Non sei ancora stanca di piangerti addosso?

 

Smettere di piangersi addosso e avere disciplina, metodo e ordine nella propria vita è la sola via che conosco essere efficace per una donna che vuole ottenere il massimo sia in ambito personale che professionale.

Molte volte, le donne si sentono sopraffatte dalle difficoltà e tendono a lamentarsi o a sentirsi vittime. Tuttavia, piangersi addosso non porta a nulla di buono. Spesso vittime di sentimenti poco utili come la rabbia, la delusione, la solitudine, la malinconia etc. diventa quasi utopia percepire le opportunità che si presentano generalizzando lo stato di insoddisfazione all'intera esistenza: tutto fa schifo, tutto va male, nessuno mi capisce, etc.

Niente è tutto male o tutto bene. Ci sono sempre delle sfumature che ti danno indicazioni sulle possibili soluzioni, ma nel disordine, in assenza di disciplina e metodo, tutto è più complicato e confuso.

 Al contrario, avere disciplina, metodo e ordine aiuta a gestire le difficoltà e a trovare soluzioni creative.

Disciplina, metodo, ordine.

  • La disciplina implica avere una routine e seguirla, sia nella vita professionale che in quella privata. Essere disciplinata ti permette di organizzare il tempo e di fleggare progressi tangibili verso i tuoi obiettivi.
  • Il metodo consiste nel seguire un ordine specifico per fare qualcosa: è utile per dribblare in modo abile tra gli imprevisti e ottenere i risultati tanto desiderati.
  • L'ordine, inteso sia come ordine oggettivo che aiuta a ridurre lo stress e a fare le cose in modo costante sia ad avere un ordine mentale. Avere ordine mentale è fondamentale per pianificare i tuoi obiettivi in modo chiaro e motivante.

Avere uno scopo chiaro e una direzione nella vita è molto utile per focalizzarti su ciò che è importante e lavorare per raggiungere la TUA felicità. Avere ordine mentale implica avere una mente organizzata e concentrata su ciò che si stai facendo: ti aiuta a gestire meglio le emozioni, a prendere decisioni più facilmente e a fare progressi verso gli obiettivi.

Per avere ordine mentale è furbo imparare come adottare comportamenti e tecniche specifiche che ti aiutano a ridurre lo stress. Inizia a fare una lista delle cose da fare e stabilisci delle priorità in modo da avere una visione chiara delle tue responsabilità e delle tue attività.

Smettere di piangersi addosso e avere ordine mentale è la tua possibilità per vivere da Donna e non da Bambina: le donne trovano soluzioni, le bimbe piccole piangono e chiedono soluzioni agli adulti.

Punta su di Te

Investire su di te significa prendersi cura di te stessa, sia fisicamente che emotivamente e fare scelte che ti portano in alto nutrendo la tua  crescita personale e il tuo benessere. Ciò può includere l'istruzione, la cura della proprie emozioni e l'investimento in nuove opportunità e avventure. Una donna che fa questo tipo di investimento su se stessa dimostra forza di volontà e determinazione nel perseguire i suoi obiettivi e nel migliorarsi ogni giorno!

Se sei stanca di piangerti addosso e vuoi una vita migliore, smettila di dare la colpa al mondo:  può essere un buon inizio.

A volte, è facile sentirsi vittime delle circostanze e cercare colpevoli esterni per i nostri problemi. Tuttavia, dare la colpa agli altri non porta a nulla di buono e perdi opportunità a te favorevoli.

Invece di dare la colpa agli altri assumiti la responsabilità della tua vita e delle tue difficoltà. Fai chiarezza rispetto a cosa puoi fare per trovare la soluzione più efficace e per migliorare la tua situazione. Potrebbe essere necessario fare scelte difficili o uscire dalla tua zona di comfort, ma questo porta a una maggiore soddisfazione e felicità nel lungo termine.

Concentrarti su ciò che puoi controllare e lascia andare ciò che non puoi: tu non sei il centro del mondo!

Smettere di piangersi addosso e assumersi la responsabilità per la propria vita è il primo passo per vivere da DONNA!

Sei una donna che ama la lamentela?

La lamentela esiste per dare un senso alla tua insoddisfazione.

 Da dove nasce la lamentela?

  • Stress; 
  • insoddisfazione;
  • frustrazione;
  • senso di impotenza;
  • aspettative disilluse;
  • ansia;
  • etc….

A volte, le persone vivono nel lamento perché hanno bisogno di sfogare le proprie emozioni o perché cercano comprensione o supporto. Altre volte, si lamentano perché vogliono cambiare le cose che non vanno bene nella loro vita, ma non sanno come fare.

La lamentela può essere anche un modo per evitare di affrontare i problemi o per sfuggire alla responsabilità. In questi casi diventa un'abitudine che impedisce di fare progressi o di cambiare le cose.

Inoltre, la lamentela può essere anche un modo per attirare l'attenzione o per ottenere qualcosa dalle altre persone. Tuttavia, questo tipo di lamentela spesso crea e accentua tensioni e distanze tra le persone.

Il coraggio di scegliere Te stessa

Il coraggio di scegliere se stesse e di dare voce alla propria voce è un passo importante per una donna che vuole vivere in modo autentico e soddisfacente. A volte, le donne possono sentirsi sopraffatte dalle responsabilità o dalle aspettative degli altri e possono avere difficoltà a esprimere le proprie opinioni e i propri desideri.

Scegliere te stessa e dare voce alla tua voce è una forma di liberazione grazie alla quale affermi la tua identità per poi vivere in modo autentico.

L'espressione di te stessa ti porta a vivere uno stato di grande soddisfazione e felicità. Conoscere te stessa, scoprire quali sono i tuoi punti di forza e i tuoi valori ti guida nel trovare la tua strada nella vita e a diventare la donna che vuoi essere. Smettere di piangersi addosso è un modo per aiutarti a coltivare la tua autostima.  Fare scelte consapevoli ti farà sentire più sicura di te e ad allenare la fiducia in te stessa.

Fai cose che ti fanno sentire bene, come ad esempio fare attività che ti piacciono, prenderti cura della tua educazione emotiva o dedicare tempo alle tue conoscenze e alle tue passioni. Ciò ti farà sentire capace, soddisfatta, forte, consapevole!

Personalmente...

..mi ci è voluto poco tempo per capire che ognuna di noi è responsabile della propria vita e per comprendere che la mia sensazione di non sentirmi capita, amata, accolta, valorizzata e realizzata dipendevano esclusivamente da me, da quello che decidevo di fare o di credere. Le nostre convinzioni sono spesso il più grande limite ma la bella notizia è che puoi cambiarle e riprogrammare la tua mente! Nessuno è causa del male o del bene altrui. Ognuna di noi sceglie o non sceglie: anche la "non scelta è una scelta!"

E poi pretendiamo che gli altri si comportino esattamente come noi vogliamo dimenticando che anche loro forse si aspettano la stessa cosa e quindi chi ha torto e chi ha ragione?

Posso quindi lavorare sulle mie reazioni e sui miei pensieri?

Io non sono responsabile delle azioni altrui, ma sono responsabile delle reazioni che esprimo e che generano ulteriori reazioni.

Ciò che ho voluto fare investendo in me stessa è stato imparare come migliorare la mia comunicazione, il mio atteggiamento, il mio linguaggio, i miei pensieri e pensa un po': sono cambiate le mie decisioni, le mie azioni e di conseguenza le reazioni delle persone accanto a me!  E aggiungo che scindere ciò che è mia responsabilità da ciò che è responsabilità altrui ha fatto il resto!

Non puoi salvare il mondo ma partire da te stessa mi pare un buon inizio!

Posso agire su me stessa, posso dare il mio supporto, condividere la mia esperienza e magari esprimere un mio punto di vista ma poi ognuno è responsabile di sé: Tu hai tutte le risorse necessarie per evolvere nella tua magnifica esistenza. Puoi scoprire come fare ma sei tu a scegliere di farlo o di non farlo!

Quindi ho smesso di essere lo sfogatoio delle insoddisfazioni altrui, ho smesso di assumermi carichi di altre persone e di sentirmi in colpa quando le mie scelte non sono condivise: va bene! Non posso piacere a tutti! Ho smesso di agire in nome del dovere e scelgo il volere: io voglio è bene diverso da io devo! La mia mente si è allenata alla FELICITA' e oggi i miei sogni sono indipendenti da fattori esterni: sono una mia responsabilità!

Smettila di piangerti addosso

Puntare su di te e diventare una donna felice è un processo che richiede tempo e impegno, ma tutto prende forma in modo naturale quando cuore, mente e anima vivono in armonia alimentati da un terreno generoso e amorevole: te stessa.

Puoi fare tantissime cose per seminare la tua felicità:

  • impara a conoscere te stessa: conoscere le proprie abilità, i propri punti di forza e i propri limiti ti sostiene nel scegliere le opportunità più adatte a te stessa.
  • Sperimenta e impara: fai cose nuove e impara da esperienze positive e negative. Sviluppa nuove abilità e a nel mentre cresci come persona.
  • Trova modelli di riferimento. Guarda a donne che hanno raggiunto il successo in quei campi che tu desideri intraprendere: ISPIRATI, CHIEDI AIUTO E SUPPORTO MA RESTA TE STESSA.
  • Prenditi cura della tua salute emotiva: vivi di belle emozioni e stai con persone che ti fanno bene.

 

Fissa la tua sessione gratuita con me e capiamo insieme come valorizzare te stessa e dare luce al tuo potenziale!

Gloria Chairini, Mental coach per donne - cell.  3282560986

https://www.facebook.com/groups/897439591041344

https://chiarinigloria.it/donne-lavoro-e-felicita/


Felicità e paura di non essere abbastanza

 

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Felicità e paura di non essere abbastanza: una nota che risuona le corde di tantissime donne.

  • Sei felice?
  • Ti senti capace, non ti senti abbastanza oppure sei pronta per vivere una vita felice?  
  • Quante volte hai avuto la sensazione di sentirti bloccata e ti sei chiesta come facessero altre persone a vivere una vita piena, ricca e bella?

Il tema del non sentirsi abbastanza, del non sentirsi capaci e adeguate nel realizzare quello che per ogni donna è importante è spesso il tema centrale che caratterizza le sessioni di coaching con donne professioniste che vittime della paura di fallire o condizionate da quello che possono dire parenti, mariti, amici e colleghi, rinunciano al sogno della propria vita.

La felicità implica la capacità di superare il senso di inadeguatezza e di non sentirti abbastanza. 

Nella vita accade di attraversare esperienze in cui ci si può sentire inadeguate e poco adatte nel ricoprire un determinato ruolo o nello svolgere un compito predefinito. La paura di non farcela o di non essere abbastanza brave può avere diverse cause: il comune denominatore è la mancanza o la scarsa fiducia in se stesse. Quando ti senti inadeguata potresti sentire la voglia di arrenderti o di crogiolarti nel tuo stesso senso di colpa.

Di certo questo tipo di atteggiamento ti allontana dalla possibile soluzione!

Felicità e paura di non essere abbastanza: come vincerla?

Nella vita possono accadere molte cose e spesso un singolo episodio negativo basta per annebbiare e condizionare la propria visione del futuro. 

Come fare per liberarti da questi sentimenti limitanti? 

Lavora sulla fiducia in te stessa: è il primo semino per far fiorire la tua felicità e avviare un processo di motivazione solido e ben chiaro.

1 - Inizia dalle cause.

Capire da dove nasce il senso di inadeguatezza  o la sensazione di non sentirti abbastanza è fondamentale per trovare soluzioni efficaci a risolvere il problema.

Fermati, analizza la situazione e domina lo stato d’animo: sei convinta di non essere capace perché ti basi su fatti reali e concreti oppure pensi e hai paura che “gli altri” possano farti sentire inadeguata? Mettiti a tavolino con te stessa e in modo onesto assumiti la responsabilità dei tuoi pensieri:  nessuno può dirti che non sei abbastanza brava tranne le tue convinzioni, il tuo atteggiamento e la percezione che hai di te stessa.

Scrivi le tue convinzioni!

2 – Lavora sulle tue credenze.

E’ chiaro che quello che pensiamo di noi ha il potere di cambiare il nostro stato d’animo e il nostro approccio rispetto a quello che accade nella nostra vita.

Imparare ad avere un atteggiamento positivo e a modificare le proprie credenze è fondamentale per vincere la paura di non farcela. Anche se sei poco sicura di te stessa, allenati un poco alla volta a fare cose che ti danno sicurezza: può essere cucinare un ottimo dolce piuttosto che fare attività sportiva in modo costante o esprimere in modo libero  la tua opinione in mezzo ad un gruppo di persone. La fiducia va allenata,  appresa, praticata e costruita. Più ti allenerai  nella costruzione della fiducia in te stessa maggiori vantaggi godrai nel lungo termine1 

Scrivi cosa pensi di te! 

3 – Rinforza i tuoi risultati.

Spesso può bastare un momento sfavorevole per mettere in discussione tutto quello che abbiamo costruito. Come uscire da questo circolo vizioso?

  • Ricorda chi sei e i risultati ottenuti! 
  • Fissa nei tuoi ricordi i successi passati per rinforzare la consapevolezza che se ce l'hai fatta una volta, hai le abilità per rivivere belle esperienze!
  • Ricorda quelle belle sensazioni e immagina come la tua mente ti aiuterà a trovare il coraggio per affrontare qualunque ostacolo.

Fai un elenco dei tuoi successi.

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4 – Dai importanza alla tua immagine (e alle parole).

L’immagine che trasmetti all’esterno dice molto di te. Il linguaggio verbale e, soprattutto, quello non verbale, ti permettono di farti percepire  agli altri in un certo modo ma soprattutto di percepirti tu stessa  in un certo modo. Il punto da cui partire è l'attenzione verso quello che diciamo, quello che facciamo, come lo facciamo e come lo diciamo. È importante prestare massima attenzione alle parole con cui ci esprimiamo. La felicità e la paura di non essere abbastanza hanno bisogno di parole incoraggianti, di pensieri costruttivi e di azioni concrete che portino a risultati tangibili!

Le parole hanno un impatto importante sia quando comunichi con le altre persone, sia nei confronti di te stessa. 

Nelle sessioni di coaching con tutte le donne e le professioniste con cui lavoro, il primo passo da cui parto è proprio quello di attenzionare la massima cura alla  linguistica che solitamente utilizzano. Ci sono “parole” che sono TASSATIVAMENTE da evitare: sono termini ed espressioni che generano sensazioni di sfiducia, di demotivazione, di tristezza o delusione anche verso te stessa e verso quello che vorresti realizzare.

*Esempio:

Dire: “non ce la farò mai”, oppure “nessuno mi capisce” è nettamente diverso dal dire “voglio farcela perché ho tutte le carte in regola e quello che ora mi manca lo posso imparare, scoprire, conoscere" oppure: “Quali sono le persone che ad oggi mi hanno dimostrato affetto e amore?”

Spostare l'attenzione anche a livello linguistico da quello che ora non va come vuoi o che ora ti manca a quello che invece ti fa sentire bene e che di fatto hai nella tua vita, genera belle emozioni e visioni opposte.

Sei d'accordo?

La linguistica e le parole condizionano la propria mente e le immagini che essa proietta. La felicità e la paura di non essere abbastanza sono condizionate in modo potente da quello che vedi, da ciò che ti dici, da quello che pensi e da quello che senti!

Le immagini a loro volta generano sentimenti ed emozioni. A seconda delle immagini che crei attivi due stati che ti portano in direzioni diverse: entri in uno stato/circolo virtuoso all'interno del quale ottieni ottimi risultati proprio perché attingi alle tue migliori risorse oppure, in preda a pensieri e immagini negative, crei un circolo vizioso all'interno del quale scarsamente riuscirai ad ottenere risultati eccellenti.

Ecco perché il lavoro sulla linguistica, sui pensieri e sulle espressioni che abitualmente utilizzano tutte le mie clienti è di fondamentale importanza in  un percorso di crescita personale: quello che pensi diventa quello che crei. 

La difficoltà protagonista all’inizio è quella di allenarsi a sostituire vecchie abitudini, vecchie parole e atteggiamenti con parole diverse, azioni diverse e atteggiamenti più utili alla tua felicità

Grazie al METODO CHE HO FONDATO E CHE SI BASA SULLA SCRITTURA, il processo di cambiamento diventa molto più facile di quello che puoi immaginare!

La prima cosa da fare è credere davvero nelle tue parole quando le comunichi ad altre persone. Non evitare di parlare o di dire la tua perché hai paura di sbagliare o di non essere all’altezza della situazione. Indossa abiti che ti fanno sentire sicura di te e cura la tua fisiologia: spalle diritte, un bel sorriso e testa alta! TU SEI PERFETTA COME SEI!

Ascolta, senti e percepisci parole che ti fanno bene.

 

5 – Divertiti a Metterti in gioco.

La paura di non essere all’altezza può essere superata facendo la cosa che temi di più. Spesso, per paura, tendiamo ad evitare o rimandare tutte quelle cose che sentiamo lontane da noi, che ci fanno tremare il cuore e percepire un eventuale fallimento.

Il modo migliore per vincere la paura di non essere abbastanza è quello di esporti e agire verso l’attività temuta. L’esposizione, anche graduale, a qualcosa di nuovo o sconosciuto aiuta ad alleviare ansie e preoccupazioni facendo perdere intensità al senso di  inadeguatezza. Anche se hai paura che fare una determinata cosa porti dei  risultati che non sono all’altezza, falla comunque: ti accorgerai che tutto ciò che ti sembrava difficile è in realtà perfettamente alla tua portata. Un successo di questo tipo aiuterà la tua autostima e ti darà una spinta in più per credere nelle tue potenzialità.

Fai una prima cosa che ti mette disagio ma che sai essere importante per la tua felicità: prendi un impegno con te stessa! Allenati a scegliere.

6 – Ricorda tutti i tuoi successi.

Supera la paura di non essere abbastanza ricordando chi sei e quello che hai fatto di buono! Per lavorare sulla tua autostima e vivere una vita felice, è fondamentale festeggiare ogni tuo piccolo traguardo. Ogni passo in avanti che fai ti avvicina al raggiungimento del tuo obiettivo: tieni nota dei tuoi successi e celebrali sempre, magari concedendoti un regalo. Io di solito festeggio facendo shopping con mia figlia: piccoli momenti che ti ricordano quanto sei capace  e in gamba! Un modo per tenere sempre sotto controllo i tuoi successi è quello di creare un vero e proprio elenco da guardare ogni volta che ti senti stanca o demotivata. 

Ritrovare la fiducia è un passo fondamentale per pensare e agire in modo positivo.

Scrivi le tue vittorie!

7 – Crea un metodo di apprendimento utile per te.

La paura di non essere all’altezza può manifestarsi quando ti rendi conto che qualcuno riesce ad apprendere in modo più veloce oppure noti come  ottiene migliori risultati  Sentirti sconfitta è facile quando ti senti diversa da qualcun altro, ma il punto è che ognuno apprende in modo diverso, con tempi diversi e metodi propri!

Imitare il metodo di apprendimento o di lavoro di qualcun altro sperando di raggiungere gli stessi risultati non è una scelta saggia e potrebbe condizionare l'opinione che hai di te stessa mettendo in ombra il tuo reale potenziale. 

Trova il tuo stile personale: l'obiettivo è quello di sentirti sicura e perseguire una direzione che sia Tua!

Quando stai imparando una nuova abilità o stai pianificando un nuovo progetto disegna il tuo metodo di apprendimento e vivilo: l’esperienza è ciò che serve per capire qual è il modo più adatto a te. 

Scopri cosa ti serve veramente per essere brava in qualcosa, fissa  degli obiettivi e agisci in modo concreto... e se senti di aver bisogno di un aiuto, chiedi!

Fai esperienza! La felicità e la paura di non essere abbastanza hanno bisogno di allenamento!

 

 

8 – Sii costante: la felicità e la paura d non essere abbastanza hanno bisogno di attenzione e cura.

La chiave del successo sta nella costanza.

La mia personale esperienza, motivata e costante.

Molto spesso le mie clienti mi chiedono come faccio e come ho fatto a valorizzare una professione che oggi è il motivo della mia vita e che mi dà gioia, soddisfazione, felicità ed entusiasmo ripagandomi per l'impegno e la dedizione che in questi anni ho investito. Sicuramente sono state le competenze, lo studio, la mia stessa crescita, la passione e l'alta motivazione.

Tutto questo, però, sarebbe stato scarsamente efficace se l'avessi fatto per un mese, per due mesi, per un anno, anziché “essere nella mia professione”   ogni giorno per più di 10 anni. 

Quindi ad oggi, ti dico che  tutto quello sopra descritto è fortemente validato, motivato e sostenuto da una costanza che rispecchia esattamente chi sei, cosa fai, perché lo fai e come lo fai.

La fiducia e la tua felicità possono essere allenate attraverso la pratica: più ti eserciti ad essere sicura di te, più lo diventerai. 

Fai ogni giorno un passo in più in avanti e stupisciti nel raggiungere quei piccoli risultati che sommati uno dopo l'altro ti porteranno verso grandi risultati.

La felicità come la fiducia in te stessa falle diventare la tua prima motivazione! Vinci la paura di non essere abbastanza e vivi sicura valorizzando la donna che abita dentro di Te!

https://chiarinigloria.it/felicita/

Allenati!

E se vuoi scoprire come posso aiutarti scrivimi! Gloria Chiarini, mental coach per donne Cell. 3282560986

 

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Paura di vendere, di fallire o di non essere capace?

PAURA DI VENDERE O DI FALLIRE?

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  • Paura di vendere o di fallire?
  • Sei una libera professionista, una titolare d'impresa, una networker o una commerciante?
  • Sei  soddisfatta del tuo fatturato e dei tuoi clienti?
  • Vendi a prezzi adeguati all’alta qualità del tuo prodotto/servizio?

La paura di vendere é la punta di un iceberg che regge paure molto più intime e profonde.

  • La paura di non saper vendere;
  • la paura di chiedere soldi;
  • la paura di proporti a prezzi alti; 
  • la paura di sentirti dire un NO! 
  • La paura di subire critiche;
  • la paura di non fare ottenere i risultati promessi
  • la paura di perdere credibilità;
  • la paura di non avere abbastanza esperienza
  • la paura di rivolgerti ad un pubblico disinteressato.

All'interno dell'accademia Micaf che ho fondato favore di donne e professioniste, le paure sono un tema su cui lavoriamo in modo costante e approfondito.

https://www.facebook.com/groups/897439591041344

 

La paura di vendere semina nella propria mente le “false credenze” che mettono a tacere la tua ansia e allo stesso tempo trovi pace giustificandoti con delle frasi imbarazzanti!

  • “Tanto la gente non ha soldi da spendere, c’è crisi!”
  • “Siamo tanti e vendiamo tutti le stesse cose…”
  • “Devo fare degli sconti per attirare clienti..”
  • “Le persone sono stanche di vedere sempre gli stessi prodotti”
  • “La concorrenza è sleale! Fa prezzi assurdi…”
  • “Vendere non fa per me, non è per tutti d’altronde!”
  • “Studio, mi applico ma… non ce la faccio, non fa per me!

Queste sono solo alcune delle storie che si raccontano le neo professioniste ma anche quelle più avviate che si trovano a navigare in un mercato i cui meccanismi sono COMPLETAMENTE nuovi e direi INCERTI!

Sono tutte false credenze che si avvalgono  di scuse costruite in modo perfetto dalla nostra mente per legittimare la propria paura di FALLIRE!

Perché false? E’ molto semplice!

Qualsiasi attività commerciale, qualsiasi professione, compresa la TUA, è basata sulla vendita di qualcosa. Diversamente sarebbe una ONLUS!

Che sia network marketing, che sia la promozione di un brand on line o la classica attività commerciale con “serranda da aprire ogni mattina” (come le definisco io), la vendita è una delle fasi caratterizzanti dell’attività stessa, anzi, direi che è la finalità ultima di ogni imprenditrice! Questo naturalmente avviene quando la professionista ha definito in modo chiaro il proprio scopo al di là del fatturato economico!

Per mantenere alta la motivazione devi amare alla follia quello che scegli di fare ogni giorno! Diversamente il "voglio lavorare con successo" si trasforma in "devo lavorare per mangiare."

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Puoi arrenderti e guardare chi invece ottiene risultati eccellenti oppure decidere di capire come vincere i tuoi limiti e valorizzare te stessa e la tua attività, qualunque essa sia! Vendere è imperativo e resettare paure che generano scarsi risultati e convinzioni limitanti è la sola via percorribile per creare metodo, strategia e disciplina.

Vediamo insieme alcune delle paure che in modo subdolo creano ansia, senso di inadeguatezza, paura di non essere all'altezza.

La paura di sentirti dire un NO! 

Mettilo in conto: non puoi evitare i No! Ricevere un NO, non significa che non sei capace, che il tuo prodotto/servizio vale poco, che non sei stata convincente!

Ricevere un NO non significa che fallirai! Non significa che vali poco e che non sei capace!

LAVORA SULLA TUA AUTOSTIMA, SULLA FIDUCIA IN  TE STESSA, SUL VALORIZZARE LE TUE COMPETENZE E FOCALIZZATI SUI TUOI OBIETTIVI!

E’ solo un NO in un mare di SI che non vedi perché focalizzata sul NO! Partendo da questo presupposto nota come:

  • i NO non “assoluti”, potrebbero essere semplicemente “NO momentanei” che hanno bisogno di tempo per maturare;

Paura di vendere: la paura di chiedere soldi. 

  • Se hai paura di chiedere denaro, forse significa che non credi abbastanza in te stessa, nelle tue potenzialità, nel valore aggiunto che la tua consulenza, prodotto o servizio porta nella vita del tuo potenziale cliente.

Il rapporto difficile con il denaro è un aspetto  che tocca tantissime professioniste che nonostante lavorino in modo appassionato vivono costantemente in  ansia e nella paura di perderlo, di non averne abbastanza; fanno difficoltà a gestirlo, ad investirlo  in modo vantaggioso e vivono in affanno e vittime della paura di fallire. Ovviamente in uno stato emotivo dettato dall’ansia, difficilmente produrrai ottimi risultati e le scelte saranno dettate dal bisogno più che da decisioni lucide e ben pianificate. In questo ambiente la tua attività rischia la materializzazione della profezia auto-avverante: scarsità di clienti, scarsità di risultati, scarsità di vendite. Convinzione di non essere capace a vendere!

 No! Non perché non sei capace ma perché sei dominata dalla paura!

LAVORA SULLA TUA AUTOSTIMA, SULLA FIDUCIA IN  TE STESSA, SUL VALORIZZARE LE TUE COMPETENZE  E FOCALIZZATI SUI TUOI OBIETTIVI!

Chiedere denaro per fare qualcosa (o vendere qualcosa) vuol dire anche saper fare qualcosa e saperlo fare BENE! Significa essere consapevole delle proprie abilità, del proprio talento e delle proprie competenze! 

E' fondamentale comunicare bene chi sei, cosa fai e cosa offri

Per fare questo in modo eccellente devi conoscerti in modo eccellente:

  • chi sei?
  • Cosa fai?
  • Perché lo fai?
  • Cosa offri?
  • In che modo migliori la vita dei tuoi clienti?
  • Quali sono i valori sui quali ti muovi!?
  • Cosa sei disposta a fare e a rischiare per brillare e realizzarti!?

Valorizza la tua unicità.

  1. Trova il tuo elemento differenziante, ciò per cui la gente dovrebbe scegliere te e nessun altro  che te. 
  2. Crea la tua strategia per poterlo comunicare efficacemente ogni giorno. Fai percepire sicurezza e fiducia al tuo pubblico.
  3. Chiediti quanto è importante fare quello che fai e lavora sulle tue migliori convinzioni!

 

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Tutto è possibile… solo se lo vuoi davvero, se sai come ottenerlo e se ti muovi per andarlo a prendere!

L’ultima domanda, quella più importante:

  • ti piace quello che fai?  

Sono sfumature che creano scenari completamente diversi.

Nel prossimo articolo vedremo le differenze tra il DOVERE LAVORARE e il VOLER LAVORARE

Leggi anche  https://chiarinigloria.it/autostima-social-e-impatto-emotivo/

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Autostima, social e impatto emotivo.

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L'impatto dei social network sull'autostima.

Esiste un'interessante relazione tra autostima e uso delle reti sociali.

Come formatrice e Mental Coach dedicata esclusivamente alle donne, posso dire con certezza che l'autostima è un tema molto frequente e molto presente nelle sessioni di coaching. Sempre più professioniste e titolari d’ impresa manifestano le proprie difficoltà nel prendere decisioni e nel definire una strategia efficace da applicare all'interno della propria attività, non tanto per la mancanza di conoscenze, quanto per bassa o scarsa  autostima.

Oggi grazie o a causa (dipende dai punti di vista)  dei social condividiamo ricordi e momenti della nostra quotidianità.

Basta scrollare la bacheca di facebook per notare quanti professionisti promuovono i propri brand al fine di attrarre e di convincere gli utenti che sono sempre più attivi sui canali social e digital.

Qualsiasi cosa venga pubblicata, sia che si tratti di video, di scritti o di immagini, il risultato è generazione di interazioni o di mancate interazioni che vengono spesso interpretate come mancanza di interesse! Tutto questo impatta a volte in modo inconsapevole sulla percezione del proprio valore con il conseguente abbassamento della  propria autostima!

La verità è che l'impatto dei social network è devastante laddove tu stessa manchi di autostima e fiducia in  te stessa. I canali social possono essere uno strumento potente per la promozione della tua professione, per ispirarti a idee interessanti e per capire come ottenere quello che vuoi  ma diventa fondamentale allearti alla tua autostima per non trasformare facebook, instagram, tik tok etc. in un'arma a doppio taglio!

Quando il giudizio che hai di te stessa è condizionabile da un like, da un commento o dai risultati che tuoi competitor o amici dicono di avere, (e che la più parte delle volte non corrisponde a verità) diventa pericoloso!

“In passato, eri quello che avevi, ora sei ciò che condividi.” - Godfried Bogaard -

Vediamo di continuo immagini  ipotetiche di come potremmo vivere la nostra quotidianità.  Vengono suggeriti stili di vita in cui puoi guadagnare senza alcun sforzo e in  cui puoi permetterti di stare sdraiata al sole, con un corpo da modella sorseggiando un aperitivo e nel mentre ottenere clienti e guadagni incredibili!

Attenzione!

Non dico che sia sbagliato pubblicare sulle proprie piattaforme social esperienze felici o di relax. Però  esiste una giusta via di mezzo tra parlare adeguatamente sui social del proprio lavoro e millantare una vita che molto spesso non rispecchia quella reale.

Il problema non è di chi scrive o di chi fa un certo tipo di promesse: il problema è crederci a prescindere senza farti domande, senza verificare, senza testare con mano.

Magari è la verità ma come puoi esserne certa?

Semplicemente verificando fidandoti alle tue conoscenze, delle tue competenze, alla tua esperienza e mettendoti in  discussione non per sfiducia ma al contrario, grazie alla sicurezza che hai maturato. In sostanza grazie alla tua autostima!

Il rischio che si paga è alto: quando "fallisce" nel realizzare quanto idealizzato, ne soffri non solo in termini economici ma in termini personali.

Ho avuto come clienti due professioniste che dopo aver tentato la sorte in uno di questi miraggi della terra del social, sono arrivate in sessione devastate:  hanno dubitato della propria professionalità, della propria preparazione e della propria capacità.

Il problema non sono mai gli altri. Il problema siamo sempre noi. La responsabilità è nostra.

La mancanza di risultati, la scarsa motivazione e la frustrazione nel lavorare senza avere un ritorno adeguato, influiscono pesantemente sulla propria autostima.  Quando vediamo che la nostra realtà non coincide a quanto proposto sui social network, appare il conflitto interiore e la nostra autostima accusa un duro colpo.

La qualità della propria vita non dipende dal raggiungimento di quello che viene visto o da quello che viene promesso da altre persone. 

La qualità della nostra vita dipende da quello che noi decidiamo di fare, di pensare e da quanto vogliamo essere coerenti nelle nostre idee valorizzando i  nostri sogni. Ogni individuo è libero di proporre, di sostenere quello che ritiene giusto ed  è altrettanto vero che ogni individuo deve prendersi la responsabilità di “leggere” con oggettività e con metodo quello che gli viene proposto. E’ importante discernere ciò che ha attinenza con la realtà" da quello che non lo ha. 

La mia nonna era una contadina e ho imparato da lei che il lavoro è tale quando parte dalla semina: il fiore non sboccia se non lo curi. Possiamo poi decidere quando, come e in  che modo ma la cura di te stessa è fondamentale, e non puoi aspettarti che altri lo facciano per te: tu sei la migliore soluzione per il tuo “fiore.”

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Senti di avere la capacità di prenderti cura dei tuoi “fiori?” Siano essi il lavoro, il tuo compagno, il tuo corpo, la tua salute, i tuoi figli.

Senti di essere capace, determinata e sicura? Senti di avere un  buon giudizio oppure vivi nella paura e nella convinzione che gli altri sono più fortunati

Come influisce internet sulla nostra autostima?

Il problema principale è che possono influenzare, e molto, l’immagine che abbiamo di noi stesse.

Canoni di bellezza, proiezioni professionali divine impattano su quella che è la propria autostima. Tutto questo genera degli stati d'animo e abitudini malsane rispetto al proprio benessere emotivo e fisico.

Autostima e chiarezza.

Basterebbe ricordare che dietro ad ogni post, tweet, blog, Email c'è un essere umano e non un alieno dotato di poteri paranormali. E quindi in quanto essere umano, anche tu hai le stesse chance, le stesse possibilità di realizzare i tuoi sogni, ma occorre farlo in modo autentico avendo la consapevolezza di quello che sei tu, di quello che è importante per te stessa, di dove vuoi andare, da dove parti, e di come ci vuoi andare. Realizza il sogno della tua vita in base al tuo ambiente, alle tue ambizioni, al tuo essere, al tuo sentire e non imitando personaggi che propongono "abiti” diversi dai tuoi. Né migliori né peggiori. Semplicemente diversi.

Social network e influenza.

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Quasi tutto, ormai, viene reso pubblico: questo perché vogliamo ricevere l’approvazione altrui. I loro “mi piace”

Perché ne abbiamo così bisogno? 

Questo potrebbe essere una prima domanda da porti se anche tu senti che un like fa la differenza nella tua vita e nell’andamento emotivo della tua giornata!

Ti invito a chiederti in che modo “quel like” riempie un bisogno.

Tante volte è un bisogno di riconoscimento mancato in età infantile. 

Se vuoi approfondire sentiti libera di scrivermi in privato: https://chiarinigloria.it/contatti/

Autostima: cos’è? 

Una definizione che però sembra aver trovato ampia condivisione descrive l’autostima come quell’“Insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso” (Battistelli, 1994).  Dunque, la definizione appena data mette in rilievo come l’autostima si riferisca a ciò che noi stessi pensiamo della nostra persona.

Autostima: come si sviluppa?

Secondo alcune teorie l’autostima dipende per la maggior parte dalle relazioni primarie che abbiamo avuto nella nostra infanzia con le nostre figure di riferimento: un’infanzia difficile, per esempio, può creare problemi di insicurezza personale e quindi portare ad avere una bassa autostima. Ma anche alcuni eventi di vita “in età adulta” possono portare ad un calo dell’autostima: un divorzio, la perdita di una persona a noi cara, la mancanza di valorizzazione nel nostro ambiente lavorativo, mancanza di risultati, relazione malate e mancanza di comunicazione con persone a noi care, un esame fallito o una decisione rimandata.

I Social network e l’autostima: wuaoooo!

Oggi i social network hanno un grande impatto sulla nostra autostima: sono strettamente legati sia all’immagine che abbiamo di noi stessi, ma anche a quella che vorremmo avere.

Il bisogno di piacere vibra all’unisono alle aspettative dei like del tuo profilo social!

Dunque è come se i social ci offrissero uno stereotipo di bellezze e stili di vita che ci sembrano difficili da raggiungere.  E’ questo l’impatto dei social sull’autostima: si attiva un conflitto interno quando ci rendiamo conto che la nostra realtà non coincide con quella presentata sui social e che noi pensiamo di volere! Da qui non possono che derivare delle conseguenze importanti: ci si arriva a prefissare obiettivi irrealistici, e più non li raggiungiamo, più la nostra autostima ne paga il prezzo! 

E tra una maschera e l’altra il nostro umore gioca a ping pong!

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L’altra faccia dei social: like e approvazione.

Parlare di social e autostima significa inevitabilmente parlare di un altro aspetto: i like!

Come ho accennato ad inizio articolo, oggi si rende pubblica gran parte della propria vita. Si va a caccia di  “like” che ci diano la sensazione di avere pubblicato qualcosa di interessante come se ognuna non lo fosse indipendentemente  da quello che condivide.

Tutto questo non fa altro che denotare una profonda insicurezza, una bassa autostima e soprattutto un forte bisogno di consenso.

Nelle sessioni di coaching, quando lavoro con libere professioniste o ragazze che iniziano ora a promuovere la propria attività online, quello che sottolineo da subito e con i like, non mangi! Sicuramente l'algoritmo di Facebook agevola post  sotto il quali ci sono interessanti interazioni, condivisioni e commenti. 

Ma non è questo il tema!

Il tema è che la tua autostima deve rimanere invariata, immutata, intatta,  indipendentemente dai like che ricevi o che non ricevi quando pubblichi o quando scrivi. 

Tu sei molto di più di un like!

Il confronto con gli altri è una delle attività più praticate e al tempo stesso più rovinose. Confrontarsi con gli altri è un gioco nel quale si perde sempre, sia quando ci sentiamo superiori, sia quando ci sentiamo inferiori o crediamo che ci manchi qualcosa rispetto ai nostri amici e conoscenti.

 I social media acuiscono a dismisura questa dimensione, perché alimentano di continuo il confronto, ma nel modo che è sempre a noi più sfavorevole.

Il confronto con gli altri è sempre perdente!

Il confronto con gli altri, specie sui social, è impari per natura. Di noi sappiamo tutto, e abbiamo ben presenti le delusioni, le sconfitte, i dolori, le frustrazioni.  Degli altri vediamo solo le cose migliori, quelle che hanno deciso di rendere  pubbliche.  Nessuno posta su un social la litigata col proprio partner, l’esperienza frustrante sul lavoro, i risultati scolastici deludenti, le domeniche pomeriggio passate da soli ad annoiarsi in casa. Dunque dobbiamo essere consapevoli del fatto che negli ultimi anni è successo qualcosa di importante, si è affermato un trend che ci coinvolge direttamente. Anche chi è meno presente sui social non può sfuggire più di tanto a questo clima, perché nella società non esistono camere stagne, tutto e tutti sono interconnessi ed è molto difficile chiamarsi fuori, quando ci sono dei problemi.

Se ci sentissimo veramente sicure di noi stesse, non cercheremmo il confronto con gli altri, che è spesso figlio dell’insicurezza. Anche le persone più importanti, ricche e arrivate si sentono insicure. Anche se sei al top, c’è un top ancora più top verso cui guardare. Chi ha il potere e il successo difficilmente si accontenta. La mente che confronta è insoddisfatta per sua natura. 

La mente libera è quella sicura e che vive l’"altro",  come opportunità di crescita in totale fiducia di sé e del proprio valore.

Non sentirci separate.

Accedi al gruppo privato MICAF, l'unica accademia fatta da donne e riservata esclusivamente alle donne. https://www.facebook.com/groups/897439591041344

Noi siamo proprio come le onde del mare, cambiamo di continuo. Stamattina ero arrabbiata e vedevo tutto nero. Oggi ho visto mio figlio e il mondo mi sembra meraviglioso.  In ogni momento siamo continuamente non solo influenzate, ma addirittura determinate da tutto ciò che ci circonda: le persone che frequentiamo, l’ambiente sociale, il cibo che mangiamo, le letture, i contenuti digitali. 

Rinforzare la tua autostima, la fiducia te stessa e imparare come sentirti fiera di chi sei nella certezza che puoi realizzare i tuoi sogni è il modo più sicuro per valorizzare la tua unicità e cogliere l'insegnamento da ogni situazione o persona al netto di confronti, giudizi e aspettative.

Leggi anche https://chiarinigloria.it/leadership-donne-e-vision-la-fiducia/

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Gloria, mental coach per donne.


Come essere donne e imprenditrici?

 

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Cosa significa essere donne e imprenditrici?

Lavorare come mental coach esclusivamente per donne e imprenditrici ed è stata una scelta consapevole e voluta. Grazie alla mia professione noto ogni giorno quanto tutte le donne pur avendo un grande potenziale fanno difficoltà ad esprimerlo. Le motivazioni sono tantissime e molto personali ma i comuni denominatori restano due:

  • la scarsa consapevolezza del proprio valore;
  • la mancanza di un metodo concreto e misurabile.

Nelle sessioni sono ampi i temi su cui lavoriamo ma quello che spesso emerge è la difficoltà  nel capire come fare impresa, come guidare un'attività e come mantenere alta l'attenzione e la motivazione nonostante il cambiamento di un mercato dinamico e a volte ingiusto.

La domanda che più spesso mi sento fare:

“…Cosa significa essere donne e imprenditrice?”

La definizione del vocabolario è la seguente: ”La persona che esercita professionalmente un’attività economica organizzata ai fini della produzione o scambio di beni e servizi”.

Wawooooooo.....

A mio parere è molto limitante, riduttiva, minimalista e fredda; possibile che tutto quello che faccio da molti anni e sempre con la stessa passione, gioia e impegno si possa riassumere in una riga?

Per me è tutto un altro mondo! 

Essere donne e imprenditrici è molto di più!

La mia Azienda è una parte importantissima della mia vita, insieme ai miei affetti e alle mie passioni. Chi esercita una libera professione ed è una donna come me capisce benissimo cosa intendo: quanti sacrifici, quante corse, quanto impegno e quanto desiderio che tutto scorra in modo efficace!

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La mia Azienda ( https://chiarinigloria.it/) mi gratifica e mi fa sentire estremamente libera e consapevole. Sono fiera di quello che ho realizzato fino ad oggi con le mie collaboratrici (Daniela Angelini, Alessandra Puzzilli e due nuove allieve che a breve entreranno nel team Micaf), voglio loro bene e voglio bene a tutte le mie clienti, donne e imprenditrici.

Per me essere donne e imprenditrici significa innanzitutto capire quali strategie e scelte fare per il bene della mia azienda e quindi mi chiedo:

“Come posso sostenere ogni giorno donne e professioniste che come me desiderano realizzarsi, guidare con sicurezza la propria vita personale e valorizzare la propria professione?"

Qual è l'atteggiamento esemplare per essere un'imprenditrice a cui ispirarsi con fiducia?

E per atteggiamento Intendo quello da adottare nella vita di tutti i giorni, quella normale, quando tutto funziona, ma anche quando le cose vanno diversamente da come vorremmo soprattutto in questo particolare momento sociale di forte cambiamento: la tua azienda o la tua professione dipendono da te, dalle tue decisioni, e non solo lei, anche tutto ciò che ti ruota intorno.

Quando ho deciso di mettermi in gioco, quando ho deciso che volevo diventare una libera professionista (è stata una scelta libera e sentita), ero consapevole di assumermi quello che viene definito il “rischio d’impresa”. Mi sono resa conto che avrei dovuto assumermi delle grandi responsabilità, soprattutto nei confronti di altre persone: sarebbero dipese infatti, dal mio modo di fare impresa, anche in parte le sorti di chi veniva coinvolta in modo diretto o indiretto nell’operatività della mia Azienda.

Ho maturato una profonda convinzione e voglio condividere con te la mia idea di donna "Imprenditrice".

Credo che un nuovo tempo, un nuovo terreno, un nuovo raccolto si fondi su una nuova cultura e la parola cultura fa rima con la parola coltura: semina nel nuovo e crea un nuovo tempo.

Credo che la vera donna imprenditrice sia colei che costruisce un’impresa, con l’ambizione di vederla crescere giorno dopo giorno, e di vederla crescere in salute, al fine di generare ricchezza per sé e per gli altri, ma pur sempre con grande senso etico e con grande senso di responsabilità nei confronti delle persone che vengono coinvolte in questo percorso: l’impresa è un anello chiave nell’economia di tutte le persone che le ruotano intorno, quali i clienti, i collaboratori ed i colleghi o soci. La donna imprenditrice non può pensare solo ai propri interessi ma deve pensare agli interessi di tutte quelle persone, perché sono quelle che le permettono di fare impresa, di esistere e di perseguire lo scopo della propria vita lasciando un'impronta tangibile in favore della collettività.

Le donne imprenditrici pensano ai propri clienti.

I clienti rappresentano una parte importante del patrimonio aziendale, quella che comunemente viene definita “il portafoglio”, ma non l’unica. Il compito dell’Azienda è quello di essere al fianco dei propri clienti in ogni situazione, cercando di offrir loro la migliore qualità possibile, il miglior servizio, i migliori consigli affinché il cliente possa trarne vantaggio e costruire a sua volta un’impresa vincente, efficace e solida. In cambio il cliente gli corrisponderà la naturale contropartita, felice di farlo perché sta valorizzando qualcosa che serve necessariamente alla sua causa, che porta inevitabilmente beneficio nella propria vita. Questo permette alla tua attività di crescere.

Saper valorizzare i propri clienti mantenendo loro quello che promettiamo è il primo modo per legittimare la propria credibilità.

L’imprenditrice pensa ai propri collaboratori come alla vera forza dell’azienda.

Le aziende vere sono fatte di persone vere non di numeri, e le vere donne imprenditrici lo sanno. Credo sia compito dell’imprenditrice riservare ogni premura nei confronti delle persone che fanno parte della sua azienda e alla quale dedicano impegno dedizione e passione. Deve poter adempiere ai propri compiti con voglia, con entusiasmo e con serenità. Sono convinta che se l’Imprenditrice è una vera Imprenditrice, seria, e interpreta il suo ruolo con la dedizione del buon padre di famiglia, ogni collaboratore darà il massimo sapendo che ne avrà un sicuro ritorno, sapendo che l’azienda per la quale lavora probabilmente le permetterà di realizzare i propri progetti di vita.

Essere donne e imprenditrici: il valore della comunicazione.

Se vuoi che il tuo interlocutore comprenda correttamente il tuo messaggio, stroncando sul nascere eventuali problemi di comunicazione, ricorda di considerare alcuni fattori.

  • L’empatia: è la capacità di sentire dentro sé stesse le sensazioni altrui, mettendosi nei loro panni. Se riuscirai ad ascoltare e comunicare in modo empatico potrai riuscire facilmente a entrare in sintonia con il tuo interlocutore, riuscendo instaurare un rapporto basato sulla fiducia. Puoi imparare a essere empatica osservando gli altri, un po’ come quando eri piccolo e osservavi gli adulti per capire cosa fare e quale atteggiamento assumere. Sforzandoti di comprendere chi hai davanti, ti poni in modo accogliente, questo significa andare oltre le apparenze, cercare di individuare cosa c’è dietro un gesto o da dove nasce un’opinione diversa dalla tua.
  • L’ascolto attivo: saper ascoltare gli altri vuole dire mettere in atto una modalità di ascolto funzionale, in cui si mostra interesse verso l’interlocutore. L’ascolto attivo, oltre a essere disponibile e attento nel corso del dialogo, comprende alcune azioni specifiche, come osservare, accogliere, partecipare, accettare ed essere sé stesse.

Ascoltare risolve i problemi di comunicazione e incoraggia il senso di famiglia.

Se riesci a instaurare con i tuoi interlocutori un rapporto empatico e li ascolti in modo attivo, puoi ottenere dei risultati importanti, ovvero essere ascoltata ed essere apprezzata. In ogni relazione personale e in ogni discussione lavorativa, azzerando i propri pregiudizi si può sempre arrivare a un compromesso che soddisfi entrambe le parti.
Ascolta, mettiti nei panni dell’altro ed evita di giudicare. Ecco, ora sei predisposta ad entrare in contatto con gli altri.

Una mia cliente, riferendosi al clima che si respira durate i percorsi di formazione Micaf, ha detto che è come sentirsi in una famiglia.  Forse è proprio questo il segreto per vincere come imprenditrice e come leader moderna nella tradizione:

creare quel senso di famiglia che ti qualifica come essere umano ancor prima che come imprenditrice.

Se scegli di farcela, ce la farai! Rinforza la fiducia in te stessa.

La storia ci insegna che esistono e sono esistite persone capaci di affrontare sfide all’apparenza impossibili. Per dimostrare tale assunto basta semplicemente guardarsi intorno. L’esistenza di ognuna di noi è costellata di piccole o grandi difficoltà, tutte abbiamo ostacoli da superare e drammi da risolvere, nessuna escluso. Eppure, alcune di noi sembrano riuscire meglio in questa impresa e vivono, all’apparenza, una vita serena e felice. Come fanno? Se pensi che queste donne siano esentate dai problemi che invece affliggono te, ti sbagli di grosso.

Magari sono costrette ad affrontare sfide più grandi delle tue, ma scelgono di farlo con coraggio, costruendo fiducia nel futuro.

Utilizzo appositamente il verbo “scelgono” perché di questo si tratta. La paura di non farcela è un timore che sfiora tutte prima o poi, ognuna di noi ha il potere di decidere come affrontare ogni situazione: con coraggio o lasciandosi sottomettere. Se  vuoi essere una leader e una imprenditrice a cui guardare con ispirazione e fiducia devi nutrire innanzitutto la fiducia in te stessa e assumerti la responsabilità delle tue decisioni. Fortificare la tua autostima diventa necessario per cavalcare l'onda mantenendo chiara la tua visione. https://chiarinigloria.it/tuo-livello-di-autostima/

Accedi gratuitamente al gruppo privato Micaf e senti la testimonianza di chi già ha conquistato il proprio successo!

https://www.facebook.com/groups/897439591041344

Essere donne e imprenditrici.

Sono convinta che se tutte insieme facciamo degli sforzi e ci aiutiamo, invece di applicare lo “scaricabarile” pensando ognuno solo al proprio “orticello”, le nostre Aziende, che sono dei templi meravigliosi, non verranno trasformate in ospedali in cui curare anziché gioire.

Gloria

 


Leadership, donne e vision: la fiducia

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Leadership, donne e vision: la fiducia.

Una dote fondamentale per una leader vincente: la fiducia. La fiducia è la base di tutto ed è l'elemento che fa da collante in una strategia ben pianificata e programmata.  La fiducia è alla base di qualsiasi relazione lavorativa: è una delle risorse essenziali del capitale di cui una leader dispone.

Come mental coach per donne è chiaro ormai quanto il lavoro del leader è quello di creare le condizioni ideali affinché tutte le professioniste abbiano la capacità e l'attenzione nel valorizzare il proprio potenziale favorendo la loro espressione, le loro capacità e riconoscendo la singola unicità ed il talento di ognuno.

Questo vale quando il leader è fisicamente presente in azienda o nella realtà professionale in cui opera e allo stesso modo quando non c’è o persino quando è uscito definitivamente di scena. Quello che lascia è quello che ha creato: potrà lasciare un' impronta presente anche se fisicamente assente.

Leadership, donne e vision: la fiducia.

La leadership che dà forza è quella che costruisci grazie alla fiducia:
più sai generare e avere fiducia verso te stessa, più ti sarà possibile realizzare la tua vision influenzando e ispirando i tuoi clienti, il tuo pubblico e le persone con cui lavori ogni giorno.
In questo momento storico, dove le distanze sociali sono cresciute , imposte e consolidate è importante riflettere su quanto ora più che mai sia necessaria questa condizione di Fiducia.

La Fiducia diventa alleata sia per influenzare ed eccellere nella tua professione sia come garante delle tue migliori relazioni.

Mi chiedo: quanta fiducia hai in te stessa?
Le leve fondamentali della fiducia sono: empatia, logica, autenticità.

Si riceve fiducia dagli altri quando le persone sentono che vi importa di loro (Empatia), quando si fidano nel vostro giudizio e della vostra competenza (Logica), e quando pensano di interagire con il vostro vero io (Autenticità).
Nel momento in cui la fiducia verso noi viene meno o non fa reali progressi, di solito è perché una delle sue tre basi si è incrinata in noi stesse, si crea quella che viene definita la “falla nel sistema fiducia”. Per diventare un leader bisogna individuare il proprio punto debole nel riuscire a guadagnarsi la fiducia altrui.

 

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Supera le tue carenze e fortifica le tue certezze.

Molte sono le strategie che puoi mettere in campo per fortificare, valorizzare e rinforzare la fiducia all'interno del tuo ambiente sia lavorativo che privato.  Scopriamo in dettaglio le tre leve di cui ti ho scritto poco fa: empatia, logica, autenticità.

L’empatia rappresenta la parte più delicata per la maggior parte dei leader che desiderano coinvolgere, attrarre e convincere. Quando le persone (clienti, colleghi, collaboratori, soci) che il leader vuole influenzare percepiscono che a lei importa più di sé stessa che degli altri, questi non si fideranno abbastanza per farsi guidare.

La scarsità di empatia è presente quando si è impazienti nei confronti di chi ci mette di più a capire le cose, oppure quando si ha fretta di raggiungere obiettivi e risultati. In questo modo perdi di vista il processo e non ti godi il viaggio che è la parte che io personalmente più amo. Nel gruppo privato Micaf in cui lavoro ogni giorno con donne e professioniste, i risultati più eccellenti sono stati possibili grazie alla capacità di rallentare, di guardare, di ascoltare con occhi diversi le persone con le quali ogni giorno ci confrontiamo. L'empatia è sicurezza e accoglienza di quella che è la tua vision.

Leadership, donne e vision: la fiducia. Vuoi migliorare il tuo grado di empatia?

Presta maggiore attenzione al tuo comportamento nei contesti professionali, in particolare quando sono gli altri ad avere la parola. Basti pensare a ciò che accade durante una conversazione con un cliente o con colleghi: all’inizio si è molto coinvolte. Chi però ha nell’empatia il suo punto debole, una volta compresi i concetti in discussione e forniti i propri contributi, comincia a perdere interesse, manifesta meno attenzione, sbircia il cellulare: qualsiasi cosa evidenzia la sua noia o la sua fretta nel concludere l'incontro. Cosa invece è utile fare? Focalizzati non su quello che serve a te, ma sul fatto che le persone possano ricevere ciò di cui hanno realmente bisogno:

è necessario assumerti la responsabilità del bene di chi si è rivolto a te o di chi ha scelto di lavorare insieme a te!

Condividere, restare in ascolto, osservare, portare gli esempi più significativi che rendano chiari i concetti e rimanere in attenzione finché tutti hanno compreso e in modo fiero ti guardano come una guida!

Se le persone hanno poca fiducia verso il proprio leader, perché dovrebbero volerlo al timone?

È quasi impossibile ottenere un simile risultato mentre mandi messaggi o mentre controlli la posta, per cui, metti via i tuoi dispositivi!

Nell'azienda che ho fondato (Micaf https://www.facebook.com/groups/897439591041344), tutte le professioniste sono mie creature e la loro competenza è un valore aggiunto per tutte le donne e le professioniste che si affidano a noi con fiducia e impegno. Nel video è Alessandra Puzzilli che condivide la sua esperienza come risorsa all'interno del mio staff.)

La logica. Quando il problema è la logica il consiglio è di far leva sui dati oggettivi e tangibili! È necessario fondare le proprie posizioni e le proprie strategie su dati solidi, misurabili e verificabili.

Parlare di ciò di sei certa al di là di ogni ragionevole dubbio. Fare impresa non è un hobby ed essere un leader efficace è un privilegio!

La visione degli altri e la condivisione con le proprie persone è per il leader una delle risorse più preziose, ma per potervi accedere deve essere pronto a mostrare che può anche non avere subito le risposte o le migliori soluzioni. Questo spesso suscita resistenze nei leader. Comunicare in modo efficace, sicuro, chiaro e ordinato le proprie idee permette di espandere la propria logica trasmettendo certezza e disciplina: questo genera motivazione e quel senso di appartenenza necessario a sostenere un  team forte e allo stesso modo verrai percepita dai tuoi potenziali clienti come un leader credibile.

Per la maggior parte delle professioniste la difficoltà nel padroneggiare una logica efficace nasce per l'inefficacia con cui si comunicano le proprie idee.

Quando si vogliono esprimere pensieri complessi è necessario partire dall’affermazione centrale e non, come spesso accade, condurre gli ascoltatori in narrazioni pindariche per arrivare al risultato finale. E' necessario che tu abbia chiaro il nocciolo del discorso.

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L'autenticità. Quando le persone sentono di non avere accesso a una visione piena e completa di ciò che sapete, pensate e sentite, allora è probabile che la vostra leva debole della fiducia sia l’autenticità. https://www.youtube.com/watch?v=EbjrV4hW0ZE

Essere autentica richiede coraggio e grande consapevolezza. Essere autentica significa valorizzare il tuo sé e correre il rischio di non piacere a tutti. Diversamente potresti pagare il prezzo di essere percepita come poco credibile!

Negare il proprio sé, anche se talvolta può contribuire a risolvere i problemi sul breve periodo, crea una schermatura artificiale per la fiducia e di conseguenza per la capacità di essere leader. Se le persone percepiscono che il proprio leader sta nascondendo la verità e non è del tutto autentico, sono meno disposte a essere trasparenti nei sui confronti, come invece implica un rapporto di leadership.

Nel contesto attuale che stiamo attraversando e che è in forte cambiamento, la diversità rappresenta una risorsa incredibile e le professioniste capaci di valorizzarla spesso godono, rispetto alla concorrenza, di un forte vantaggio. Come mental coach per donne il mio impegno è costante nel dare strumenti e metodi concreti per evidenziare la propria unicità vincendo la paura del giudizio e il senso di inadeguatezza troppe volte limitanti per la propria realizzazione.

Come esseri umani, preferiamo entrare in sintonia con ciò che abbiamo in comune con le altre persone e tendiamo ad individuare le conoscenze condivise come conferma del proprio valore. Quando hai il coraggio di essere autentica e di mostrare il tuo sé unico, ecco che la tua unicità sommata alla tua autenticità si trasforma in un punto di forza.

Occorre quindi creare condizioni di fiducia che permettono ai membri del team o ai tuoi clienti di esprimere la propria particolare prospettiva ed esperienza: la propria autenticità.

Per raggiungere questo, bisogna porre meno attenzione a ciò che le persone vogliono sentirsi dire e più a quello che ti serve comunicare per il bene delle stesse; tutto ciò con la massima cura e attenzione e in fiducia del fatto che la loro differenza è proprio ciò che potrebbe realizzare sogni comuni e rendere concreta la vision condivisa.

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Leadership, donne e vision: la fiducia. Come mental coach per donne, nel gruppo privato Micaf in cui ogni giorno faccio formazione gratuita a donne e professioniste, il tema dell'autenticità è trattato in modo importante.  E' chiaro che il successo della propria attività professionale dipende dal successo della propria vita personale che a sua volta è il frutto di scelte e decisioni anche coraggiose e fatte in modo coerente e autentico.

https://www.facebook.com/groups/897439591041344

Chi sono i leader autentici?
Sono donne capaci di mostrare i propri limiti e ammettere gli errori, mettendo in secondo piano il proprio ego.

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Quando una donna, una professionista, una manager, una dirigente o chiunque rivesta un ruolo di responsabilità riesce a non separare la propria identità professionale da quella personale si parla di leadership autentica.

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L'autenticità è uno stile di vita.

Donne e leadership: la fiducia. L’autenticità è presente sia in ambito professionale sia nella vita privata. L'atteggiamento della leader è caratterizzato da trasparenza, correttezza, autostima e consapevolezza di sé in tutti gli ambiti.

  • La leader autentica è consapevole dei propri punti di forza, dei propri limiti e delle proprie emozioni. Agisce seguendo gli stessi principi sia in privato sia in pubblico, riconosce i propri errori o le proprie debolezze e le trasforma.
  • La leader autentica è focalizzata sugli obiettivi e mette in secondo piano gli interessi personali e il proprio ego.
  • La leader autentica comunica apertamente con i propri collaboratori.
  • La leader autentica ha la capacità di concentrarsi sugli obiettivi a lungo termine. E' un principio sul quale si basano le strategie professionali mostrando pazienza, tolleranza, fiducia verso sé stessa e rispetto per il lavoro altrui.
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Tu che leader vuoi essere?

Queste sono solamente alcune delle possibili dritte per poter ottenere un buono stato di fiducia, ma non ignorate la cosa più importante: la strada per un empowerment leadership non inizia quando le persone hanno fiducia in voi, ma quando voi iniziate a fidarvi di voi stesse!
Per essere un leader che trasmette davvero forza è necessario individuare i punti che rendono instabile non solo la relazione con gli altri ma anche quelle con sé stesse, quella con te stessa.

Se manchi di fiducia in te stessa o se è debole e facilmente condizionabile, come possono averla gli altri?

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Scopriamolo insieme!

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gloria chiarini, mental coach donna, micaf
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Marketing e donna: la tua fioritura nella cura.

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Il marketing come una pianta che cresce e tu Donna la puoi curare e portare alla massima fioritura.

Marketing e donna: la tua fioritura nella cura. La tua attività di marketing è come una pianta che cresce. Abbine cura e trattala con amore.

Marketing e donna: la tua fioritura nella cura. Adoro questa metafora Sono cresciuta in campagna con i miei nonni. Ricordo quanta pazienza, quanta cura, quanta dedizione e quanta passione nel seminare, coltivare, arare per poi raccogliere.

Il marketing è la cura della tua professione.

Pianificare una strategia efficace è come preparare il terreno.

Prima di piantare il seme ci sono un sacco di cose da fare. Bisogna studiare il punto più adatto valutando tutte le variabili, curare il terreno, togliere le erbacce, mettere del terriccio e magari anche il concime. Se trascuri questi dettagli le piante magari crescono lo stesso, ma come crescono: in sofferenza e al di sotto della loro bellezza. Eppure ti impegni, investi tempo ma poco importa quante ore ci dedichi.

Quello che importa è COME dedichi il tuo tempo.

Marketing e donna: la tua fioritura nella cura. Creare una strategia di marketing è esattamente questo: devi studiare i bisogni della tua attività professionale, scegliere il terreno ideale osservando anche l'erba del vicino non per copiare ma per distinguerti; “ripulire” i pasticci che puoi aver fatto in precedenza anche senza volerlo per superficialità, per paura di intraprendere la via più lunga ma sicuramente più efficace per la migliore fioritura della tua terra.

Marketing e donna: una fioritura nella cura.

Un lavoro lungo, analitico e fondamentale: se hai fretta e lo trascuri resti in balia del maltempo. Metaforicamente possiamo ricondurre il maltempo alla concorrenza, alla paura di non farcela, azzardare senza una pianificazione che ti metta in protezione da delusioni e perdita di tempo e di risorse, seminare piante poco adatte al tuo territorio, aspettarti fatturati o frutti che tardano a sbocciare per mancanza di conoscenza e attenzione.

Per vedere dei risultati bisogna avere pazienza. E cura.

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Anche se parti con una piantina e non necessariamente dal seme, non è che dopo due giorni mangi un pomodoro.

Allenati alla pazienza: mettiti l’animo in pace, da quando è pubblicato il sito, creata la pagina facebook, scritto nel tuo blog o partita la campagna AdWords, goditi il viaggio: passerà un po’ di tempo prima che arrivino nuovi clienti.

Iniziare a “vendere” è come quando spunta la piantina: non hai finito ma è l'inizio!

La piantina è finalmente solida, le radici hanno attecchito e i frutti sono spuntati. Ma non è che tu smetti di darle l’acqua o controllare che non abbia parassiti.

Lo stesso con la tua attività di marketing: non è che una volta che sono avviate puoi sederti e riposare. Adesso inizia la fase che distingue una professionista chi vince da una che perde! Devi continuare a seguire tutte le attività, rispettare gli impegni, il programma e soprattutto monitorare i risultati. Questo rende la tua strategia misurabile e migliorabile!

I risultati, come i frutti, vanno gustati con calma. E analizzati.

La prima fragola è pronta. La cogli con delicatezza, la pulisci e ti prendi tutto il tempo per gustarla con calma. Se ti sembra troppo acquosa, magari darai meno acqua alla pianta. Lo stesso atteggiamento è da applicare con i primi risultati della tua attività: innanzitutto goditeli e mentre lo fai, analizzali. C’è SEMPRE un'indicazione per migliorare il lavoro fatto.

Come le piante, alcuni prodotti/servizi hanno la loro stagionalità ma...

Per quanto tu ti impegni, in inverno i pomodori non crescono (e se li fai crescere in serra non sanno di niente).

Lo stesso: se vendi gelati, non è che sotto la neve, a gennaio, ne venderai moltissimi, anche con la migliore pubblicità. Al massimo puoi inventarti il gelato caldo. Ecco, quello funzionerebbe! MA, puoi sfruttare quel tempo per pianificare, per nuove idee, per generare contenuti di alto valore, per arricchire le tue competenze, per capire come rendere più prospera la stagione successiva!

Anche se sei forte come un albero, non vuol dire che non devi fare niente.

Alcune piante sopravvivono anche se le curi poco: sono forti, perché “la natura vince sempre” (cit.) o perché ormai sono alberi fatti e finiti. Ma questo non vuol dire che devi abbandonarle. Qualcosa potrebbe andare storto: gli alberi cadono, le radici si seccano, il clima cambia.

Lo stesso avviene per le attività molto forti: devi sempre monitorare la situazione, valutare, saper prevedere qualche cambiamento e analizzare quello che hai fatto per capire se è necessario mettere in atto nuove strategie per tornare in carreggiata

Marketing e donna: la tua fioritura nella cura. Se i semi sono pessimi non crescerà nulla.

Se il seme è vecchio, se hai piantato ortica al posto delle more… non otterrai niente. Forse lo noti subito o dopo mesi di duro lavoro. In ogni caso rimarrai con un pugno di erbacce in mano. O nemmeno quelle.

Lo stesso per il marketing: puoi affidarti a geni indiscussi della pubblicità, ma se il tuo prodotto è pessimo o, anche peggio, senti di imbrogliare i tuoi clienti, prima o poi ne subirai le conseguenze (e nel frattempo avrai buttato un sacco di soldi). Nell'accademia che ho fondato in favore esclusivamente di donne e professioniste regna sovrana una regola:

Ti guido col cuore” MICAF : la prima accademia di Coaching per Donne che sentono il forte desiderio di riconoscere il loro valore personale e professionale, contribuendo al bene proprio e al bene di chi amano. Per essere ammessa al mio corso, ti chiedo: coerenza, autenticità e personalità.

https://www.facebook.com/groups/897439591041344

https://chiarinigloria.it/masterclass/

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Il futuro appartiene a chi ha il coraggio di essere differente e di valorizzare il proprio terreno.

Un celebre detto recita:

“Il futuro appartiene a chi ha il coraggio di essere differente”.

Non è possibile ottenere risultati diversi facendo sempre le stesse cose. Hai paura del futuro, hai paura del cambiamento, hai paura di rompere gli schemi e ad essere te stessa nel modo di creare, coltivare e valorizzare nuovi territori e diverse opportunità?

Hai il coraggio di essere te stessa?

Cosa c’entra tutto questo con il fare marketing?

Due sono i motivi:

1) Non puoi ottenere risultati diversi facendo sempre le stesse cose.

Occorre scegliere in modo nuovo e occorre avere il coraggio di farlo! Ma per fare cose diverse serve saper guardare al futuro con occhi nuovi.

Un nuovo tempo, un nuovo terreno, un nuovo raccolto si fonda su una nuova cultura e la parola cultura fa rima con la parola coltura: semina nel nuovo e crea un nuovo tempo.

Non è possibile immaginare il futuro con le convinzioni di pensiero del passato.

E’ necessario liberarsi dalle vecchie convinzioni e sostituirle con nuove. Solo così potrai avere la giusta libertà di pensare, guardare e costruire il futuro.

Riesci a guidare l’automobile guardando solo lo specchietto retrovisore? E allora perché continui a farlo con la tua vita, con il tuo lavoro e con te stessa?

2) Immaginare il futuro spaventa. Il cambiamento spaventa.

Sembra che tutti i pilastri portanti  abbiano perso credibilità e che quindi la paura di un nemico fantasma e sconosciuto sia sufficiente per conservare la situazione di fatto e non cambiare. Questo nemico non è poi così fantasma: nella propria attività come nella propria vita, si manifesta sotto forma di incertezza, paura, ignoranza su ciò che bisogna fare e che non si affronta.

Marketing e donna: la tua fioritura nella cura. Cosa fare? Come fare? Inizia dalle piccole cose.

Inizia da quello che ogni giorno, poco per volta, puoi fare e costruire di nuovo. Il mercato e l'economia non possono spaventarti: siamo noi.

Il significato originario del termine economia (dal greco iokonomia) - era amministrazione della casa, quindi legato alle piccole cose dell'ambiente domestico. Solo con il tempo si è trasferito all’amministrazione della società.

L’economia siamo noi: costruiamo ogni giorno qualcosa di nuovo nella nostra realtà professionale, qualcosa di distintivo, di caratterizzante, di unico. Nelle relazioni con i clienti, nei rapporti con i colleghi, nei rapporti con i fornitori.

TU SEI UNICA ED E' GRAZIE ALLA TUA UNICITA' 'CHE COLTIVI E RACCOGLI LA MIGLIORE FIORITURA.

Ogni giorno puoi coltivare un pezzo del nostro futuro. E' inutile cercare di fermare il tempo: il futuro appartiene a chi ha il coraggio di essere differente.

Coltiva il tuo orto, crea la tua strategia di marketing e abbine cura come fosse la tua casa.

 

Gloria, mental coach per donne e professioniste. Chiamami e ricevi da subito la tua prima sessione gratuita insieme a me. Cell. 328 2560986


Essere egoiste è essere felici?

Essere egoiste è essere felici?

Dobbiamo convincerci a non cambiare strada ogni volta che sentiamo odore di felicità. E' necessario partire da noi stesse e comprendere che la felicità appartiene ad ogni donna ancor prime dei bisogni altrui. 

Essere egoiste è essere felici? La felicità delle donne pare ancora un privilegio legato a retaggi culturali limitanti, nell’epoca in cui i social si adoperano per abbattere come birilli ogni regola. Eppure la libertà della donna, la propria realizzatone e la propria felicità pare ancora essere un ancoraggio dal quale è difficile svincolarsi per prendere il largo e viaggiare verso la propria destinazione: destinazione felicità.

C’è qualcosa di intimamente "sbagliato" in una donna felice, pare. Lo percepisco ogni volta che in sessione mi trovo a lavorare con donne e professioniste intelligentissime ma con profondi sensi di colpa, paure del giudizio e mancanza di riconoscimento. Sono donne buone, generose, dinamiche.

Ma quanto è difficile uscire dal circolo vizioso all'interno del quale,

se ti occupi di te stessa sei egoista?

Una donna felice è una donna egoista, superficiale, pigra, arida. Una donna per sentirsi dire che merita di essere felice e per dirsi lei stessa di meritare felicità deve:

  • dedicare tutta se stessa;
  • essere stanca;
  • sacrificarsi;
  • essere sempre disponibile;
  • dire poche volte "No, non posso...Non voglio.... Non mi piace...Non sono d'accordo.. etc.";
  • deve fare tutto da sola;
  • dimostrare il proprio valore in quanto donna prendendosi cura dei figli, del marito, della casa, del cane, del gatto, delle piante, prendendosi cura di qualcosa, qualunque cosa, altrimenti che donna è.

Le donne che si emozionano sono irrazionali, inaffidabili, fragili, umorali, depresse e troppo sensibili!

Gli uomini che si emozionano invece fanno notizia:  Mark Zuckerberg cambia un pannolino ed è pioggia di like,...ma una donna che cresce suo figlio nella propria casa e sceglie di dedicarsi alla propria famiglia, è SOLO UNA CASALINGA..A VOLTE DEPRESSA mancanza non di un like ma di un riconoscimento!

 

Essere donne felici è essere egoiste? Gloria Chiarini
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Ma la responsabilità della propria felicità è solo nostra! Apri gli occhi!

Finché aspetti che qualcuno o qualcosa ti dia la felicita, essa resterà un sogno.

Ti racconto la storia dello strofinaccio. 

Qualunque donna, anche la più realizzata e determinata, nel momento in cui il marito o il compagno rientra a casa sente il bisogno di farsi trovare occupata, stanca, esausta, affaticata, mai riposata, mai semplicemente appagata. Come se sentirsi appagata fosse una colpa e significasse dire: "oggi non ho fatto niente."

Quindi se non sei stanca, hai cincischiato, zuzzurellato o bambanato per tutto il giorno?

Mia nonna mi raccontava: “quando tuo nonno stava per rientrare a casa, mi tenevo sempre uno strofinaccio vicino in modo che non mi trovasse mai senza far niente”. 

È quello strofinaccio a tenerti lontana dalla tua felicità, a farti lavorare ai tuoi sogni la sera, quando la casa dorme e nessuno ha più bisogno di te. Oppure a farti rinunciare ai sogni! È quello strofinaccio a convincerti che l’unico modo per essere davvero felice è quello di faticare senza sosta.

E' ora di e tornare a guardarti negli occhi.

Quello strofinaccio è sempre in agguato in un angolo della nostra mente.

Essere egoiste è essere felici?

E' ora di superare le tue paure e le convinzioni limitanti che ti impediscono di volare, di brillare, di valorizzare il tuo potenziale e la tua unicità.

Puoi farlo! Puoi fermarti e pensare a te stessa prima di essere esausta, senza bisogno del permesso di nessuno e senza aspettare che qualcuno ti dica "Brava". Credi nei tuoi sogni, fidati delle tue emozioni: sono le emozioni a renderti forte e ogni volta che le nascondi in un fazzoletto o nei sensi di colpa, ti indebolisci.

Impara a restare nella strada ogni volta che senti odore di felicità. 

Non devi prendere lezioni da nessuno. Poi, se proprio ti serve il permesso per essere felice, almeno chiediamolo alla persona giusta, ossia a te stessa.

FELICE SAN VALENTINO DALLO STAFF DEL MICAF, L'ACCADEMIA FONDATA ESCLUSIVAMENTE IN FAVORE DEL TALENTO FEMMINILE

https://chiarinigloria.it/mamme-imprenditrici-e-donne-felici/

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Chiedi la tua sessione gratuita e scopriamo insieme come realizzare i tuoi sogni.  Tel. 328 2560986 - Gloria.

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Autostima: essere donne felici a 50 anni.

 

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Essere donne felici.

Autostima, essere donne felici a 50 anni: spogliarsi a 50 anni, vestire i propri abiti e vivere una vita felice è possibile ?

Sono una donna di cinquant'anni, anzi il 15 Marzo ne compio 51. Quello che scrivo e che condivido con te è un po' la mia storia, è un po' il mio cammino, è un po' il racconto di tutto quello che ho fatto per realizzare il meraviglioso capolavoro che è la mia vita: 

  • una professione che amo;
  • la mia adorata famiglia;
  • e la mia vita che oggi dedico con passione, impegno e rispetto a tutte quelle donne che vogliono come me vivere felici, sentirsi amate e sicure.

Autostima: essere donne felici a 50 anni e vivere il proprio successo è un privilegio. Allo stesso modo richiede coraggio e come cita Spider Man,

da un grande potere deriva una grande responsabilità! 

Se non è così raro “cambiare strada” quando si è molto giovani, è meno frequente decidere di cambiare vita a 50 anni o intorno a quest’età. Considero i 50 anni un momento magico per la propria vita nella quale si è ancora proattive, vivaci e ricche di progetti ma in cui sembra più difficile o addirittura impossibile cambiare rotta per inseguire la propria soddisfazione e la propria gioia.

  • Sei una professionista e vuoi cambiare azienda, settore, o addirittura vuoi realizzare il tuo sogno di metterti in proprio ma ti frena il pensiero del fallimento o di abbandonare un sentiero sicuro per l’incertezza?
  • Sei una lavoratrice, una studentessa e vuoi creare una tua professione valorizzando il tuo potenziale?
  • Oppure è la tua vita privata che senti inadatta, e ti rendi conto che sono state le tue scelte a portarti all’insoddisfazione che vivi oggi, ma temi di cambiare?

Vuoi tutto questo ma sei è bloccata dalla paura del fallimento o dalla paura di abbandonare una via sicura per una via incerta?

Serve sicuramente una strategia, un metodo ed una conoscenza specifica ma serve soprattutto che tu abbia autostima e fiducia in te stessa. 

La felicità come obiettivo di vita.

L’autostima dipende dalla considerazione che noi abbiamo di noi stesse, da quanto noi crediamo nelle nostre potenzialità. Non è una dote innata, ma un processo di costruzione quotidiana. La felicità è un processo di conoscenza, di consapevolezza e di scoperta costante. https://chiarinigloria.it/felicita

Ho sottovalutato il valore dell'autostima fino all'età di 22 anni: sono sempre stata lasciata dai miei fidanzatini, mi è mancata la forza di oppormi a lavori che sentivo mettermi in ombra e che mi facevano sentire insoddisfatta, ho avuto paura nel ribellarmi ad un'educazione limitante e ho subito decisioni altrui anziché esserne protagonista. I miei sogni e i miei desideri passavano spesso in secondo piano: non era importante quello che sentivo. Era più importante quello che per gli altri era giusto. Mancavo di fiducia in me stessa e la cercavo rinunciando a me stessa nella speranza inconscia di avere l'approvazione di chi amavo. Peccato che il risultato era esattamente opposto: non vieni riconosciuta per quello che fai ma per quello che sei.

Quante volte ti è capitato di rinunciare a te stessa per il bene degli altri? Quante volte hai sperato di ricevere attenzione, amore e riconoscimento facendo per gli altri ancor prima che per te? Hai mai pensato a quanto è importante avere fiducia in te stessa e rinforzare la tua autostima?

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Ho sofferto di disturbi alimentari: vivevo con la sensazione di sentirmi diversa e sola.  Ero fortemente in sovrappeso e le mie amiche molto più belle di me sin dall’età di 16 anni.

Eppure dentro di me ardeva il fuoco: volevo liberarmi da catene, godere della bellezza della vita e delle infinite opportunità che sentivo di avere. Le domande che risuonavano in  me erano le stesse ogni giorno:

  • perché è così difficile vivere felice? Come mai le persone non mi capiscono? Perché il mondo è così diverso da me?  

Eppure sentivo di meritare la felicità. Sentivo di essere speciale. Ma mi sentivo sola. 

Un giorno ci si sente belle e sicure, il giorno dopo si sprofonda nella tristezza e nella sfiducia totale, evidenziando solo quello che non va di noi e mettendo in discussione ogni area della propria vita. Grazie ai lavori che svolgo ogni giorno con decine di donne e di professioniste noto come la mancata realizzazione dello scopo della propria vita è alimentata dalla mancanza di autostima e di fiducia in sé.  

Autostima, essere donne felici a 50 anni. I dubbi, le angosce e la convinzione di non avere tutto quello che ci serve per poter creare bellezza, armonia, successo, sicurezza, importanza e felicità nella propria vita creano un effetto boomerang generando esattamente ciò che alimenta la paura: il fallimento della propria vita. 

Invece, quando si lavora sui propri blocchi si scopre che il potenziale presente in ogni donna è al di là di ogni ragionevole dubbio: il segreto è proprio in quella fiammella che arde ma che è soffocata dalla paura del giudizio dei sensi di colpa e dalla solitudine.

Investire nella propria autostima a 50 anni è la chiave per vestirsi di felicità propria.

 

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L’autostima dipende dalla considerazione che noi abbiamo di noi stesse, da quanto noi crediamo nelle nostre potenzialità. Non è una dote innata, ma un processo di costruzione quotidiano. Ecco perché per avere una buona autostima è importante accrescere e confermare la fiducia verso se stesse, e anche se è normale oscillare e avere dei momenti no, ritornare al centro di noi stesse e incoraggiarsi tutti i giorni è la chiave per sentirsi felici, realizzate e spogliarsi di abiti scomodi, sbiaditi, stretti e vecchi. 

Bassa autostima a 50 anni.

Il 15 Marzo compirò 51 anni e sto vivendo il momento più bello, più straordinario e più felice della mia vita.

Non voglio dirti che è stato facile.

E’ stato il frutto di tanto lavoro, di studio, di decisioni coraggiose, ma soprattutto ho fatto spazio a quello che era buono per me, rinforzando i miei talenti, focalizzandomi sui miei obiettivi e nutrendo ogni giorno la fiducia in me stessa e la mia autostima. E' il lavoro che oggi pratico con decine di donne che come me, vogliono affermare la propria vita in difesa della propria individualità e con totale amore e rispetto verso la vita.  

Se ce l'ho fatta io ce la puoi fare anche tu. 

Autostima, essere donne felici a 50 anni: i motivi per cui una donna ha scarsa stima verso di sé sono tantissimi. Quasi sempre l'ambiente familiare in cui cresce ha un condizionamento importante. Solitamente le donne dai 50 anni in su si sono dovute confrontare con figure maschili svalutanti e castranti. 

Io stessa all'età di 15 anni anziché esaudire il mio forte desiderio, che era quello di studiare lettere per poter poi insegnare in una scuola superiore, ho dovuto adattarmi ad un istituto tecnico che sicuramente mi ha dato un diploma, ma mi ha chiuso in una gabbia limitando la possibilità di esprimere me stessa, il mio potenziale, la mia vera natura e la mia indole. 

Oggi sono grata a quegli anni: ho ricevuto una formazione e un'istruzione eccellente. Quello che ho voluto fare successivamente è capire come trasformare quella situazione in un'opportunità e alimentare, nutrire e perseguire il mio forte desiderio di insegnare, di educare, di guidare. Oggi quel sogno è stato realizzato in altra forma, con una maturità diversa, con una conoscenza diversa e proprio grazie all'esperienza dei miei cinquant'anni. 

Ho perseguito il mio sogno e all’età di 41 anni ho deciso. Anziché chiedermi mille perché mi sono chiesta come potere, come fare, come ottenere quello che volevo. Ho sempre preferito agire anziché piangermi addosso.

Ho sempre pensato di aver poco tempo a mia disposizione e questo mi spronava nel decidere anche quando le condizioni erano sfavorevoli. Questo mi ha guidata e motivata nell'investire anche quando non potevo: il tempo corre troppo veloce.

Tu sei pronta a fare lo stesso? 

Maggiore autostima per chi è giovane.

Se invece sono ragazze e donne giovani ad avere scarsa autostima le cause si possono rintracciare nel confronto con i modelli che questa società propone, che le porta a pensare di dovere dipendere da un’idea di perfezionismo in tutti i ruoli della loro vita: professionista, amante, madre. Sono questi modelli promossi dai social, dalle reti e dai più innovativi canali di comunicazione che parlano di bellezza, di moda, di successo, di soldi facili, etc. In questi ambiti, la donna deve sempre essere super performante. Cosa che naturalmente non aiuta. Pensiamo ora ai social. Oggi se vai a cena ti fai il selfie con le amiche, poi esci con il fidanzato e scatti un altro selfie. Oppure cambi e aggiorni la tua immagine su Facebook, Instagram e Twitter. C'è di fatto un’ostentazione del proprio corpo che poco nutre la propria autostima ma alimenta l'idea che per valere bisogna piacere.

Tutto questo ha un impatto devastante sul livello di autostima delle giovani donne che si convincono di dover dipendere da un'idea di perfezionismo in tutti i ruoli e in tutti gli ambiti della propria vita, sia quello lavorativo che in quello relazionale e genitoriale. 

Si ha la sensazione che la donna debba essere sempre più performante e sente talvolta necessario mantenere quel passo avanti all'uomo quasi a voler difendere il proprio spazio, come se questo non le spettasse di diritto.

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Accettare che la propria bellezza con gli anni possa sfiorire, ma che questo non voglia dire perdere la propria individualità e la propria unicità, è il lavoro più intimo, profondo e intelligente che una donna possa fare per mantenere il proprio spazio trasformando l'autostima in un'alleata fedele e sicura. 

La perfezione è solo un'illusione. Autostima, essere donne felici a 50 anni: quando cominciano ad accettarlo e a riconoscere che è il limite più grande per poter davvero evolversi e diventare le donne che tanto desiderano, la vita stessa si trasforma in un'avventura in cui Tu sei la vera protagonista.

Bellezza e verità.

L'autostima femminile passa sicuramente attraverso l’aspetto fisico, ma anche attraverso le proprie competenze e abilità. 

Un'alta autostima passa anche attraverso l'amore e il piacere verso il proprio aspetto fisico. Allo stesso modo un'alta autostima si fonda sulla sicurezza delle proprie competenze e delle proprie abilità.

A 22 anni soffrivo di disturbi alimentari ed ero in forte sovrappeso: mi coprivo con maglioni lunghi extralarge. Indossare jeans era molto difficile. Il jeans, per quanto sia un indumento semplice, per chi è in sovrappeso è davvero tanto scomodo e impietoso. Mi vergognavo a mettermi in costume e mi sentivo controllata ogni volta che sedevo a tavola: Il cibo era diventato il mio più grande nemico. Ero bravissima a scuola, ma mai abbastanza per quello che io avrei voluto e per quello che io mi aspettavo da me stessa.

Avevo paura di deludere, di essere tradita, di restare da sola.

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Credo che in quegli anni sia stato determinante l'amore della mia mamma che nonostante il mio cambiamento fisico in età giovanile che mi creava forte disagio (da 49 kg ero salita a 66 kg in pochissimi mesi) rinforzava in me la convinzione che avrei potuto fare e realizzare qualsiasi cosa. 

Sì, ad oggi credo che sia stata lei la mia grande salvezza. Il suo amore, la sua dolcezza e la sua presenza nei momenti di maggiore difficoltà sono stati motivo di fiducia verso la vita.

Lei è stata contagiosa per la mia formazione, per la mia genitorialità e per la mia professione.

Ad oggi, nei lavori più importanti di coaching in cui l'autostima è il centro del percorso di ogni donna, mi rendo conto che sicuramente le strategie e il metodo Micaf che ho fondato sono efficaci, concrete e sicure. Allo stesso modo è prezioso l'amore che riservo in ogni percorso e verso ogni donna che con fiducia si affida a me e al il mio staff formato esclusivamente di donne. https://www.facebook.com/groups/897439591041344

Come capire il basso grado di autostima?

Quali sono i segnali che devono far capire a una donna che non si vuole abbastanza bene, che non si stima abbastanza?

Il primo segnale di scarsa autostima è quello di accettare lavori o relazioni sentimentali rinunciando alla propria dignità, alla propria felicità e alla propria indipendenza. Delegare la realizzazione della propria vita ad un uomo, ad un lavoro, ad un compagno o al fatturato della propria professione equivale a perdere la libertà di decidere, di vivere in modo pieno e di valorizzare se stesse indipendentemente da persone o situazioni esterne.

Quello che chiedo ogni volta che inizio la prima sessione di qualsiasi percorso di trasformazione di coaching targato Micaf è:

  • come puoi essere così presuntuosa da amare gli altri ma così sleale da dimenticarti di te stessa?
  • Come puoi dare amore se non lo pratichi verso te stessa?
  • Come puoi ispirare con l'esempio ancor prima che con le parole?

Essere donne felici a 50 anni. Diventa "LA" donna che desideri.

E solo attraverso l'amore che hai verso te stessa che puoi dare il meglio a chi ami e diventare un punto di riferimento coerente e autentico nel mondo. 

E' sicuramente il passo meno semplice ma resta quello più vero, quello più coraggioso, quello che ti permette di diventare la donna che desideri essere. Ti capisco se fai fatica. Quando decisi di separarmi per la seconda volta, la mia professione non era ancora ben avviata. Nonostante stessi lavorando già da tanti anni ancora non avevo strutturato un'azienda con un metodo ordinato e disciplinato. I miei figli da poco si erano iscritti all'università. 

Eppure ero certa di una cosa: per esercitare questa professione, per avere il privilegio di guidare altre vite e per dar forma e sostanza alla mia vita era importante decidere in modo coraggioso. Sentivo che questo mi avrebbe ripagato e così è stato.

  • Le scelte fatte hanno fortificato la fiducia in me stessa.
  • Ogni passo conquistato è stato un passo che ha rinforzato la mia autostima.
  • Ogni conquista smarcata è un riconoscimento a quello che io ho sempre creduto e sostenuto: ognuna di noi ha il potenziale per poter rendere la propria vita magnifica e benedetta.

Ma tutto parte da te, da quanto ti senti sicura, da quanta fiducia hai in te stessa e dal livello della tua autostima.

Quali conseguenze ha la scarsa autostima sulla vita professionale?

Essere una professionista, una titolare d'azienda o una lavoratrice responsabile della propria attività, oggi pare essere un'impresa nell'impresa.  I 1000 impegni quotidiani legati spesso alla responsabilità in quanto genitori o in quanto compagni di vita rende tutto più complesso, ma allo stesso modo dovrebbe essere molto più stimolante e motivante. Invece, la più parte delle volte accade che la scarsa motivazione genera scarsità di risultati e di conseguenza bassa scarsità di stima. 

Generare un circolo virtuoso all'interno del quale produrre atteggiamenti, pensieri e azioni efficaci per ottenere i migliori risultati si dimostra la formula vincente al fine di nutrire la propria autostima per fortificare la fiducia in se stesse. 

È possibile rinforzare l’autostima? Come?

L'autostima è un processo continuo, costante di  costruzione, di evoluzione e  di miglioramento verso se stesse. Va alimentata, va nutrita con la passione e pizzicata con la curiosità, va consolidata e fortificata attraverso il raggiungimento di piccoli risultati costanti e quotidiani. E’  l'esperienza che contribuisce a costruire la stima in se stesse.

Non è una competenza che puoi comprare o imparare: la devi vivere se vuoi raggiungere un obiettivo.

Qualunque esso sia, lo puoi contro concretizzare grazie ad una visione positiva di te e grazie alla percezione che tu sei in grado di fare qualsiasi cosa. 

Ma per ottenere risultati devi agire: è l'azione che ti mette nello stato ideale di sperimentare e di ottenere i tuoi migliori risultati se invece rimandi e resti bloccata dalle paure, dal senso di inadeguatezza e del fallimento, come puoi misurare dove sei,  quanto ti manca o cosa ti manca per arrivare dove vuoi arrivare? 

La percezione e l'idea che abbiamo di noi stesse, è dettata dal modo in cui ci confrontiamo. con le diverse situazioni che la vita ci porta. 

Autostima, essere donne felici a 50 anni: se mi fossi arresa ad una scuola che non era la mia, ad un lavoro che non era il mio, ad un matrimonio fatto di dolore e di chiusura, probabilmente ora non sarei qua a scriverti e non farei il lavoro dei miei sogni grazie al quale decine di donne si stanno affermando in modo concreto, ordinato e disciplinato anche a 50 anni! 

Chi crede in se stessa dà più valore alla possibilità di ottenere quello che vuole piuttosto che al risultato. Mentre invece chi ha una bassa autostima valuta l'errore come un fallimento. Ne rimane vittima. E rinuncia.  

Tu a chi appartieni? Sei mossa dal risultato o dalla possibilità di ottenere quello che senti essere tanto importante?

Autostima: essere donne felici a 50 anni: avere bassa autostima significa:

  • mancanza di ambizioni lavorative o di ambizioni al di sotto del proprio potenziale
  • Scarsa motivazione.
  • Difficoltà nella definizione di obiettivi.
  • Difficoltà nel trovare soluzioni efficaci.
  • Arrendevolezza. 
  • Poca motivazione.
  • Una visione limitata a breve termine. 
  • Scarsità di entusiasmo. 

Autostima, donne felicità a 50 anni: una donna che crede nelle sue potenzialità e abilità non si abbatte di fronte a eventuali sconfitte. E' mossa da una forte passione. La passione è un elemento di costruzione, un sentimento proattivo, mentre la bassa stima di sé è un elemento distruttivo. 

Una donna che ha fiducia nelle proprie potenzialità e resiste alle avversità, manifesterà una passione e una capacità di risoluzione nel programmare e nel coltivare sentimenti costruttivi. 

Una donna felice che crede nelle proprie potenzialità e nelle proprie abilità vince perché mossa da una passione che va al di là di ogni ragionevole dubbio. Dico spesso che la passione è un elemento di fortificazione, di resistenza, di soddisfazione, di appagamento e di difesa di un sentimento che è in grado di superare qualsiasi avversità.

Non ci sono donne appassionate (che io conosca) che abbiano scarsa stima di sé.

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L'autostima è un processo continuo e costante di costruzione, di evoluzione e  di miglioramento verso se stesse. Va alimentata, va nutrita con la passione e pizzicata con la curiosità, va consolidata e fortificata attraverso il raggiungimento di piccoli risultati costanti e quotidiani. E’  l'esperienza che contribuisce a costruire la stima in se stesse.

Non è una competenza che puoi comprare o imparare: la devi vivere se vuoi raggiungere un obiettivo.

Qualunque esso sia lo puoi concretizzare grazie ad una visione positiva di te e grazie alla percezione che tu sei in grado di fare qualsiasi cosa. 

Ma per ottenere risultati devi agire: è l'azione che ti mette nello stato ideale di sperimentare e di ottenere i tuoi migliori risultati; se invece rimandi e resti bloccata dalle paure, dal senso di inadeguatezza e del fallimento, come puoi misurare dove sei,  quanto ti manca o cosa ti manca per arrivare dove vuoi arrivare? 

La percezione e l'idea che abbiamo di noi stesse, è dettata dal modo in cui ci confrontiamo con le diverse situazioni che la vita ci porta. 

Se mi fossi arresa ad una scuola che non era la mia, ad un lavoro che non era il mio, ad un matrimonio fatto di dolore e di chiusura, probabilmente oggi non sarei qua a scriverti e non farei il lavoro dei miei sogni che permette di fare sognare altre donne che in modo concreto, ordinato e disciplinato stanno disegnando quello che è il loro destino.

Chi crede in se stessa dà più valore alla possibilità di ottenere quello che vuole piuttosto che al risultato. Mentre invece chi ha una bassa autostima valuta l'errore come un fallimento. Ne rimane vittima. E rinuncia.  

Tu a chi appartieni? Sei mossa dal risultato o dalla possibilità di ottenere quello che senti essere tanto importante?

 

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Gloria Chiarini - mental coach per donne - cell. 32825600986


Mamme imprenditrici e donne felici

 

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MAMME, IMPRENDITRICI E DONNE FELICI.

Uno dei compiti più difficili nella vita di noi genitori è affrontare l’educazione dei nostri figli. Tanti sono i dubbi e le paure che ci tormentano. Il timore di sbagliare, di non saper cogliere l’attimo. Di non essere compresi o ancor peggio di non riuscire a capirli.

Uno dei compiti più complessi nella vita di noi mamme, di noi professioniste (lavoratrici autonome o anche lavoratrici dipendenti)  e di ogni donna che ha dei figli, è proprio l'educazione dei nostri figli. 

Sono tantissime le mie clienti, donne, imprenditrici, titolari d'azienda e dipendenti dei più svariati settori, che soffrono di sensi di colpa, di paura e di dubbi rispetto al modo in cui educano i propri figli.

La mancanza di tempo, la difficoltà nel gestire lo stesso e i 1000 impegni uniti al pensiero della propria attività e soprattutto motivate dalla voglia di realizzarsi, creano senso di inadeguatezza  e di scarsa fiducia rispetto al proprio ruolo educativo e genitoriale:  la paura di non riuscire a capirli, di non essere in grado di aiutarli o al contrario l'ipotesi di essere troppo severe o limitanti sono solo alcune delle conseguenze che generano rapporti conflittuali non solo verso sé stesse ma allo stesso modo verso i propri figli dando vita ad un circolo vizioso all'interno del quale è difficile trovare soluzioni favorevoli per tutti quanti, figli compresi. In questo circolo vizioso la felicità diventa una meta difficile da raggiungere.

E’ possibile diventare delle donne realizzate, delle professioniste appagate e allo stesso modo delle mamme felici, fiere e orgogliose del lavoro fatto verso i propri figli? 

Gloria Chiarini, mamme, donne felici.
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Per far fronte alle proprie incertezze, è necessario riconoscere una serie di principi essenziali da trasmettere ai nostri ragazzi. E’ fondamentale avere chiarezza sui valori importanti per affrontare la vita, quelli che li aiuteranno a divenire dei buoni adulti un domani, quei valori che li metteranno in sicurezza da compromessi e rinunce: la libertà è sicurezza.

La libertà è consapevolezza. La libertà è fonte di gioia e di propria realizzazione.

Per fare fronte alle nostre incertezze, alle nostre insicurezze e alle proprie paure è assolutamente necessario riconoscere una serie di principi essenziali da trasmettere ai propri figli, ma innanzitutto è fondamentale farli vivere noi stesse nella nostra quotidianità: sono i valori importanti per affrontare la vita, quelli che ci sosterranno nel diventare donne e professioniste libere, sicure e capaci di portare valore in ogni area della vita diventando un punto di riferimento per i nostri figli, per i nostri studenti, per i nostri clienti: mamme, imprenditrici e donne felici.

Il lavoro più importante svolto ogni giorno con donne e professioniste che, in preda alle difficoltà di un mercato sempre più competitivo e ad un cambiamento inevitabile sentono l'urgenza di chiarire e riconoscere ciò che può guidarle in modo CONCRETO verso la propria realizzazione professionale e genitoriale è proprio quello di fissare nuove regole, nuovi obiettivi e valori che siano una  guida chiara e sicura. 

Diventa fondamentale lavorare sul senso di riconoscimento che una volta elaborato diventa la chiave per la concreta possibilità di sviluppare il al massimo il proprio potenziale facendosi guidare dai rispettivi valori. 

Mamme, Imprenditrici e Donne Felici.

Noi mamme con il nostro comportamento, fatto di parole, gesti ed emozioni siamo un modello per i nostri figli. Siamo un punto di riferimento da cui loro attingono istruzioni e atteggiamenti nei confronti delle varie situazioni che si trovano a vivere. I nostri figli, grandi o piccoli che siano, si nutrono di quello che vedono e di quello che sentono. Ascoltano, intuiscono, assorbono tutto, anche ciò che trasmettiamo loro inconsapevolmente. 

Per cui diventa importante lavorare su di noi, non solo su quello che possiamo dire e fare al fine di farli crescere in modo autentico e sicuro , ma diventa vincente lavorare su di noi per sentirci veramente donne appagate, realizzate e forti:  tutto quello che noi viviamo, i nostri figli lo assorbono in prima persona. 

Essere e sentirsi delle professioniste felici allo stesso modo delle mamme soddisfatte e ripagate dal ruolo che abbiamo il privilegio di occupare significa innanzitutto avere chiara la strada e le regole che portano in modo concreto ad un risultato! Le azioni e le decisioni che percorriamo ogni giorno, sia in ambito privato che in ambito lavorativo definiscono il nostro stile di vita e definiscono chi siamo noi.

Nel cassetto lasciaci i calzini e le mutande ma tira fuori sogni e progetti, scuoti via la polvere e stendili al sole.

Quello che accade spesso quando lavoro con le mie clienti è che, in preda alla frustrazione di avere un lavoro insoddisfacente o di avere una professione che non ottiene i risultati desiderati, quella stessa frustrazione viene riversata proprio nell'ambiente familiare e i figli sono i primi a pagarne il prezzo, non solo in termini di qualità di vita, ma anche di valori:  perché se noi siamo donne insicure, insoddisfatte, infelici e incapaci di soddisfare quelli che sono i nostri piaceri, i nostri figli a loro volta (che impareranno non tanto dalle nostre parole quanto dal nostro atteggiamento e dal nostro comportamento) replicheranno esattamente quello che noi proponiamo in prima persona. 

I valori sono l'essenza di una buona educazione. Un ragazzo che non applica una serie di principi nel suo atteggiamento, prima o poi perderà fiducia in sé stesso, con effetti negativi sulla propria autostima che a sua volta si riflette nella qualità delle relazioni che si trova a vivere, sia personalmente che professionalmente.

Molte sono le donne che scelgono di fare impresa negli ultimi anni e le mie clienti ne sono la dimostrazione. Tantissime donne, mamme e mogli, donne separate, donne felicemente accompagnate, mamme giovani e meno giovani hanno preso in mano la propria vita, hanno tirato fuori dal cassetto quel sogno che avevano chiuso e al quale avevano rinunciato poiché vittime della paura di non farcela, dei condizionamenti dell'ambiente in cui erano inserite e dal senso di colpa verso la famiglia o verso le persone che amavano.

Oggi hanno scelto SE’ STESSE e in questo modo sono diventate un  esempio concreto a cui ispirarsi, sono  mamme felici, sono diventate delle professioniste sicure e libere da condizionamenti esterni.

Il valore del cambiamento nella vita di una donna.

Grazie al cambiamento che stiamo vivendo, decine di donne si sono fermate per fare il bilancio di una vita che hanno scoperto disallineata con i propri sogni e le proprie aspettative. Nonostante il proprio ruolo genitoriale (fino ad allora considerato un limite) ed educativo si sono messe in moto per creare bellezza e gioia nella propria vita diventando ispiratrici di successo per i propri figli, per i propri clienti, per i propri collaboratori.

Si tratta di donne che hanno ascoltato quella vocina che risuonava come un tam tam da troppo tempo e che chiedeva di realizzare un progetto professionale unico e personale.

Essere mamme e donne imprenditrici non comporta una divisione netta in compartimenti stagni. Essere mamme e imprenditrici comporta l'unione di tutto ciò che ti rende unica: cuore, mente e amore verso la vita. 

I due ruoli possono integrarsi e quando lo intuisci senti tutti i pezzi di te stessa incastrarsi in modo perfetto: tutto assume un ordine sicuro e chiaro.

Le professioniste che sono anche madri trasformano quest’ultimo dono in  un valore aggiunto e in una fonte di completezza delle proprie conoscenze. La nuova leader è forte quando valorizza skills appartenenti alla donna in quanto tale e in quanto madre: l'ascolto, la comunicazione, l'accoglienza, la perseveranza, l’empatia e la determinazione nel contribuire in modo unico al bene del prossimo.

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Tutto questo è Donna.

Tutto questo è Madre.

Tutto questo è Magia.

Tutto questo è Mamme, imprenditrici e donne felici.

I valori vincenti per una donna, una mamma ed una professionista felice?

La regola è che non c’è una regola!

Al di là delle scelte personali, legate a fattori culturali o educativi sono convinta (grazie alla mia esperienza e al lavoro fatto con decine di donne e professioniste), che alcuni valori sono indispensabili, per rendere la propria vita eccellente e per ispirare in modo concreto i nostri figli con il solo desiderio di farli diventare uomini e donne felici. 

L’obiettivo è aiutarli a non perdersi.

LA GENTILEZZA.

La gentilezza è un valore che viene appreso, che si impara, che non si eredita. I bambini, già da piccolissimi, dovrebbero imparare a essere gentili nei confronti di chi li circonda e il nostro esempio non può che aiutarli. Fai una verifica: nel corso della giornata sei più gentile o arrabbiata, sfiduciata e stanca oppure creativa e ottimista? 

I figli respirano l’aria dell'ambiente in cui studiano o crescono: è la sola variabile costante nell’equazione della vita.

Se sei arrabbiata o delusa come puoi insegnare l'ottimismo e aprire la porta della speranza? Se sei arrabbiata o delusa come puoi generare soluzioni efficaci per la tua professione?  Gestire il tuo stato emotivo diventa la formula vincente per creare un circolo virtuoso all'interno del quale produrre soluzioni utili e favorevoli!

IL RISPETTO.

Il rispetto inteso come empatia, come accettazione dell’altro, come capacità di ascolto, anche quando non condividiamo le scelte o le opinioni di chi ci sta accanto. Insegnando ai ragazzi a mettersi nei panni dell’altro trasmetteremo loro la possibilità di costruire vere amicizie. Allo stesso modo l’accoglienza e l'empatia sono skills preziose nel tuo lavoro. Come ti poni verso i problemi dei tuoi figli? Sai ascoltare? Come ti poni con i clienti? Sai intuire i bisogni del tuo interlocutore? Sai comunicare e veicolare il giusto messaggio in modo chiaro e persuasivo?  Ti senti sicura e vieni ripagata in modo adeguato? Senti che i tuoi figli hanno fiducia in  te e noti come la loro vita scorre serena e sicura? Nulla è a sé: lavoro, vita privata, successo e ricchezza sono disegnate dal tuo atteggiamento e da quanto ti senti capace e aperta al cambiamento. 

L’AMICIZIA.

Uno dei valori più importanti che un bambino deve sviluppare già dall’infanzia è proprio l'amicizia. Imparare a fare amicizia, ma soprattutto sapere come prendersi cura degli amici, come mantenerli nella vita. Il nostro esempio più che mai fa la differenza: se non crediamo nell’amicizia, se non sappiamo fidarci o affidarci a chi ci tende la mano, difficilmente riusciremo a trasmettere ai nostri figli questo principio vitale. Se lavorativamente siamo incapaci di costruire relazioni sane e durature, se ci sentiamo sempre quelle che “danno” e che non ricevono difficilmente sapremo trasferire il valore dell’amicizia ai nostri figli mantenendo il rispetto verso sé stessi e superando la paura di restare da soli o di sentirsi al di fuori “del gruppo”.

LA PERSEVERANZA E LA FIDUCIA IN TE STESSA COME DONNA E IMPRENDITRICE FELICE.

Per aiutarli ad affrontare i primi ostacoli, dovremmo trasmettere ai nostri figli il valore della perseveranza, inteso come impegno costante. Il coraggio di prendere decisioni importanti,  la voglia di imparare per migliorare, l’energia rivolta alla ricerca di soluzioni anziché arrendersi e rinunciare.

Dovremmo insegnare loro che ci sono cose importanti per cui è bene lottare, per vivere e non sopravvivere.

Allo stesso modo diventa un pilastro portante avere fiducia in sé stesse. Troppe volte nelle sessioni di coaching, lavoro con donne e professioniste la cui mancata fiducia in sé stesse è causa a sua volta di mancati risultati, di rassegnazione o di convinzioni limitanti: non sono capace, sono troppo vecchia, sono troppo giovane, chissà poi la gente cosa pensa di me, meglio poco che niente, etc.. e nel frattempo quel niente è fonte di frustrazione e infelicità.

Come puoi insegnare ai tuoi figli, ai tuoi clienti, ai tuoi collaboratori ad avere fiducia in sé stessi se tu stessa sei vittima di insicurezza e confusione?

L'AUTOSTIMA.

Uno dei valori più importanti da trasmettere ai nostri figli è l’autostima. E’ importante aiutarli a credere in se stessi, nelle loro capacità come singoli individui incoraggiandoli a fare amicizia, ad accettare i cambiamenti, ma soprattutto ad essere più autonomi, senza aver paura del mondo circostante. Un bambino troppo protetto continuerà a sentirsi “dipendente” e insicuro, non riuscendo a capire come muoversi da solo sentendosi “perso”.

Trasmettiamo invece loro coraggio, gratificandoli e lodandoli per i loro piccoli grandi successi! Spieghiamo loro che sbagliare non è un male, ma un’opportunità per diventare adulti migliori.

Ma tu credi in te stessa? Hai autostima? Ti senti sicura? Essere mamme, imprenditrici e donne Felici è possibile!

Quello che mi sento di dirti con sicurezza come donna e imprenditrice felice, è di mantenere alta l'attenzione verso  quel piccolo sogno che è lì accantonato. 

Nel cassetto lasciaci i calzini e le mutande ma tira fuori sogni e progetti, scuoti via la polvere e stendili al sole.

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- Gloria Chiarini -


Gloria Chiarini

Mental Coach per donne e imprenditrici

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