#2021MICAF - Obiettivo Donna.
LASCIA ALLE SPALLE QUELLO CHE NON TI STA PIÙ' BENE E SCOPRI COME VIVERE LA VITA DEI TUOI SOGNI!
#2021 MICAF: OBIETTIVO AUSTOSTIMA.
In che modo migliorare la tua autostima migliora la tua vita?
In che modo fortificare la tua autostima, ti rende una Donna capace di prendere decisioni importanti?
In che modo alimentare la tua autostima, ti fa sentire sicura?
In che modo puoi guardare al tuo futuro con fiducia puntando sulla tua autostima?
Se dai poco valore a te stessa, puoi essere sicura che il mondo intorno a te non giocherà al rialzo!
Quando sei ben consapevole del tuo valore, niente e nessuno riuscirà a limitare LA TUA LIBERTÀ'.
Il primo Modulo Micaf #2021 - OBIETTIVO AUTOSTIMA, è IL MODULO PER ECCELLENZA CHE RISPONDE ALLE ESIGENZE DI DONNE E PROFESSIONISTE che vogliono rafforzare e migliorare la loro autostima: è nato proprio in seguito alle loro richieste e ai loro costanti e straordinari miglioramenti nei percorsi Micaf.
Il 2021 e quelli che verranno saranno gli anni della riscossa, della riscoperta delle nostre potenzialità e mi auguro che siano anche gli anni in cui finalmente ogni donna potrà trovare la sua strada nel mondo.
Per proseguire il proprio percorso di consapevolezza e coltivare il proprio talento, con lo scopo ultimo di metterlo a servizio nostro e di chi a sua volta sta cercando aiuto e supporto nel suo cammino di vita, ho creato una realtà tutta al femminile in cui ogni donna ha la CONCRETA POSSIBILITÀ' DI TROVARE IL PROPRIO SPAZIO. Grazie al valore aggiunto chiamato DONNA, e grazie alle richieste di tantissime professioniste e non, ho strutturato un percorso all'interno del Micaf che si dedica in modo specifico al MIGLIORARE LA TUA AUTOSTIMA.
Se anche tu senti che è arrivato il momento di invertire la rotta e vuoi un modo per realizzarti puntando su di te, sono orgogliosa ed entusiasta di presentarti il nuovo percorso Micaf #2021 - OBIETTIVO AUTOSTIMA.
#2021 OBIETTIVO AUTOSTIMA FA PER TE SE:
- senti l’esigenza di un cambiamento evolutivo e una maggiore conoscenza votata all’azione;
- vuoi migliorare la comunicazione con te Stessa e con gli altri;
-
vuoi ottenere risultati sicuri ed eccellenti insieme ai meritati riconoscimenti;
- senti l’urgenza di liberarti da paure, sensi di colpa e frustrazioni personali e professionali;
- vuoi prendere decisioni coraggiose;
- vuoi sviluppare il tuo potenziale inespresso;
- senti che è arrivato il TUO MOMENTO!
#2021 MICAF - OBIETTIVO AUTOSTIMA ti permette di:
- SUPERARE LA PAURA DI NON FARCELA DIVENTANDO SICURA DI TE STESSA
- RINFORZARE LA PIENA FIDUCIA DI TE STESSA
- CREARE RELAZIONI PIÙ’ SODDISFACENTI CON TE E CON GLI ALTRI
- IMPARARE AD AMARE TE STESSA E IL TUO CORPO
- MIGLIORARE LA TUA COMUNICAZIONE PER VIVERE RELAZIONI MIGLIORI
- IMPARARE COME RISOLVERE CONFLITTI PERSONALI E PROFESSIONALI
- CHIARIRE I TUOI OBIETTIVI
- IMPARARE COME GESTIRE I TUOI STATI D’ANIMO
- CRESCERE E AFFINARE IL TUO SUCCESSO DI DONNA E DI PROFESSIONISTA REALIZZANDO LO SCOPO DELLA TUA VITA
- TROVARE IL CORAGGIO DI PRENDERE DECISIONI IMPORTANTI
- SAPER ACCEDERE AL TUO “STATO GENIO”: LE TUE MIGLIORI RISORSE, QUELLE CHE TI RENDONO UNICA
- MIGLIORARE LA TUA INTELLIGENZA EMOTIVA
Approfittane per scoprire il percorso che può realmente migliorare e dare valore alla tua vita personale e professionale: FAI SPAZIO E RAFFORZA LA TUA AUTOSTIMA!
Ti ho riservato un' opportunità di grande valore e dovrai essere veloce perché l’iscrizione è riservata ad un massimo di 10 allieve.
TI ASPETTO DALL’ALTRA PARTE!
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Lo stile di vita "Calimero"
LO STILE DI VITA "CALIMERO"
IL PESO DEL VITTIMISMO
In che modo vincere il vittimismo migliora la tua vita?
Capitano tutte a te? Allora soffri della Sindrome di Calimero!
La Sindrome di Calimero è una particolare forma di vittimismo che predispone a credere che ogni cosa ti sia avversa e che alla fine capitino tutte a te.
E’ un atteggiamento che porta a vivere con forte ansia, che ti fa sentire vittima degli altri e del destino e che ti porta a vivere in balia degli eventi.
E' vero, capita a tutte noi di sentirci a volte perseguitate dalla sfortuna e di sentirci fragili e senza più speranza. Di credere che la vita si sia accanita contro di noi e di sentirci giù di morale, insoddisfatte e incapaci di vedere un futuro diverso! E' bene ricordare che tale sensazione è passeggera e che se elaborata, ci porta poi ad affrontare con rinnovato coraggio anche le esperienze più sfidanti.
E per elaborata non intendo solo superata, MA accolta,"digerita" e lasciata andare!
Questa condizione di sentirsi sempre vittime di torti e ingiustizie, influenza fortemente le relazioni affettive e lo stile di vita.
Secondo un recente sondaggio pare che sia un disturbo sempre più diffuso e colpisca circa il 70% della popolazione.
La Sindrome di Calimero colpisce le donne con bassa autostima, che sono insicure, che hanno poca fiducia in sé stesse e che hanno l'abitudine alla rinuncia per paura del fallimento, della delusione, del giudizio o del senso di colpa.
SINDROME DI CALIMERO: come riconoscerla e affrontarla.
Ci lamentiamo del nostro aspetto fisico, del lavoro, del posto dove viviamo, della vita che conduciamo, della nostra condizione economica o del nostro partner.
Ci sentiamo perennemente insoddisfatte e continuiamo a lamentarci senza però fare nulla di concreto per cambiare in meglio le cose. Anzi ci lasciamo andare a una sterile autocommiserazione che non porta alcun beneficio se non quella di perdere l’opportunità di VIVERE.
Questo stato può durare qualche momento oppure periodi molto lunghi, entrando a far parte della nostra NORMALE personalità e condizionando così le nostre azioni quotidiane e la nostra vita,
trasformandosi in un vero e proprio STILE DI VITA.
In buona sostanza, la Sindrome di Calimero è l’insieme dei comportamenti che derivano dalla convinzione di essere sfortunata e determinano un atteggiamento mentale che crea dei limiti e inibisce l’intervenire concretamente sui problemi, limitando ad accontentarci nel vivere una vita DIVERSA DA QUELLA CHE VORREMMO.
SINDROME DI CALIMERO: QUANDO ALLARMARTI?
Scopriamolo insieme!
Grazie alla mia professione, sono certa di quello che ti sto per svelare!
Alla base c’è una bassa autostima che si manifesta con sensazioni di inadeguatezza, di fragilità e timore nell’affrontare nuove situazioni, talvolta perfino paura nell’esprimere le proprie opinioni e subendo le critiche, come se tutto ciò che fosse al di fuori di noi fosse più importante di quello che invece vibra dentro di noi da quando veniamo al mondo.
Sono caratteristiche le frasi del tipo: “Perché capitano tutte a me?”, “Ci rimetto sempre io”, “E’ sempre colpa mia” “Nessuno può aiutarmi””Sono sfortunata”.
Spesso veniamo colpite duramente dagli eventi della vita. A chi non è capitato di sentirsi vittima? Certamente a tutte è successo almeno una volta di sentirsi il bersaglio di situazioni negative e avere vissuto un profondo senso di ingiustizia. Questo sentire talvolta, ha origini legate all'infanzia.
La più parte delle volte, mi trovo a seguire donne in età adulta, che soffrono ancora l'assenza di affettività da parte dei genitori, sentono la mancata gratificazione rispetto ai risultati ottenuti sia in ambito professionale che personale; sono tormentate dalla sensazione di non essere e di non fare abbastanza e, affrante da quel bisogno di amore che ci portiamo da quando veniamo al mondo, decidono e si muovono nella loro vita condizionate da quello stesso bisogno che troverebbe appagamento migliorando la fiducia in sé stesse, fortificando i loro talenti e sviluppando il loro potenziale.
Nella Sindrome di Calimero, il vittimismo giunge sino all’esasperazione, la continua lamentosità diventa sproporzionata e influenza negativamente la personalità portando alla frustrazione e all’insoddisfazione, oltre che alla solitudine perché come dico ogni volta che lavoro con una donna:
le persone amano stare con le persone felici!
L’atteggiamento di vittima in cui ci si identifica diviene un meccanismo di pensiero costante nell’affrontare la vita e determina continui insuccessi di cui poi potersi lamentare, senza fare niente per cambiare. Per la serie: se non hai nulla di cui lamentarmi, non hai nulla da raccontare perché nel frattempo hai perso l’abitudine di godere delle cose belle della vita.
Il pensiero molto negativo verso se stesse è tipico della Sindrome di Calimero. Prevale la credenza che come al solito ci saranno degli ostacoli e non si riuscirà a concludere niente.
La motivazione viene perduta e allo stesso modo, la determinazione nel voler realizzare quello che per noi è importante, sbiadisce facendoci perdere in partenza.
L’atteggiamento che scegli di adottare, influenza anche le relazioni, che ovviamente, vittime del tuo vittimismo, falliscono.
Ripeto:
le persone amano stare con persone felici!
Questo atteggiamento viene spesso adottato per attirare l’attenzione su di sé e avere la benevolenza degli altri. In sostanza per colmare il bisogno umano che è insito in ogni donna, che è il bisogno di sentirti amata e di essere "vista", anche inconsciamente, vivrai da vittima.
Le origini possono essere svariate.
– Modalità che abbiamo appreso da figure di riferimento importanti nella nostra vita.
– Traumi subiti nell’infanzia.
– Abbandoni e trascuratezza subiti nella famiglia di origine.
COME VIVERE UNA VITA DA PROTAGONISTA?
Prima di tutto per vincere il vittimismo è necessario prendere coscienza della situazione e rendersi consapevoli dei danni che ci auto procuriamo.
Poi il passo più importante : potenziare l’Autostima.
Questo è il passo fondamentale, per non consentire che i meccanismi della mente possano intrappolarti ancora.
FAI QUESTO ESERCIZIO
- Osservati e renditi consapevole di quanto tempo passi a lamentarti;
- di quanto tempo dedichi a guardare a chi riesce in quello che vorresti mentre tu no,
- di quanto tempo dedichi a guardare chi gode di una relazione felice mentre tu no;
- di quanto tempo dedichi a guardare chi sta facendo concretamene qualcosa per cambiare la propria situazione mentre tu no;
- di quanto tempo dedichi a guardare chi nonostante le difficoltà, riesce a vivere una vita felce, mentre tu no.
IN CHE MODO STAI LAVORANDO PER AUMENTARE LA SICUREZZA I TE STESSA?
In concreto, l’atteggiamento di vittima sino ad ora cosa ti ha portato di buono?
Certamente non ti ha risolto i problemi nei quali ti culli da anni.
E’ importante evolvere e crescere dentro, sperimentando una nuova condizione adulta e responsabile.
Fortifica la tua sicurezza e la tua autostima prendendo coscienza delle tue responsabilità, delle tue opportunità, senza attribuire sempre alle circostanze e al destino.
Vuoi iniziare il tuo viaggio verso il potenziamento della tua Autostima?Vuoi Migliorare con Successo TE STESSA?
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In quale area della tua vita vuoi diventare eccellente?
INSOMMA, VUOI VIVERE LA TUA VITA COME UNA SORTA DI DESTINO CASUALE O IN FUNZIONE DI UN PIACEVOLE VIAGGIO CHE SCEGLI OGNI GIORNO CON ENTUSIASMO?
L’arrivo dell’anno nuovo è un momento molto importante per tutte noi: è perfetto sia per fare un resoconto di ciò che abbiamo vissuto negli ultimi 365 giorni, sia per darci nuovi obiettivi e continuare a migliorare e crescere per dare sicurezza alla nostra vita personale e professionale.
IN QUALE AREA DELLA TUA VITA VUOI MIGLIORARE ?
Quasi tutti hanno almeno un'area della loro vita da migliorare, cambiare o sviluppare. Ed è risaputo che, quando sei insoddisfatta in una o più aree della tua vita, questa insoddisfazione si riflette nel tuo quotidiano.
Un problema irrisolto, si può trasformare in un altro problema personale ancora più grande generando scarsa fiducia di sé, disistima, paure, blocchi, insicurezze, e comportamenti di rinuncia a quello che per te è veramente importante.
E’ tutta una questione di competenze, non di capacità, e ancora meno quindi, di fortuna o destino. In definitiva, anche tu puoi avere una vita straordinaria in tutti i settori della tua vita. Che si tratti di far conciliare la tua attività professionale con la tua vita privata e viceversa, che si tratti di vivere in modo sicuro, di avere una famiglia o una vita sentimentale e affettiva felice, di avere soddisfazione nel lavoro, nella carriera, non importa.
Importa quanto è importante per Te.
Se mi stai leggendo, ci conosciamo bene. Sono una Mental coach per donne da ben 10 anni e lavoro esclusivamente con Donne e Professioniste. La scelta di dedicarmi in modo privilegiato solo alle donne è nata grazie al forte desiderio di guidarle e sostenerle verso una vita piena e in cui possano sviluppare in modo concreto il loro potenziale, mantenendo il loro ruolo di donne. Sono mamma di due ragazzi e credo profondamente che solo con l’esempio possiamo guidare i nostri figli ad una vita grata e concreta. Tutto parte da noi stesse e da quanto siamo pronte a migliorarci per guidare con l’esempio dimostrando la nostra ferma intenzione nel vivere una vita piena.
La perfezione non esiste e come scrive Virginia Satir ( una psicoterapia che adoro ):
Sono decine le Donne e le professioniste che ho avuto il privilegio di guidare nei percorsi di coaching e grazie all'accediami che ho fondato ( https://chiarinigloria.it/micaf/ ).
In ogni percorso e al raggiungimento dei propri obiettivi si rinforza la consapevolezza del valore aggiunto nel mio metodo di lavoro: siamo tra donne,
parliamo la stessa lingua e capirci diventa naturale.
Proprio per questo i percorsi di coaching al femminile che fanno parte del MICAF, ( https://chiarinigloria.it/micaf ) sono la concreta opportunità per capire in che modo vivere una vita da 10 lavorando sulle aree che oggi abbassano la media di una vita che meriti di vivere a pieni voti !!
Le scelte che hai a disposizione sono tre:
- accetti e subisci una vita diversa da quella che vuoi rinunciando ad esprimere te stessa;
- puoi decidere di intervenire con strategie “placebo” su quello che oggi ti affligge e renderlo più sopportabile rinunciando a riconoscere il tuo valore;
- oppure, puoi capire in che modo lasciare andare situazioni personali o professionali che ti stanno strette o che ti mettono in ombra puntando sul migliorare quelle aree che oggi ti chiedono aiuto e sostegno.
ORA LA BUONA NOTIZIA!
Ho strutturato un questionario specifico con l'obiettivo di fare chiarezza sull'area della tua vita che oggi ti penalizza facendoti vivere una vita diversa da quella che sogni.
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Anno 2020: un anno da ricordare.
SEMPLICEMENTE GRAZIE
Cara,
siamo arrivate insieme al capolinea di un anno che ricorderemo per tutta la vita e che probabilmente le prossime generazioni studieranno sui libri MA,
capiranno cosa ha significato per ognuno di noi questo anno cosi diverso?
Probabilmente no e se così fosse, vorrà dire che la libertà sarà di nuovo una condizione naturale e non un comportamento punito e sanzionabile.
Un anno assurdo vero ma straordinario per alcuni aspetti. A gennaio pianificavamo come sviluppare il nostro lavoro, la meta delle vacanze, feste e compleanni.
La strana abitudine di vivere per il domani trascurando il presente !
LA VERITÀ'
La verità è che ci siamo ritrovati prigionieri delle nostre stesse case, quelle case che da tempo avevano bisogno di cura...ecco allora che i garage hanno ritrovato ordine, gli armadi si sono alleggeriti, le pareti di casa tinteggiate, i giardini si sono trasformati in aree di relax in cui abbronzarsi e trascorrere pomeriggi. Ci siamo improvvisate parrucchiere e abbiamo imparato a farci la tinta ai capelli da sole e sperimentare maschere di pulizia viso come non ci fosse un domani ! Studiare e lavorare in cucina, in camera o in sala si è rivelata tutto sommato, una comodità !
A quale prezzo ?
Abbiamo compreso il valore degli abbracci, di una stretta di mano, di un contatto: quel contatto che ci rende umani e che fino a pochi mesi fa, era ovvio. Quel contatto che sentiamo per la prima volta quando nasciamo e che ci viene dato dal calore della nostra mamma. Quel contatto che è atavico, oggi ci è stato tolto. Ancora una volta, abbiamo imparato che nulla è ovvio. Ancora una volta, i cellulari sono diventati uno strumento per sfogare le proprie frustrazioni (perdendo l'ennesima opportunità di contagiare con sentimenti di speranza, di ascolto e di silenzio).
Il vero problema era trovare "il lievito di birra !"
Se ci pensi, tutto 'sta storia, ha un aspetto tragicomico ma di comico c'è ben poco: molte famiglie hanno perduto familiari e hanno vissuto sulla loro pelle il dolore delle morte e la paura di essere contagiati da un virus sul quale è stato detto di tutto e il contrario di tutto.
SI. E' stato un anno strano eppure in modo umile e con quella curiosità che mi guida da sempre, sono stata in ascolto, in osservazione e in assenza di giudizio. Ho "guardato" da lontano e con stupore, giorno dopo giorno ho notato dettagli e particolari invisibili ad alcuni, su un palcoscenico calcato da tanti: erano troppo impegnati nel darsi da fare per rimanere su quel palco. La paura di essere sconfitti e di non essere visti, era forte. Eppure più guardavo quell'angolo ignorato dalla più parte, più ne ero attratta: era l'angolo di una nuova luce, di una bella opportunità,
di un diverso modo di andare alla vita!
Giorno dopo giorno ne percepivo il potere: più mi avvicinavo a quella luce e maggiore era la distanza tra me e "quella roba" che tanti avevano messo in palcoscenico pur volendola distruggere eppure,
più ne parlavano, maggiore era il potere che gli davano!
Ecco, a me non interessava. Non per superficialità ma perché mi piaceva molto di più quell'altra manifestazione: quella sensazione che mi faceva sorridere, che mi stimolava , che mi faceva ancora una volta sentire diversa dal resto del mondo ma ormai, ci sono allenata:
per me è uno stato di normalità la mia diversità.
Di fatto, la mia professione ha navigato come mai. Nella mia rotta, nel mio mondo ho conosciuto donne che come me, sentivano, vedevano e volevano cose diverse: donne che stanche di una vita vissuta in ombra, sentivano risuonare in modo prepotente il il bisogno di lasciare andare situazioni sfavorevoli che fino quel momento le avano bloccate, imprigionate, deluse e solo apparentemente sconfitte. La reazione al contesto che stava contagiando l'intera umanità, per ognuna di loro è stata una benedizione: finalmente hanno preso i mano la loro vita pur consapevoli che era necessario partire proprio da sé stesse, lavorare sulle proprie insicurezze, sulle loro ferite ma basta al dolore:
il loro era ed è un SI ALLA VITA !
Oggi è a Te che dedico questa lettera, a te che mi hai scritto, che mi hai contattata per chiedermi in che modo superare la paura di non farcela, a te che mi hai scritto per capire come condurre una professione bloccata da un cambiamento sociale ed economico imprevisto quanto nuovo, a te che mi hai chiesto come trasmettere attraverso i social la tua competenza e la tua esperienza, a te che mi hai chiesto come sganciarti da esperienze passate che pesavano ancora sul presente, a te che mancava la fiducia in te stessa, a te che avevi paura di parlare perché condizionata dal giudizio, a te che mi segui e commenti con interesse quello che scrivo, a te che mi scrivi in privato e mi ringrazi, a te che vedi in me una donna a cui ispirarsi eppure quello che faccio è condividere la mia vita in favore della tua.
Il mio è un grazie intimo e profondo: da donna a donna grazie, grazie per la fiducia che mi hai concesso.
Cosa voglio augurarti per il nuovo anno ?
Voglio augurarti la libertà di vivere fedele ai tuoi sogni e a quello aggiungo: che tu possa realizzarli guidata da quella luce che mi ha guidata in questi mesi. Ti auguro che quella luce possa toccare la tua vita e che ti possa guidare con occhi diversi verso un mondo in cui il rispetto per la vita umana e per la vita, possano prevalere sulla convinzione che le cose non cambiano: come ho scritto più volte, le cose cambiano quando sei Tu a farle cambiare. Ti auguro ancora una volta di avere la voglia di capire in che modo migliorare con lo scopo di vivere la Tua Vita al meglio, seguendo le tue inclinazioni e sviluppando tuo potenziale.
SE NON TI RITROVI ANCORA IN UNA DONNA CHE RISPLENDE NELLA GIOIA DELLA SUA ETÀ, SAPPI CHE PUOI RECUPERARE IL TEMPO PERDUTO: AMARE E FARTI AMARE, GIOCARE, RACCONTARE, CRESCERE ANCORA E REALIZZARTI VIVENDO CON PIENEZZA UNA VITA PER NULLA FINITA, PREPARANDOTI COSÌ AD ANDARE SICURA PER LA TUA STRADA CON LA SERENITÀ DI UN'ESPERIENZA PIENA.
Qua sopra, una delle classi del Micaf. ( https://chiarinigloria.it/micaf ). Sono donne e professioniste con vite diverse, ambizioni diverse, età diverse ma hanno un obiettivo comune:
scoprire il modo più efficace per realizzare sé stesse, per dare sicurezza al loro futuro e per contribuire in modo importante al bene della vita.
Ti abbraccio.
Buon Natale Amica mia e che il nuovo anno sia il tuo miglior anno.
Semplicemente Grazie - GLORIA -
A 50 anni puoi ricominciare? La risposta è SI' !
A qualsiasi età ci si conceda questa meravigliosa esperienza, ricominciare è sempre bellissimo !
Trovare il proprio scopo nella vita non è facile e sono convinta che l’incapacità di riuscirci sia uno dei motivi alla base dell‘infelicità di molte persone. Sto lavorando con decine di donne che stanno frequentando il Micaf ( il Master in Coaching al Femminile https://chiarinigloria.it/micaf ). Le loro storie, sono tutte diverse ma tutte condividono il desiderio di rimettersi in gioco attraverso un progetto professionale che coltivano da molto tempo e al quale finora hanno rinunciato, temendo che fosse troppo tardi e convinte di non essere in grado di muoversi nel mondo complesso dell’imprenditoria e di un mercato in cui l’impronta al femminile è vincolata da un retaggio sociale alimentato da dubbi e preconcetti. Oltre a questo, si somma la scarsa autostima che ogni donna ha rispetto alle proprie capacità e al proprio destino.
Indipendentemente da ciò che facevano, queste donne hanno sentito forte il bisogno di prendere in mano la loro vita in modo concreto e di trovare il proprio scopo nella vita.
Molte donne rimangono intrappolate nella quotidianità perché conosciuta. Ricordo Elisabetta che in una sessione mi disse:
” lamentarsi per quanto non ti porti da nessuna parte allo stesso modo, ti fa sentire meno sola. Eppure di fatto, resti sola con le tue lamentele. Cambiare sicuramente ti apre porte sconosciute ma come puoi cambiare se ti chiudi al nuovo ?”
Elisabetta, 51 anni e commessa in una grande catena di supermercati, era determinata nel trovare un modo per reinventarsi nonostante le possibilità economiche fossero poco favorevoli. Ma era molto più forte il desiderio di dare uno scopo alla sua esistenza e che fosse il Suo Scopo: quello scopo che regala il sorriso a chi si addormenta alla sera sapendo di aver dato un senso allo scorrere inesorabile del tempo.
La verità? Non mettersi in gioco e non rivoluzionare la propria vita solo per paura, è l’errore più grande che possiamo commettere: là fuori ci sono un’infinità di vite e di esperienze, che aspettano soltanto noi. E non dovremmo mai limitarci a inseguire obiettivi e realizzare sogni perché qualsiasi sia la nostra età anagrafica, nulla ci sarà impossibile se siamo tenaci.
E i 50 anni in questo senso, possono rappresentare il momento perfetto per rimettersi in gioco, una sfida che molte donne oggi si pongono.
Ricominciare può essere davvero bellissimo a questa età: il nostro bagaglio è ricco come non mai !
Chi ci impedisce allora di configurare questa età come il momento perfetto per cambiare e rivoluzionare la nostra vita? Sia che si tratti di un nuovo amore, di un’esperienza lavorativa o di quel viaggio senza data di ritorno, che abbiamo sempre sognato, ma che per paura abbiamo rimandato.
Desiderare di cambiare vita, dopo gli “anta” non è così inusuale, e anzi, la paura può trasformarsi in un grande alleato, nell’energia e nella forza di cui abbiamo bisogno per dare voce a tutti i sogni incompiuti.
Cambiare vita è sempre possibile: si può a 30 anni, a 40 o a 50, in qualsiasi momento, ma con la stessa voglia di sentirsi realizzate e felici, di ritrovarci, di dare voce alle nostre passioni o ai talenti.
Certo, il cambiamento in qualche modo scombussola la routine, la nostra e quella delle persone che con noi la condividono, soprattutto nei casi in cui ci sono dei figli o una relazione stabile. Ma questo non può essere un freno o un impedimento, perché cambiare comporta il miglioramento personale e solo sentendoci realizzate potremmo rendere più felice la nostra vita e di conseguenza i rapporti con le nostre relazioni. Proprio per tale motivo, il primo modulo del Micaf è quello dedicato a Te, alla tua identità, ai tuoi valori, ai tuoi bisogni e ai tuoi obiettivi: senza una identità chiara e solida, rischi di perdere tempo e risorse mentre avendo chiaro quello che vuoi e chi sei, la traiettoria del tuo cambiamento diventa certo e definito. ( https://chiarinigloria.it/micaf )
Come trovare lo scopo della vita?
Il Micaf non dà risposte: non esistono “formule magiche” quando si parla di realizzazione personale. Ognuno ha le proprie coordinate.
Tuttavia, allo stesso modo, il processo è similare proprio perché l’essere umano è unito da paure, da incertezze, da sensi di colpa e dalla convinzione di non farcela.
Ti voglio dare alcune indicazioni che possono esserti utili per fare un piccolo passo verso il processo di cambiamento per la tua felicità: inizia a farti le giuste domande.
Una su tutte: qual è lo scopo della mia vita?
Cos’è quella cosa che ti fa sentire realizzata, che ti fa sentire parte del mondo e che ti dà la misura che tutto ha un senso? Leggi queste 8 domande e rispondi onestamente. Sono domande che in momenti diversi della mia vita mi sono posta e mi hanno aiutato a trovare le coordinate della mia felicità.
1. Cosa ami fare?
Credo che la primissima domanda che dovresti porti se vuoi capire qual è lo scopo della tua vita debba riguardare in qualche modo ciò che ami.
L’amore è alla base di tutto, l’amore è la felicità.
Cosa ti piace fare? Cosa ti fa sorridere? Quali attività svolgi senza provare alcun fastidio, noia o sofferenza? Nel mio caso sono la scrittura e il sostenere donne nel migliorare la loro vita: potrei stare con loro tutto il giorno e tutti i giorni e non mi stancherei mai ! Quando mi sono resa conto di avere questa sana “dipendenza” ho capito che tante situazioni avvenute nella mia vita mi stavano indicando chiaramente qual’era il mo posto nel mondo ed è stato molto naturale farlo diventare la mia professione se pur all’età di 44 anni !
Ricordo Cristina che iniziò il suo percorso confusa, delusa e arrabbiata per la frustrazione di dover lavorare in un call center dove nemmeno veniva pagata adeguatamente. Scarsa autostima di sé e la convinzione che all’età di 46 anni il gioco era fatto, le avevano tolto la speranza i puntare su un cambiamento. Attraverso il suo personale percorso, in pochi mesi ha ritrovato la fiducia in sé, ha scardinato paure e sensi di colpa e oggi lavora con la sorella titolare di un istituto di bellezza come receptionist: oggi è un riferimento per tante clienti oltre che per sé stessa !
Pensa a ciò che ami fare, compila una lista delle attività che ti piacciono e studiatela per un po’ in silenzio e in solitudine. È probabile che su quella lista ci sia il tuo scopo della tua vita.
2. Se potessi scegliere, che lavoro vorresti fare?
Questa è una domanda chiave, perché il lavoro, che ti piaccia o no, occupa gran parte della tua vita. Il lavoro è ciò che farai per diverse ore al giorno per diversi decenni della tua vita. Si dà pochissimo supporto ai giovani nella scelta del lavoro (scelta, non ricerca del primo impiego che capita!) quando in realtà sarebbe fondamentale insegnargli che trovare il lavoro giusto significa avvicinarsi moltissimo alla propria felicità.
Se potessi scegliere, che lavoro vorresti fare? È davvero importante la risposta. Potresti desiderare un lavoro molto ben pagato oppure un lavoro che ti dia molto tempo libero. Un lavoro sicuro o un lavoro adrenalinico. Un lavoro che ti lasci spazio e tempo per le tue passioni oppure un lavoro che sia la tua passione.
3. Quali sono i ricordi più felici che hai?
Fermati e dedica un minuto a ripensare ai momenti migliori della tua vita. Guarda quel breve filmato mentale e renditi conto che lo scopo della tua vita si trova proprio lì, in mezzo a quei ricordi. D’altronde, pensa a quanto sarebbe bello vivere solo momenti come quelli che reputi i più felici della tua esistenza… vorrebbe forse dire che hai trovato il tuo scopo nella vita?
Alla fine, secondo me, lo scopo riguarda sempre essere felici e diffondere felicità.
4. Quando ti sei sentita a casa?
Cresciamo convinti che “casa” sia il luogo in cui siamo nati ma il concetto di “casa” va oltre a ciò che si trova scritto sulla nostra carta d’identità. Ma sentirsi a casa non è solo una questione di luoghi. “Casa” è un mix di sensazioni che avverti, quando sei in un certo posto, ma soprattutto quando sei con certe persone. Mi sono sentito a casa ascoltando Cinzia mentre mi raccontava di come dopo sole 4 sessioni del suo percorso, aveva lasciato andare la rabbia verso due genitori che l’avevano fatta sentire inadeguata. Questo l’ha condizionata per anni facendola sentire “mai abbastanza” e poco amata. Immagina cosa ha significato per lei lasciare andare questa convinzione e accettare i suoi genitori per il modo in cui l'avevano amata, (se pur in modo differente da quello che lei avrebbe voluto), ma che non vedeva perché posseduta dalla rabbia!
Pensaci un attimo: quand’è che ti sei sentito davvero a casa? Chi o cosa ti ha dato quella sensazione? Lo scopo della tua vita lo trovi rispondendo a queste due domande, perché puoi avere tanti obiettivi in questo tuo percorso esistenziale ma certamente vuoi riuscire a sentirti a casa.
5. Pensa alle persone che stimi: perché le ammiri?
In questa società iper-competitiva siamo spinti sempre di più verso l’isolamento e la solitudine, una situazione che ci porta a diventare schiave dei proprio ego. Confrontarsi è la cura a questo male, perché ci insegna prima di tutto l’importanza dell’umiltà e poi ci fa capire che le persone sono un valore e non un ostacolo. Di più: le persone sono una fonte di ispirazione che ti può aiutare a trovare le coordinate della tua felicità.
Pensa alle persone che stimi: per quale motivo le guardi con ammirazione? Quali sono le caratteristiche che apprezzi? Perché vorresti assomigliare a loro (pur restando sempre te stesso)?
Non ti vergognare di prendere spunto da coloro che stimi, o addirittura di chiedere loro consigli di vita e professionali: le persone sono una risorsa straordinaria. Metti da parte l’ego e analizza con umiltà gli esempi di successo che hai intorno. Sarà molto più facile capire qual è la direzione giusta da dare alla tua vita. Sai, nel mio percorso di studio sono sempre andata alla fonte: sono sempre andata a chiedere ai trainer che in quel momento mi stavano guidando e che avevo scelto. Se volevo essere come loro, dovevo chiedere e capire !
6. Cosa sai fare bene?
Ci sono persone dotate di un talento naturale: certe cose le sanno fare proprio bene. Io sono contro ogni tipo di etichetta, quindi non ti dirò mai che se hai un talento devi concretizzarlo anche se questo ti farà odiare la vita. Ma voglio che ci pensi un attimo e se trovi qualcosa che sei davvero bravo a fare, dovresti considerare l’idea di dedicarti anima e corpo.
Perché se trovi qualcosa che ti viene facile e naturale, avrai una vita poco faticosa e avrai quasi sicuramente molto tempo libero per te stessa. La formula è questa: se non ti rende infelice e se lo sai fare bene, allora potrebbe essere lo scopo della tua vita.
7. Se nessuno ti giudicasse, cosa faresti della tua vita?
Una domanda a cui pochi rispondono onestamente. Immagina di esserti trasferita dall’altra parte del mondo. Sei sola e nessuno ti conosce. Non sanno nemmeno come ti chiami. Come riprogrammeresti la tua vita? Cercheresti lavoro nello stesso ambito in cui lavori ora? Avresti gli stessi hobby? Organizzeresti le tue giornate nello stesso modo?
Se alla domanda iniziale rispondi immaginando una vita completamente diversa da quella che hai ora, allora c’è un problema. Lo scopo della tua esistenza non si trova in quello che fai ora ma in quello che vorresti fare se nessuno ti giudicasse. Se è così, poniti un’altra domanda: vuoi vivere da “giusto”, ovvero da colei che ha sempre mantenuto le aspettative degli altri, oppure vuoi vivere semplicemente “felice“? Ancora oggi mio papà ha difficoltà a capire in cosa consiste la mia professione: lo scrivo sorridendo con tutta la mia comprensione verso mio padre che amo e che stimo. Se mi fossi fatta condizionare dalla paura del suo giudizio, forse oggi tu non staresti leggendo questo articolo. Ma oggi, faccio esattamente quello che mi riesce meglio e mio papà nonostante faccia fatica a comprendere, oggi mi legge, mi guarda e scambia qualche commento con mia mamma: naturalmente a mia insaputa !
8. Quali sono i cambiamenti che vorresti vedere nel mondo?
La felicità non è una strada a senso unico. La felicità è uno scambio: non puoi ottenerla se non impari a donarne un po’. Non ragionare in modo unilaterale, pensando solo alla tua realizzazione personale.
Sei una donna e dalla notte dei tempi, Sei Per la Vita.
Ragiona in modo più ampio e universale: vuoi dare un senso al tuo percorso su questa Terra? Allora pensa a cosa potresti fare di concreto per lasciarla in uno stato migliore rispetto a quello in cui l’hai trovata.
C’è chi trova il proprio scopo nell’aiutare gli altri, chi vuole salvare il Pianeta dall’inquinamento, chi vive per ridurre gli sprechi, chi per salvare persone che si sono perse, chi per condividere positività e portare qualche sorriso in più … Lo scopo della tua vita si trova anche e soprattutto in ciò che puoi dare.
E Tu, che scopo vuoi dare al Nuovo Anno ?
Ti abbraccio con Affetto, Gloria - https://chiarinigloria.it/micaf
Fissa ora la tua prima sessione on line: 60 minuti insieme per capire come trasformare il 2021 nel tuo miglior anno ! Cell. 328 2560986
Micaf: il Talento delle Donne anche come Imprenditrici !
SVILUPPA IL TUO TALENTO E DIVENTA L'IMPRENDITRICE LEADER DEL FUTURO.
Essere Donna non è semplice! Essere Donna ed Imprenditrice di successo, è un'impresa titanica ma POSSIBILE !
La civiltà occidentale, contrariamente ad altre culture, tende a dare poco valore e a non riconoscere l’importanza della femminilità.
L’occidente è caratterizzato da un sistema prevalentemente maschile e patriarcale: esso è unilaterale, basato soprattutto sulla razionalità e scarsamente disposto ad accettare l’aspetto più interiore ed emotivo, tipicamente femminile, che consentirebbe una comprensione più globale della realtà. Non vi è apertura all’altro e il conflitto fra le diversità, e quindi anche tra maschile e femminile, è aspro. Quando il principio maschile e femminile non si incontrano e non si integrano, predomina la volontà di potere: l’uno sull’altro e sulla realtà circostante. E soprattutto non c’è riconoscimento del valore, né da parte dell’uomo verso la donna, né da parte della donna all’uomo, né della ricchezza che può derivare da un diverso modo di essere e di vedere la realtà.
Nella mia personale vita di donna e di professionista, sono ormai certa che il vero problema non è tanto la mancata accettazione del ruolo della donna da parte del mondo maschile, quanto la mancata considerazione che la donna ha di sé e del proprio potenziale. Per questo motivo, ho voluto che il primo modulo del Micaf, fosse dedicato interamente a rinforzare l'identità della futura professionista partenendo proprio dal suo essere Donna, scardinando paure e guarendo ferite che ancora oggi fanno male.
Ho investito energia e tempo in questo progetto e il mio sogno è diffonderlo, un giorno, anche nelle scuole, dove avviene la parte basilare della formazione di ognuno di noi e dove crescono le Donne del futuro. In ben 10 anni di professione, mi è capitato di incontrare tantissime donne, con le quali ho lavorato a percorsi di vario genere, con l’intento di sostenerle nel raggiungere i loro obiettivi personali e professionali. Donne che mi chiedevano aiuto per migliorarsi perché non avevano abbastanza consapevolezza delle proprie abilità, capacità e competenze. Mi piace raccontare un episodio, che mi è rimasto particolarmente impresso di una donna che, arrivata da me, mi ha detto:
«Non mi sento all’altezza di quello che faccio e sento la necessità di fermarmi per capire cosa è giusto fare per me stessa ed avere il coraggio di muovermi in quella direzione. Voglio una vita diversa ma ogni volta lascio le cose a metà e rinuncio a quello che per me è importante. Le persone che ho intorno non mi trattano come vorrei».
Bene. Questa persona aveva conseguito 2 lauree: una in lingue ed una in economia. Una donna che si era data un gran da fare ! All'età di 46 anni sentiva però di non aver realizzato molto di quello che avrebbe voluto !
E' capitato anche a Te ?
Aveva studiato tantissimo, letto altrettanto, ma quello che aveva trascurato e approfondito in modo superficiale, era acquisire quelle competenze, che ancora oggi vengono definite purtroppo delle soft skills, che le permettessero di avere la capacità di decidere in modo sicuro, l'abilità di comunicare e gestire le problematiche relazionali avendo fiducia di sé stessa !
E' capitato anche a Te?
LA STRATEGIA DEL MICAF
Oggi ancora troppe donne non sono in grado di valutarsi nel modo più idoneo.
Troppe professioniste si dedicano alla formazione in modo quasi maniacale: lo ritengo fondamentale per ogni professionista che vuole crescere e raggiungere obiettivi ambiziosi, "chi non si forma si ferma“, ma quando hai 2 lauree, un'esperienza ultra decennale in campo professionale alle spalle, non ti senti ancora all’altezza e sei insoddisfatta dei tuoi risultati, vittima della paura è naturale fare scelte sbagliate che alimentano il tuo senso di frustrazione.
Questo significa che è necessario un lavoro differente: più interiore, più emotivo, per permettere di acquisire quella sicurezza, che è fondamentale per una leader. Diventa strategico investire tempo e risorse per costruire, migliorare e aumentare la tua autostima; è necessario che tu abbia piena fiducia in te stessa e allo stesso modo chiarezza nel saper decidere in favore tuo e della tua vita, sia essa personale che professionale.
Dal mio punto di vista, la leader vincente è la donna che è certa degli obiettivi da raggiungere, che sa comunicarli a se stessa e a tutte le persone che la circondano, che sa motivare i colleghi al raggiungimento delle loro aspirazioni, che sa gestire le proprie emozioni, anche quelle più profonde, quelle più «invalidanti», ma soprattutto che sa essere resiliente. Che è ben diverso dall’essere resistente!
Deve prima di tutto saper risolvere problemi nel minor tempo possibile, investendo nelle migliori risorse disponibili. E intendo sia in termini economici che di risorse umane. Inoltre deve “saper fare per se“, ma deve soprattutto “saper far fare“. Un’abilità quest’ultima, che mi auguro di saper trasmettere a tantissime donne giovani ma anche più grandi, perché un altro aspetto che vorrei marcare, è che non è difficile diventare leader, ma mantenersi. Raggiungere un livello di carriera e tenerlo costante nel tempo per come funziona il mondo oggi, è una cosa complicatissima:
quando si arriva in vetta ad una montagna, la caduta che possiamo fare è molto più rovinosa di quando cadiamo dal primo scalino!
Quindi invito anche le Professioniste che sono già in un momento di carriera avanzata, a riflettere e dire “ok, non mi accontento di essere arrivata fino a qui, ma voglio restarci e continuare a contribuire a creare un mondo migliore”.
Dal mio punto di vista e attraverso il lavoro fatto con centinaia di professioniste, titolari d'azienda e impeditrici, riconosco che ogni donna ha un talento. Assurdo sentir dire: “leader si nasce”, poiché, come ogni nostra competenza e abilità, può essere costruita se c’è la volontà ( l’allenamento nel volerlo diventare ).
Per questo, una parte del programma del Micaf è dedicata al lavoro sulle proprie fragilità, per trasformarle in vantaggi e punti di forza !
LA COERENZA: la chiave della tua credibilità di Donna e di Professionista.
La prima persona che deve mettersi in gioco e in continuo e costante miglioramento siamo noi stesse. Come possiamo essere credibili se noi per prima manchiamo di coerenza ?
La coerenza è al primo posto, per questo motivo è necessario fortificare le basi della tua identità di donna e di professionista. Qualsiasi sia la nostra direzione, è importante avere chiarezza di noi, dei nostri obiettivi, dei nostri bisogni delle nostre regole, superando scogli e tirando fuori dal tappeto quello che ci siamo raccontate per giustificare mancate decisioni e/o paure intime e profonde, spesso legate ad un passato ancora presente.
Perché la leader del futuro dovrebbe scegliere il Micaf ?
Perché è il frutto dell'esperienza fatta con centinaia di professioniste, è concreto ed è un Master pensato e strutturato da una donna come me in favore del successo di una Donna come Te !
Sono giunta alla consapevolezza che il posto nel mondo di ogni Donna, non è sotto qualcun altro, ma al suo fianco e soprattutto al suo pari.
Per ottenere questo, ogni professionista deve trovare il coraggio di fare il primo passo: capire in che modo lasciare andare situazione personali o professionali che ti stanno strette o che ti mettono in ombra e lo puoi fare a qualsiasi età! Io ho deciso a 44 anni ed è stata la miglior scelta della mia Vita!
Collegati al link e scopri il meraviglioso mondo del Micaf:
il primo Master tutto al Femminile in favore di una Donna come Te.
https://chiarinigloria.it/micaf
Tu cosa scegli per il tuo futuro ?
Gloria Chiarini - Mental Coach per Donne ed Imprenditrici -
Che donna sei ?
15 luglio 2020, ore 22.38: ultima sessione di una giornata piena, ricca e stupefacente per l'abbondanza che ogni donna porta nella mia vita : abbondanza di vita e di amore.
Le ascolto con attenzione e gratitudine. Lei si chiama Immacolata, è mamma e moglie. Abita a Torino. Ha occupato una posizione prestigiosa in Fiat: erano gli anni d'oro, erano gli anni che garantivano tranquillità e lavoro in modo sicuro. Oggi la situazione è nettamente diversa. Trova il mio contatto telefonico attraverso il mio sito e mi telefona in modo deciso. La nostra è una chiacchierata bella, gioiosa, interessante, sincera e profonda. Riconosco in loro un potenziale potente.
Ogni volta che una donna, una mamma, una professionista mi contatta, mi chiedo immediatamente:
"Come posso farle vedere, sentire e percepire quello che oggi resta in ombra perché lei stessa si è messa in ombra, rinunciando a vivere con successo e coraggio la sua stessa di vita?"
Mi contattano decine decine di donne, ognuna con la propria storia, con le loro emozioni, con la loro voglia di affrontare paure rimandate, col desiderio di realizzarsi a prescindere dall'età, dal contesto in cui vivono e nonostante difficoltà economiche o personali ! Sono donne che finalmente si mettono al primo posto con determinazione e con gioia.
Sono donne che oggi vogliono investire nella persona più importante al mondo : loro stesse.
- Daniela, imprenditrice di 60 anni, sta fissando i pilastri del suo futuro professionale.Mi chiede di "formarla" per esercitare la professione che sente fortemente sua:
PROFESSIONE COACH AL FEMMINILE
Vuole diventare una guida per altre donne che desiderano migliorare la loro Vita privata e professionale. Ho strutturato personalmente il Master ACADEMY COACHING AL FEMMINILE: è il frutto dell'esperienza di lavoro di ben 10 anni! Oggi la sua crescita e il suo futuro sono certi, altamente motivanti e ricchi di entusiasmo!
- Martina: ha detto basta ad un impiego in cui la sua identità e la sua libertà erano messe a tacere. Con coraggio si è svincolata da una vita che la metteva all'angolo. Oggi vuole trovare il suo posto nel mondo e stiamo lavorando sulla fiducia in sé stessa e sul valore della sua autostima, mettendo sul podio quello che la fa sentire veramente felice.
- Immacolata, 58 anni.
Mamma, nonna e impiegata amministrativa di una grande società. Una donna la cui vita sentimentale e lavorativa si è incrociata con la vita di persone che le hanno tolto dignità e rispetto. Una donna che oggi mi dice : " Mi piace mangiare "del mio" e vivo delle piccole ma importanti cose. Oggi voglio che Immacolata riprenda in mano la propria vita. "
Sono donne che vedono e comprendono la grande opportunità del cambiamento sociale che è in corso e sono donne che rispondono al cambiamento stesso nel solo modo possibile se vuoi vincere : attraverso il tuo cambiamento.
Libertarti da pesi e zavorre che ti tengono bloccata per andare verso una vita che sia a beneficio della tua felicità, della tua libertà e del tuo successo è possibile nella misura in cui sei una donna che ama la vita e in nome di essa, cerca il modo per imparare ad amare sé stessa realizzandoti personalmente e professionalmente.
Sono queste le donne destinate a vincere.
E TU, CHE TIPI DI DONNA SEI ?
Quanto tempo dedichi alla tua felicità?
Avevo 16 anni, ero in forte sovrappeso e il viso tempestato da brufoli !
IL CORAGGIO DI CREDERE IN TE STESSA.
COSA TI MANCA PER ESSERE FELICE ?
La felicità è uno stato dell’anima e non una mancanza da colmare.
SAI COME PROTEGGERTI DAI RISCHI ?
Ci lamentiamo continuamente per ciò che ci manca, che non abbiamo e che vorremmo…ma siamo sicure che la nostra felicità dipenda da qualcosa di esterno a noi?
SE AVESSI… lamentarsi è la tua miglior strada per fallire !
Se avessi più soldi, se avessi più tempo, se avessi un uomo che mi riempie di attenzioni, se avessi un lavoro diverso, se avessi più libertà, se potessi andare in vacanza, se fossi magra, se mi sentissi capita,...se avessi se fossi...se avessi se fossi... la lista dei SE potrebbe essere infinita.
Quanto troppo tempo trascorso a lamentarci per ciò che non abbiamo, e quanto poco tempo investito nel capire come uscire da “quella situazione”, per cambiare o migliorare quello che ti toglie la vita che vuoi vivere. Sì, quanto tanto tempo trascorso a dare colpe, a giustificarti, a trovare scuse e quanto tanto tempo impiegato nel maturare la decisione peggiore della tua vita: quella di rinunciare ai TUOI sogni e alla TUA libertà ignorando il TUO potenziale e nel mentre, ti fai distrarre dalla vita di chi impegnandosi ed investendo in sé, costruisce e vive con successo la propria vita. (Giudicare gli altri è molto più facile che giudicare sé stesse). Tutto questo genera solitudine, insoddisfazione e il senso di rassegnazione che ti porta quasi a convincerti che la felicità è utopia, accontentandoti di una modesta serenità.
COSA CREDI ?
Sei davvero convinta che avere più soldi o tutto il resto ti porta direttamente alla felicità e al tuo successo personale ed economico? O forse occorre qualcosa di più profondo, che riempia cuore e anima, qualcosa di più motivante e che niente e nessuno può portarti via come accade per le cose materiali o come accade quando ti deludono?
DAI IL GIUSTO VALORE ?
Siamo oneste ragazze, di sicuro una buona stabilità economica può aiutarci a vivere meglio, permettendoci di affrontare con più tranquillità gli eventi che la vita ogni giorno ci mette di fronte, ma se alla base manca una solida stabilità interiore emotiva, il rischio è quello di vivere in balia dell’incertezza e degli eventi. Ho imparato sin da adolescente che, quando abbiamo fiducia in noi stesse e nella nostre capacità, quando abbiamo alla base una forte autostima (un lavoro da fare assolutamente su noi stesse) tutto il resto diventa una bella cornice che impreziosisce il magnifico quadro che siamo noi.
AVEVO 16 ANNI, ERO IN FORTE SOVRAPPESO E IL VISO TEMPESTATO DA BRUFOLI !
All'età di 16 anni la mia migliore amica si chiamava Stefania. Era una delle più belle ragazze del mio paese: longilinea, capelli lunghissimi color nero corvino, due labbra carnose che erano il fiore all’occhiello di un viso disegnato in modo dolce e perfetto. Il suo fisico armonico era esaltato dalla bellezza delle sue forme e da un lato B che avrebbe fatto invidia anche alla stupenda Belen ! Era il il richiamo ideale per tutte le ragazze che a 16 anni desiderano innamorarsi e attirare a sé il ragazzo più bello, quello a cui tutte fanno il “filo”, ma che solo una può permettersi ! Il suo portamento e la sua andatura raccontavano di una ragazza che sapeva il “fatto suo” e con la presenza di una top model vestiva solo abiti alla moda e griffati. Io, contrariamente ad oggi, ero in forte sovrappeso e l'acne aveva trovato il suo miglior terreno per crescere e fissare la sua ampia dimora !
Sceglievo di vestirmi per coprirmi anziché vestirmi per il piacere di vestire. Prima di tre figli, pur essendo una fan della moda, i miei abiti erano belli e ordinati ma certamente non erano griffati. Indossare i jeans che per un'adolescente erano un must, per me era una vera e propria sofferenza: non c’erano ancora i tessuti elasticizzati e il jeans ti segna in modo impietoso !! Insomma, la differenza tra me e Stefania era netta. Eppure, se ti devo dire la verità, non la percepivo. Vivevo la mia vita in modo sereno con una sicurezza che oggi riconosco appartenermi per natura. Quella sicurezza in verità, nasceva dall’amore che la mia famiglia mi dava ogni giorno e dalla mia personale convinzione che anche io ero bella, pur non potendomi permettere abiti griffati, pur non avendo il corpo di una top model e pur avendo delle normalissime labbra !
Ti starai chiedendo se mi sarebbe piaciuto "indossare" i panni di Stefania. Probabilmente qualche volta ci ho pensato, ma questa apparente mancanza, non mi impediva di vivere felicemente e non mi ha mai impedito di innamorarmi e di scegliere in funzione del mio bene. Non conosco e non conoscevo l’invidia o la paura di "non essere abbastanza". Sentivo che la mia generosità e il mio essere speciale, dipendeva da quello che avevo in me, non da un abito.
La sicurezza che mi ha sostenuta all'età di 16 anni e che ancora oggi mi guida, noto che manca in tante donne: mi chiedo spesso cosa spinga una donna a investire in addobbi che abbelliscono il suo esterno anziché puntare al tuo cuore e alla tua mente !
SAI CHE SONO SEMPRE SINCERA: TROVO QUESTO COMPORTAMENTO DAVVERO TANTO SCIOCCO.
Un bel vestito, un paio di scarpe nuove alla moda, una cena in un posto esclusivo o la vacanza vista mare, sono “cose” bellissime che sicuramente possono regalarci attimi di benessere, ma non sono la felicità.
Se dentro di noi viviamo in conflitto per una realtà che non ci appartiene, se dobbiamo adeguarci a persone e situazioni, se vorremmo fuggire ma non troviamo il coraggio e ci costringiamo ad ingoiare bocconi amari per paura del cambiamento e di restare sole, se accettiamo un lavoro che ci penalizza personalmente ed economicamente, se aiutiamo gli altri ancora prima di aiutare noi stesse, posso garantirti che non bastano quelle “cose” a darti la gioia, il successo, la libertà e la sicurezza interiore che tanto desideri.
Il risultato è che i nostri armadi chiedono aiuto perché stipati come sardine, trucco e parrucco diventano un modo per farci belle nell'illusione di ingannare il tempo e il nostro corpo è stressato perché' sottoposto ad una costante attività fisica che si trasforma in un dovere quotidiano ancor prima che un piacere: il nostro stile di vita ci toglie tempo prezioso, mantenendoci in uno stati di apnea e in costante ricerca dell’approvazione altrui ancora prima dell’approvazione di noi stesse.
La paura di sentirti giudicata e il bisogno di sentirti amata, condiziona e inquina la tua mente col risultato che vivi nell'insicurezza e nell'incertezza del tuo stesso futuro.
DECIDI DI VIVERE NELL'ABBONDANZA?
Il segreto sta nell’imparare ad apprezzarTI e sta nella tua sentita consapevolezza che SEI un essere speciale e unica. Fin quando ti manca la pace, la serenità interiore, l'ordine della tua vita e la certezza che tu puoi vivere felice se lo vuoi veramente, niente potrà farti stare bene.
La felicità è uno stato dell’anima e non una mancanza da colmare.
LA VITA è FATTA DI SCELTE. VUOI UNA VITA DI QUALITÀ'? FAI SCELTE DI QUALITÀ. VUOI UNA VITA MEDIOCRE ? FAI SCELTE MEDIOCRI.
NEL PROSSIMO ARTICOLO: COME DIVENTARE UNA DONNA FORTE.
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Il peso della Solitudine
L’AUTOSTIMA COME STRATEGIA PER VINCERE LA SOLITUDINE e RI-TROVARE LA FELICITÀ’ CHE OGNI DONNA MERITA.
La storia di Fabiana
Sempre più spesso mi succede di seguire donne e professioniste che vittime della solitudine, temendola e volendola evitare (a volte anche in modoinconscio), rimangono intrappolate in relazioni insoddisfacenti o peggio ancora, si buttano in relazioni in cui ripetono schemi e comportamenti che a loro volta, erano stati causa di delusioni e sofferenze. Voglio raccontarti di Fabiana.
Fabiana è una mamma e una libera professionista.
Mi scrive dopo aver trovato il coraggio di lasciare un uomo che verbalmente le aveva tolto dignità, speranza e fiducia nel suo futuro. Nonostante la ferma intenzione nel voler ricominciare da se’ stessa, era impaurita dalla solitudine.
La sua bassa autostima, la faceva sentire incapace e inadeguata. La sua chiave di svolta, è stata la sua stessa presa di coscienza:
“sono stanca di non sentirmi libera e voglio capire in che modo ritrovare l'amore per me stessa e per la mia vita”.
Grazie alla forza delle sue parole, abbiamo iniziato il suo percorso di coaching che le ha dato strumenti strategici per vedersi nella sua totale bellezza e unicità. Oggi Fabiana sceglie, oggi Fabiana decide e decide non per paura di rimanere da sola ma per godere della gioia di condividere la sua vita con chi la ama e la rispetta.
Vivere con le persone che amiamo è meraviglioso ma, a volte, anche a fianco del miglior partner del mondo, del miglior collega o del miglior capoufficio, se non stiamo bene con noi stesse, rimarrà sempre quella sensazione di insoddisfazione che ci fa sentire mai veramente veramente felici. Benessere, equilibrio e gioia nascono dal nostro mondo interiore. La leggerezza nel cuore, essere soddisfatte di quello che abbiamo e che siamo è il sentiero più sicuro verso la felicità, da sole o in compagnia.
LA FELICITA' E' UN CAMMINO INTERIORE.
Le persone nascono per amare e per essere amate, è inutile che ce lo raccontiamo. A chi mi dice che sta bene da sola io rispondo:
“quindi mi stai dicendo che nel caso in cui tu incontrassi un compagno/a che ti piace, con cui condividere passioni, interessi e tutto ciò che può farti sentire bene, tu rinunceresti in cambio della tua solitudine ? “ Attenzione. Non dico che soli è sbagliato. La solitudine può essere la migliore delle compagnie ma solo quando ti senti certa e sicura del tuo valore, indipendentemente da chi o da cosa ti circonda. Altro è sostenere: "io sto bene da sola".
“Soltanto l'amore è in grado di unire gli esseri umani in modo tale da completarli e appagarli, poiché esso solo li sceglie e li congiunge tramite ciò che v'è in loro di più profondo.”
- Pierre Teilhard de Chardin -
Ricorda che la solitudine non dipende affatto dal circondarti di persone, amici o della persona amata. La solitudine è una questione mentale che richiede un cambiamento del modo di sentire e dunque di pensare. Qualunque trucco fallisce se non c’è una cambiamento a livello mentale. In questa ottica, la presa di posizione di Fabiana è stata strategica:
ha investito nel suo personale percorso di coaching, puntando ad una trasformazione interiore grazie alla quale ha sviluppato tecniche di crescita, superamento dei limiti, tecniche per migliorare la sua autostima e ha imparato come fissare i suoi sogni al netto da sensi di colpa o dalla paura di essere giudicata.
L'AUTOSTIMA DELLE DONNE.
In che modo ci protegge migliorare la nostra autostima ?
Ti invito ad ascoltare l’intervista del fatta il 22 giugno 2020 ad una mia cara cliente: Moira.
La sua testimonianza dimostra come, grazie alla crescita della propria autostima e grazie alla ritrovata sicurezza e amore verso sé, la vita diventa l’opportunità più straordinaria per ogni donna !! Guarda il video qui sotto:
DONNA, AUTOSTIMA, AMORE.
Noto sempre più spesso come le donne intrappolate in rapporti malsani di dipendenza affettiva, abbiano una bassissima autostima e in mancanza di essa, legano eccessivamente e si mettono in ombra pur di sentirsi importanti e amate.
Un aspetto importante che sul quale voglio farti riflettere è che il rapporto è bidirezionale.
Entrare in contatto con qualcuno ci deve dare qualcosa indietro, una soddisfazione, un arricchimento o una buona immagine di noi stesse, solo allora la nostra autostima verrà nutrita dal rapporto. Il rapporto ti deve portare ad una maggiore consapevolezza individuale e quindi alla possibilità di partecipare alle relazione come individuo autonomo e non come “accessorio”.
FELICITA' COME ASSENZA DI PAURA.
- Paura della solitudine.
- Di non essere amati con la stessa intensità con cui amiamo noi.
- Di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti.
- Di non essere all’altezza delle aspettative altrui.
- Che le cose possano cambiare – o non cambiare mai.
- Di perdere determinate cose o persone.
Le situazioni sopra citate, sono l’analisi attenta delle vicende comuni alle VITE di donne che ho seguito negli ultimi mesi e che oggi vivono la loro vita in modo libero e disintossicante da dipendenze affettive. Il primo passo per costruire la felicità interiore è razionalizzare la paura, comprenderla, ridimensionarla.
IMPARA COME VIAGGIARE LEGGERA.
Camminare leggera non significa affatto non avere qualcuno a fianco, tutto il contrario. Poche cose danno felicità quanto tenere per mano il nostro partner, i nostri familiari, gli amici più cari. Questi compagni di vita, però, devono permetterci di viaggiare leggeri.
Chi preferisce sedersi sulle nostre spalle per ricordarci continuamente i nostri errori, per suggerirci dove andare e quali strade evitare, per spegnere le nostre ambizioni, per farci notare quanto “non siamo” rispetto a quanto “siamo” o chi preferisce urlarci anziché parlarci, non ci sta aiutando a crescere né ad essere felice.
Camminare senza pesi significa sapersi allontanare da quello che ti limita, dall'angoscia che ti tiene sveglia la notte e da quello che distrugge la tua autostima e la tua identità.
Andare avanti liberi implica aver deciso quali sono le tue priorità.
L’AMOR PROPRIO, UNA RELAZIONE CHE DOVREBBE DURARE TUTTA LA VITA.
E’ fondamentale raggiungere quell’equilibrio interiore in cui i pensieri sono in linea con le nostre emozioni e, quindi, con le azioni che DECIDI di compiere ogni giorno.
Questo meccanismo perfetto, in cui mente ed emozioni vanno di pari passo per creare con calma la nostra realtà, poggia su un pilastro essenziale:
l’amore per Te stessa.
L’amor proprio è quel vincolo incredibile che ci lega a noi stessi e non al fianco di qualcuno. Gli altri non possono dirci quando essere felici e quando no, in base ai loro capricci o in base al loro senso di possesso. Tocca a noi agire ogni giorno per il nostro benessere, facendo uso dell’amor proprio.
Ecco alcune indicazioni utili per migliorare la tua autostima e alleggerire il peso della solitudine in nome della tua libertà e della tua felicità.
- Smentire interiormente di possedere una personalità incline alla solitudine.
Se credi di avere una personalità problematica, se ti senti diversa o se pensi che capitano tutte a te, anche se è da una vita che ci credi, molla la convinzione di avere una specie di “vocazione” alla solitudine. Se persevererai nel mantenere questa convinzione allora sarai destinata a conservare questa percezione. Se veramente vuoi riservarti il privilegio di vivere una vita felice, fatti aiutare.
Non ti dico di essere io la persona migliore. Ti dico di farlo perché ne vale della tua vita !
- Sii più esigente verso te stessa.
Impara ad accettare l’idea che soltanto tu puoi cambiare le cose, ma ciò richiede un cambiamento da parte tua. D’altronde la solitudine è un’esperienza personale che può trovare il proprio scioglimento solo in un cambiamento interiore.
- Fai spazio ai tuoi interessi.
Ricorda che le persone scelgono gli amici in base ad un interesse condiviso. Devi dunque sviluppare più interessi e conoscenza: saranno questi ultimi a fare da magnete. Coltiva hobby: la musica, il canto, la fotografia, …Non devi stupire gli altri essendo qualcosa di speciale: puoi essere interessante anche con le tue caratteristiche. Migliora ciò che puoi migliorare e amati. Sviluppare interessi non serve solo ad essere più attraenti, ma soprattutto ad essere attratti a qualcos’altro oltre la compagnia di persone.
- Evita di metterti al centro del mondo.
Chi soffre di solitudine manifesta anche sentimenti di afflizione, tristezza e infelicità. Una delle ragioni è che ci si aspetta di essere amati, ricercati e considerati. Ma così facendo ci bruciamo proprio questa opportunità poiché nel ricercare affetto comunichiamo malessere così che le persone attorno a noi si sentiranno obbligate e fanno un passo indietro. Se viviamo con un dolore perenne rischiamo di attirare degli infermieri e non degli amici. E ricorda: le persona felici amano stare con le persone felici !
- Ringrazia ogni giorno.
Ringrazia per tutte le buone cose che hai: nulla è scontato. Non aspettare di perderle per capirne il valore.
- Non mettere al primo posto il sesso o il bisogno di trovare un partner.
La storia di Stefania.
Può succedere che si scambi la solitudine per una specie di vuoto interiore che può essere colmato soltanto con una persona al proprio fianco. E in mancanza di questo partner si ripiegano su diversi surrogati: cibo, dolci, ma anche il sesso per un momento.
Penso a Stefania : 43 anni, libera professionista. L'ho guidata e sostenuta in un percorso di coaching lo scorso dicembre. Mossa dalla paura di restare da sola, chattava in Facebook con “n personaggi” che erano interessati a tutto tranne che a costruire una relazione sana e d’amore. Ci sono voluti tre mesi per liberare Stefania dalla convinzione che senza un uomo accanto a sè, sarebbe stata infelice, e a liberarla dall'ulteriore convinzione che il sesso fosse uno strumento efficace per essere vista e amata.
Cara amica: noi donne abbiamo il privilegio di essere donne. Conserviamolo e proteggiamolo, anche da noi stesse.
Il sesso, non elimina il senso di solitudine. Anzi, lo acuisce:
il grande vuoto che ne può derivare, è peggio del piccolo vuoto che riesce a colmare.
" Puoi cercare in tutto l’universo qualcuno che sia meritevole del tuo amore e del tuo affetto più di te stesso e non lo troverai in alcun luogo. Tu stesso, come chiunque altro nell’intero universo, meriti il tuo amore ed il tuo affetto."
(Buddha)
Ti ringrazio per la lettura e ti abbraccio.
Senti il bisogno di vincere come donna e come professionista ?
Scrivimi:
Gloria Chiarini
Mental Coach per Donne - cell. 328 2560986
Autostima e felicità come forza vitale
Autostima e felicità.
L'autostima: il carburante della propria felicità e la regola del successo.
Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo visto cosa motiva una donna ad essere felice e a migliorare la propria autostima.
Scopri quali sono le 5 alleate per far crescere la propria autostima: https://chiarinigloria.it/lamore-e-lautostima-le-chiavi-della-tua-felicita/
Ti sei mai chiesta come la mancanza di autostima condiziona e limita la tua libertà e la tua realizzazione?
Dal tuo livello di autostima dipendono la tua indipendenza e la capacità di sentirti motivata in favore dei migliori obiettivi lavorativi e personali. Insomma, il tutto impatta e scende a cascata sulla tua felicità!
Maggiore fiducia in te stessa significa maggiore capacità di decidere, migliori soluzioni e maggiore capacità di gestire stress ed emozioni.
Un buon grado di sicurezza e di fiducia in sé stesse permette di essere più aperte, disponibili, propense al cambiamento, flessibili, capaci di riconoscere i propri punti di forza. Diventiamo più ambiziose verso le infinite possibilità che la vita ci offre. L'autostima è il motore verso una corsa sicura e chiara.
In che modo la bassa autostima ti limita?
L’autostima è una conquista giornaliera, qualcosa su cui si puoi lavorare con metodo e che cresce quando scopri le regole sulle quali si costruisce.
Ostacoli, trappole emotive e convinzioni generano meccanismi che indeboliscono o al contrario possono rafforzare l’autostima. Averne consapevolezza ci permette di comprendere come lavorare e come trasformare qualsiasi esperienza in un punto di forza. Dipende solo da te.
Le nostre aspettative determinano il nostro successo o il nostro fallimento: la profezia auto-avverantesi.
Ti faccio un esempio concreto tratto dalla storia di una mia cara cliente che oggi, al termine del suo percorso di coaching Micaf, ha svoltato completamente il modo di percepire sé stessa, di darsi valore e di riconoscere nel suo futuro di mamma e professionista la migliore opportunità della sua vita!!
La storia di Maria.
Maria si sposa molto giovane, neo-laureata con una libera professione avviata da pochissimo tempo. Il suo più grande sogno è quello di avere una famiglia numerosa, con tre figli e un giardino con tanti animali. E’ un sogno che coltiva sin da bimba. Si fidanza a 16 anni con il ragazzo a cui lei stessa aveva fatto la corte e del quale era profondamente innamorata. Bastano pochi anni per capire che quella relazione sarebbe stata la sua più grande fonte di sofferenza.
Bastano pochi anni di matrimonio e come lei dice, il velo cade!
I valori di Maria sono ancora oggi la sincerità e il rispetto, ma purtroppo non erano ricambiati. Col tempo si isola mettendosi in ombra e rinunciando ai propri sogni finché muore suo papà al quale era profondamente legata. Da quel momento la sua vita cambia e non perché suo marito cambia. La sua vita cambia perché è lei a decidere di vivere e non di sopravvivere. Ha imparato ad ascoltarsi, a valorizzare le proprie sensazioni e ad onorarle: ha iniziato ad onorare sé stessa.
Oggi Maria ha compreso quanto le nostre sensazioni sono degli indicatori affidabili rispetto a quello che viviamo in prima persona.
Maria aveva poca consapevolezza di sé e del proprio valore. Aveva dimenticato i risultati ottenuti con successo (l'università terminata in tempi record, tre figli con una casa da curare, una professione che le stava dando riconoscimenti importanti) e all'interno di una relazione difficile trova la condizione migliore per dubitare di sé, delle proprie capacità e guardare al futuro con paura e con incertezza.
Fortunatamente, grazie alla sua sensibilità e alla sua intelligenza, è un evento estremo che la fa decidere: vuole il modo per ricostruirsi, per lavorare su di sé, per ritrovare quella sicurezza e quella stabilità che aveva perso non tanto a causa del matrimonio quanto a causa di un’autostima assente e debole che le aveva tolto entusiasmo e consapevolezza.
La mancanza di indipendenza emotiva genera scarsa fiducia in sé stesse.
Più abbiamo fiducia in noi stesse e meno sentiamo che gli altri possono rappresentare una minaccia per la nostra realizzazione personale e professionale.
Oggi Maria è una donna di successo che vive libera con i suoi tre figli.
Il circolo vizioso della bassa autostima.
La convinzione di non essere all’altezza , sia in ambito lavorativo che relazionale, facilita la messa in atto di una serie di comportamenti poco funzionali alla propria felicità. Subire le emozioni anziché esserne padrone equivale a perdere potere e capacità decisionale legittimando sensi di colpa e paure che bloccano la propria vita. I fallimenti sono vissuti come percezione negativa di sé. I "no" facilitano nella convinzione di essere inadeguate e la paura del giustizio blocca le proprie ambizioni. In questo vortice si genera un circolo vizioso che limita il proprio potenziale.
Si arriva anche a legittimare mancate decisioni! Maria ogni volta che “mancava” un obiettivo pensava: “ ecco vedi, ha ragione lui “= percezione negativa di sé che rafforza la bassa autostima.
Il circolo virtuoso della tua migliore autostima
Questo meccanismo funziona anche in senso positivo in favore di un circolo virtuoso dell’autostima. Quando si ha un'alta considerazione di sé e una bella fiducia nelle proprie capacità, è molto più probabile riuscire nei propri compiti, superare le difficoltà, trovare il modo per vincere gli ostacoli e perseverare fino a raggiungere l’obiettivo prefissato. Il buon risultato consolida l’opinione positiva che hai di te stessa e a nessuno permetti di mettere in dubbio il tuo valore e la tua capacità.
Accetti il confronti e non lo temi!
Autostima e felicità.
L’autostima è un vero e proprio motore che viaggia in favore della propria felicità; è qualcosa che influenza ogni ambito della propria esistenza. Anche e soprattutto nelle relazioni più intime.
L’adagio secondo il quale “se non ami te stesso non potrai mai amare un altro”, è assolutamente vero.
Quando hai un buon rapporto con te stessa, quando dai valore ai tuoi pensieri e ai tuoi sentimenti, sei in grado di apprezzare, ispirare e amare anche gli altri.
Ma se credi di non valere, di non essere capace, di essere al di sotto di altri, allora nel rapporto con il prossimo avrai poco da dare se non i tuoi vuoti emotivi, le tue paure e la tua infelicità.
In che modo la bassa autostima limita la felicità dei propri figli?
Madre e padre sono in grado di trasmettere ai propri figli una serie di messaggi che sono di sostegno nel costruire la propria autostima ma allo stesso modo possono minarla se ne sono sprovvisti.
Come fai ad educare ad una cosa che non ti appartiene?
I semi di un buon raccolto chiamato autostima.
1 - La certezza.
I nostri figli hanno bisogno di sentirsi al sicuro. Quando un bimbo nasce è completamente dipendente da chi lo accudisce ed è necessario che egli si trovi in un ambiente in cui può sentirsi sicuro e curato. TU LO SEI ?
2 - L’amore.
Altra componente fondamentale è sicuramente l’amore. Un bambino trattato con amore interiorizza il sentimento e sente di essere degno d’amore (il che riporta al tema delle relazioni di coppia). Un genitore che sa esprimere i propri sentimenti di collera o disapprovazione senza ricorrere al rifiuto ma mantenendo l'accoglienza e l’amore, è un genitore vincente. Riconoscere il proprio figlio indipendentemente dalle performance scolastiche o lavorative equivale a riconoscerlo indipendentemente da ciò che fa e ad identificarlo come essere umano.
“Tu vali e ti accetto per quello che “SEI ” e non per i risultati che ottieni o che non ottieni “ .
3 - L’accettazione caposaldo alla base dell’autostima fin dall’infanzia.
Ciò significa che nostro figlio ha come bisogno primario, oltre a cibo e cure, quello di sentire che i suoi sentimenti e pensieri hanno diritto di esistere. Occorre ascoltare, accogliere pensieri e sentimenti propri incoraggiando e spronando. Occorre sostenere per rinforzare e creare fiducia.
Come accrescere l’autostima con il percorso di coaching.
Lavorare sulla propria autostima e rafforzarla è un percorso di coaching specifico. E’ IL percorso che ogni donna dovrebbe regalarsi per diventare libera, indipendente, per sentirsi amata e sicura di sé.
L’autostima, come abbiamo visto, è un perno fondamentale intorno al quale ruota la nostra intera esistenza e nutre la propria felicità. Attraverso dei passaggi specifici e strumenti che ti rimangono per tutta la vita, si ristruttura l’immagine di sé, si sviluppa fiducia e si recupera quella sicurezza che ti mette in protezione da aspettative esterne.
Uno dei miei compiti, è quello di creare un clima di ascolto non giudicante e di totale accettazione, in modo che tu possa innanzitutto soddisfare il tuo bisogno di ascolto emotivo puntando al tuo obiettivo principe, sia esso personale che professionale. Sentirsi accettate è il primo passo per accettarsi e cominciare a far brillare il proprio valore.
In quest’ottica ti invito a riflettere in che modo migliorerebbe la tua vita avendo alta autostima.
A cosa stai rinunciando per bassa autostima?
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Gloria