: gloria@chiarinigloria.it


Donne Professioniste che Amano

LA CHIAVE, è in lo fai e nella tua capacità di farlo percepire.
Lo scrivo spesso: affiancati di persone con le quali condividere valori intenti e professionalità

Decidi da che parte stare e chi stare perché poi accadono che danno luce e valore, ripagandoti in termini di gratificazione personale e professionale.

Profondamente grata a Maria Elena Tosatto, collega, amica, compagna di studi,
insegnate illuminata e donna straordinaria.

La mia professione : professione essere umano.

Maria Elena parla di Gloria Chiarini: testimonianza

professione essere umano.


SEI PRONTA A VIVERE LIBERA ?

14 h ·

Quante volte ti sei chiesta come vivere una vita senza problemi?
Quante volte ti sei arrabbiata pensando:
" perché tutte a me? "
Vorresti una vita senza difficoltà?

Per quanto possa sembrare assurdo, é la cosa peggiore che tu, ti possa augurare.

Difficoltà, problemi ed ostacoli ovviamente non vanno ricercati con il lumino, ma rifuggirli è un errore ancor più grave.

La prossima volta che ti troverai ad affrontare un periodo difficile, un periodo in cui tutti i tuoi sforzi sembreranno essere vani, ricordati questa semplice storia: la storia della farfalla.

Un giorno un contadino, riposandosi sotto un’ombra al termine di una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla.
Il bozzolo era completamente chiuso ad eccezione di un piccolo buchino sulla parte anteriore. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il piccolo buchino, riuscendo ad intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze.

Il contadino osservò a lungo gli sforzi eroici dell’elegante bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse per uscire dal bozzolo, i progressi apparivano minimi.
Il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, tirò fuori un coltellino da lavoro e delicatamente allargò il buco del bozzolo, finché la farfalla poté uscirne senza alcuno sforzo.

MA.. La piccola farfalla, aiutata ad uscire
dal bozzolo, non aveva sviluppato muscoli abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere. Il contadino si accorse del grave errore fatto ed imparò una lezione che ricordò per il resto della sua vita:

“Attraverso le difficoltà la natura ci rende più forti e degni di realizzare i nostri sogni. "

È vero, ti capisco amica mia.
L'inclinazione é di fuggire le difficoltà ma se vuoi imparare a volare, devi avere muscoli forti per poter spiccare il volo con coraggio verso i tuoi sogni.

Ricorda: un passo alla volta, tutto è possibile.